Maynard è il proprietario di un piccolo negozio nella cittadina di Pottersville, economicamente depressa dopo la chiusura della principale attività del luogo. Quando scopre che sua moglie ha una passione segreta, quella di svagarsi in panni "furry" (ossia in un costume da simil-peluche) con altri appassionati come lei, Maynard prende una sbronza e quindi improvvisa a sua volta un costume "animale" con quello che ha in negozio. La sua scorreria notturna fa però credere ai cittadini che il Bigfoot sia tra loro e la notizia arriva ai media. Giunge quindi in città una star di programmi dedicati al soprannaturale che, nella ricerca della creatura, sarà aiutato dallo sceriffo e dall'infallibile cacciatore della cittadina.

La sceneggiatura ha convinto gli attori, perché Pottersville è una di quelle rare storie che ha tutto: è divertente, è unica, è piena di personaggi simpatici e ha un grande cuore. Quando l'ho letta ho subito capito che era materiale per il grande schermo! Tutti gli attori hanno avuto la stessa reazione e per questo hanno voluto partecipare al progetto.

Per essere un film innevato e natalizio, Pottersville vanta un cast davvero straordinario con attori del calibro di Michael Shannon, Ian McShane, Christina Hendricks e Ron Perlman (che è anche tra i producer). Non ha avuto però grande fortuna e così anche se è uscito in sala il 10 novembre è sbarcato su Netflix in tempo per il Natale, in una collocazione a lui decisamente più adeguata del grande schermo.

Il film infatti non brilla certo per i suoi valori cinematografici quanto piuttosto per un umorismo costruito sulla complicità con lo spettatore, che sa di vedere una storia di Natale diretta verso il lieto fine, ma di cui si possono apprezzare le parentesi inattese come la parafilia dei furries e le star che gigioneggiano divertite come il sempre magnifico McShane.