Mobilitati dall'attivista adolescente Joshua Wong, i giovani di Hong Kong scendono in piazza nel tentativo di preservare la loro autonomia dalla Cina.
Quando il governo cinese cerca di imporre un nuovo programma di istruzione a Hong Kong, Joshua Wong, allora quattordicenne, decide di protestare e fonda un movimento detto Scholarism contro questo "lavaggio del cervello" scolastico. Incredibilmente la battaglia ha successo e Joshua si ritrova a essere un precoce leader a difesa di Hong Kong. Di lui parla il documentario di Joe Piscatella Joshua: Teenager vs. Superpower.
Spero che grazie al documentario le mie battaglie possano ispirare più persone - specialmente dopo la Brexit, la vittoria di Trump e la crescita del populismo in Europa. Ci aspettano forse tempi più instabili, ma dobbiamo credere nella lotta politica e in come l'attivismo, anche dal basso, possa fare la differenza.
Quella di Joshua non è però solo una storia di vittorie e il documentario, premiato dal pubblico del Sundance, lo segue per sei anni di vita tra successi e sconfitte. Lo scontro principale non è quello per la rappresentanza politica dei cittadini di Hong Kong, che dovrebbero godere di un sistema diverso da quello cinese, ma sono sempre più sotto l'influenza della superpotenza. Da una lunga e massiccia protesta popolare, colorata da ombrelli usati come scudo contro i lacrimogeni e come simbolo, si passa per gli arresti e uno sciopero della fame fino ad arrivare alla fondazione di un movimento politico: la lotta di Joshua continua nonostante le sconfitte ed è di esempio per tutti a ogni latitudine.