FOCUS |
Il film di Xavier Giannoli segue il filone dell'inspiegabile che fa saltare tutte le abitudini quotidiane e sfida attraverso le immagini le nostre convinzioni. Al cinema.
sabato 13 ottobre 2018 - Roy Menarini
La storia del cinema ha spesso avuto a cuore la figura della mistica. Ancora oggi, la Giovanna d'Arco narrata nel 1928 da Carl Theodor Dreyer è caso di scuola per spiegare come il cinema abbia cercato la purezza attraverso il linguaggio filmico. In quel caso, la potenza del primo piano garantiva al tempo stesso l'assoluta trasparenza della pulzella e il mistero insondabile della fede. Il volto era contemporaneamente accesso e negazione dell'assoluto, tanto che molti anni dopo Jean-Luc Godard spinse la protagonista del suo Questa è la mia vita, Anna Karina, a riconoscersi e commuoversi proprio di fronte a La passione di Giovanna D'Arco.
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Il film di Xavier Giannoli segue il filone dell'inspiegabile che fa saltare tutte le abitudini quotidiane e sfida attraverso le immagini le nostre convinzioni. Al cinema.
sabato 13 ottobre 2018 - Roy Menarini
La storia del cinema ha spesso avuto a cuore la figura della mistica. Ancora oggi, la Giovanna d'Arco narrata nel 1928 da Carl Theodor Dreyer è caso di scuola per spiegare come il cinema abbia cercato la purezza attraverso il linguaggio filmico. In quel caso, la potenza del primo piano garantiva al tempo stesso l'assoluta trasparenza della pulzella e il mistero insondabile della fede. Il volto era contemporaneamente accesso e negazione dell'assoluto, tanto che molti anni dopo Jean-Luc Godard spinse la protagonista del suo Questa è la mia vita, Anna Karina, a riconoscersi e commuoversi proprio di fronte a La passione di Giovanna D'Arco.
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APPROFONDIMENTI |
Un autore che è uno e centomila, mai nessuno.
mercoledì 19 novembre 2014 - Mauro Gervasini
Gesù, Godard. Che dire d'altro, di più? Non esiste cineasta vivente più venerato di lui, un po' come nel teatro Strehler. Godard è sempre Godard, qualunque cosa faccia, e a sostenere che magari qualche volta ci prende in giro si rischia l'impiccagione culturale, come quando in certi ambienti si tentano rimostranze nei confronti dell'intoccabile Straub. Mi è capitato di vedere di recente con alcuni studenti universitari La cinese (1967), film straordinario. Ma già lì, qualcosa non tornava: la presunta adesione al maoismo dei giovanissimi "dreamers" protagonisti, porta ad accusare di revisionismo filosovietico (!) chi tra loro difende Johnny Guitar.
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