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Disincanto, 5 motivi per vedere la nuova serie tv di Matt Groening

Da oggi su Netflix una saga animata che conferma l'evoluzione dell'animazione per adulti, sia per grafica sia per contenuti.
di Letizia Rogolino

Disincanto

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venerdì 17 agosto 2018 - Netflix

"Se i cartoni fossero per adulti li manderebbero in onda alle ventidue e trenta!" recita Bart nell'episodio 12 della prima stagione de I Simpson, la serie tv animata che ha visto la luce nel lontano 1989, confermando fino ad oggi un successo planetario. Dopo ben 29 stagioni che raccontano le avventure della famiglia più irriverente, imprevedibile e ironica d'America, Matt Groening ha realizzato Futurama, una serie animata di fantascienza giunta alla settima stagione. Netflix ha riconosciuto il talento dell'autore statunitense nel produrre "cartoni animati per adulti" di successo e, dal 17 agosto, è disponibile sulla piattaforma streaming la prima stagione di Disincanto, la nuova serie tv scritta da Josh Weinstein e ideata da Matt Groening che sembra sfruttare il fenomeno Game of Thrones all'insegna del nonsense.

"Disincanto riguarderà la vita e la morte, l'amore e il sesso, e come continuare a ridere in un mondo pieno di sofferenze e idioti, nonostante quello che gli anziani, i maghi e altri cretini ti dicono"

Venti episodi suddivisi in due stagioni compongono questa nuova saga animata che conferma l'evoluzione dell'animazione per adulti, sia per grafica sia per contenuti. Dopo aver illustrato la contemporaneità con I Simpson e aver dato uno sguardo al futuro con Futurama, Groening sceglie di tornare al passato con una storia ambientata nel Medioevo, mantenendo il suo stile di racconto e la sua peculiare immaginazione che, con ironia, diventa veicolo di denuncia e analisi sociale e politica.


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I CINQUE MOTIVI PER VEDERE LA SERIE TV

1. Una trama intrigante e originale
Nel fatiscente regno medievale di Dreamland, tre improbabili amici incontrano ogni sorta di creature fantastiche come orchi, streghe e troll. Disincanto segue infatti le disavventure della giovane principessa Bean, il suo esuberante Elfo e il suo demone personale Luci. Lungo la strada il terzetto dispari si imbatte in vari personaggi affascinanti, nel bene e nel male, che animano la narrazione con un ritmo vivace. Tutto inizia quando Bean rifiuta categoricamente un potenziale matrimonio combinato. Suo padre vuole che lei si sposi, ma nel giorno del matrimonio la ragazza dice "no"al principe Guysbert, poichè non lo ama e ha altri piani per il suo futuro. Così quest'ultimo si provoca accidentalmente una ferita mortale, costringendo Bean a fuggire dalla propria dimora.

2. Diversa dalle altre serie di Groening
"La metà del nostro staff è composto da scrittori de I Simpson e Futurama, ma ci sono anche autori giovani che vengono da Gravity Falls" ha spiegato Weinstein. "Quindi Disincanto ha il DNA delle serie precedenti e un umorismo in stile Simpson e Futurama, ma penso che sia un gradino più in alto perchè più emotivo" ha aggiunto. Disincanto è sicuramente più dark dei precedenti lavori di Groening, e mette a nudo uno stile di animazione ben definito, anche se la trama non potrebbe essere più diversa. Groening guarda al passato e ogni episodio è ricco di quesiti, prove psicologiche e fisiche, parentesi di humour e provocazioni, nonché un sofisticato divertimento. La satira ha sempre un ruolo guida come i suoi precedenti lavori, ma trae ispirazione da una nuova materia prima.

3. Un anno per realizzarla
A gennaio 2016 risale il primo annuncio della collaborazione di Groening con Netflix, ma la creazione di una serie animata richiede molto tempo e così è stato anche per Disincanto. Questa attesa però non ha deluso le aspettative, tenuto conto della lunga carriera dell'autore che vanta titoli come BoJack Horseman, F is for Family, e l'imminente adattamento di Green Eggs and Ham dal libro di Dr. Seuss.

4. Donne al comando
Mescolando ancora una volta il suo amore e odio per l'umanità, Groening ha creato nuovi personaggi leggendari, per non dire tridimensionali. La protagonista è sicuramente il punto di forza della serie anche perché sfrutta il momento storico attuale, in cui le donne rivendicano il loro ruolo a Hollywood dopo lo scandalo Harvey Weinstein e la nascita di vari movimenti come #MeToo e Time's Up. Non è proprio una Principessa tradizionale Bean. Vive in Beanlandia e beve molto, accompagnata costantemente dal suo amico Elfo e il demone personale Luci. Crede che tutti debbano trovano il proprio destino e raggiungere una certa indipendenza. Una vera action girl ribelle che non vuole seguire i consigli del padre che suonano come degli ordini. Non è contenta della sua vita e, come una versione animata della nostrana Fantaghirò, è una donna emancipata e capace di cavarsela da sola mentre rincorre un sogno. Non sopporta il sessismo e lo dimostra nelle sue azioni, come quando dà una testata a un marinaio che non vuole farla salire a bordo di una nave, scambiandola per una fragile fanciulla indifesa. Elfo è il suo l'amico fidato che ama la libertà e l'avventura. Basso di statura e dal colore verde, ha un look tipico dell'epoca medievale. Mentre Luci vive a Dreamland ed è il suo demone personale. Simile a un'ombra, ha la coda a forma di freccia e le dita di mani e piedi a punta. Un grande occhio singolare e le corna sulla testa e sul mento gli donano un aspetto originale e simpatico.

5. Voci da Oscar
Abbi Jacobson, la star di Broad City, è la voce della principessa Bean protagonista, mentre Nat Faxon ed Eric Andre sono rispettivamente l'elfo e il demone. Faxon è meglio conosciuto per la sceneggiatura di Paradiso Amaro di Alexander Payne, per il quale ha vinto un premio Oscar come migliore sceneggiatura non originale, ma è anche un comico che ha recitato nelle sitcom brevi Ben and Kate e Married. Andre invece ha partecipato alle quattro stagioni di The Eric Andre Show su Adult Swim. Il cast di voci di Disincanto è composto inoltre da alcuni veterani di Futurama come John DiMaggio, Billy West, David Herman, Maurice LaMarche e Tress MacNeille.


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