G.L.O.W.

Ambientato nel 1985, GLOW (Gorgeous Ladies of Wrestling) segue le avventure di Ruth Wilder (Alison Brie), un'attrice disoccupata che tenta la strada del wrestling per costruirsi una carriera in tv. Ad allenare lei e le altre 12 atlete c'è il ruvido Sam Sylvia (Marc Maron), regista di B-movie riciclatosi in palestra. GLOW, che la critica ha unanimamente promosso come una delle più riuscite serie originali di Netflix, ha la classica struttura dei film sportivi, con un gruppo di perdenti che si fanno strada contro ogni aspettativa in una specifica disciplina (Rocky, Karate Kid) ma in chiave femminile. In tempi non sospetti (il #metoo sarebbe arrivato dopo), GLOW celebra la capacità delle donne di fare gruppo contro le scarse aspettative che la società nutre nei loro confronti.

Nella seconda stagione, annunciata da un irresistibile trailer ispirato a Flashdance "il wrestling si fa più duro, le aspettative più alte e i capelli più cotonati". La squadra di atlete si trova adesso a gestire, oltre che le proprie, complicate, vite personali, anche il successo e i fan: si sono rese conto di essere brave nel fare questo tipo di lavoro, e vogliono eccellere.

"La seconda stagione si svolge durante la messa in onda dello show - ha dichiarato Brie - perciò indossiamo quasi sempre i nostri costumi da wrestler. La cosa ha avuto conseguenze anche sulla nostra recitazione, era come se ci portassimo addosso lo spirito del ring". La rivalità tra Ruth e Debbie Eagan (Betty Gilpin), l'ex amica ed ex attrice di soap opera con una (apparentemente) perfetta famiglia, si accende di nuove, più personali, nuances: mentre Brie ha ormai accettato di far parte di un team e di avere nuovi amici, Debbie entra in una crisi profonda, con la sua vita familiare che si frantuma in mille pezzi. E se Sam si sforza di diventare un padre decente per la figlia teenager (Britt Baron), Tammé, la Welfare Queen, riceverà amare sorprese dal figlio che studia a Stanford.

Tratto da una storia vera - quella di un tv show che negli anni Ottanta sdoganò il wrestling al femminile - GLOW si ispira nel tratteggiare i suoi personaggi a cinque wrestler che costruirono la loro carriera proprio in quegli anni. Eileen O'Hara, oggi 55enne, come Ruth aveva cominciato facendo l'attrice, trovando lavoro soprattutto nel circuito degli spot pubblicitari: notata da un talent scout, si trasformò sul ring nella rock star del wrestling Melody Trouble, nota per usare la sua chitarra elettrica come arma contundente. Matilda The Hun, wrestler professionista fin dai tempi della scuola, sul ring era Queen Kong: amava spaventare i bambini masticando carne cruda "in scena" e una volta, non trovando lottatrici all'altezza, affrontò un orso a mani nude.

Patricia Summerland, la vera wrestler dietro al personaggio di Debbie, lavorava come modella per una linea di costumi da bagno. Il padre, amante del wrestling, la convinse a partecipare a un'audizione e cosi diventò Sunny, la "ragazza delle spiagge della California".

E ancora Nadine Kadmiri, famosa per limarsi le unghie sul ring vestita come Marilyn Monroe interpretando la lottatrice Ashley Cartier, e infine Tracy Meltzer, parrucchiera senza alcuna esperienza nella recitazione, chiamata a interpretare Roxy Astor, la picchiatrice di New York - città dove Ashley non aveva mai messo piede.

Star incontrastata dello show, Alison Brie ha esordito in tv con Hannah Montana e sul piccolo schermo ha ottenuto un ruolo fisso in serie come Mad Men e Community. Il successo è arrivato nel 2017 con GLOW, per cui è stata nominata ai Golden Globes come miglior attrice: "Ho fatto di tutto per ottenere questa parte - disse lo scorso anno in un'intervista a MYmovies.it - quello di Ruth era un ruolo mai visto e aveva tutto quel che cercavo in un personaggio. Il lato comico, il versante drammatico e un importante lavoro sul corpo".

Sua sfidante dentro e fuori dal ring, l'attrice e figlia d'arte Betty Gilpin è apparsa in serie come Law & Order e Fringe prima di approdare a GLOW nel ruolo di Debbie "Liberty Bell".

"Debbie è quel tipo di donna che ogni secondo rischia di finire a urlare in strada completamente nuda - ha detto - è una donna alfa, ma la sua vita personale è un casino. Deve imparare a convivere con il caos che si porta dentro.

La serie si propone come un divertito e colorito racconto di rivalsa sociale su un gruppo di donne, più o meno emarginate, che vivono un'avventura troppo avanti sui tempi per avere duraturo successo. Si tratta, come già Orange is the New Black, di una commedia dai momenti drammatici e con un cast all'insegna della diversity etnica, oltre che di un period drama sull'era Reagan, quando l'America viveva la Guerra Fredda con uno spirito da cowboy e la disparità tra uomini e donne per compenso e opportunità era ancora più marcata di oggi.

"Credo sia il momento perfetto in questo Paese per un prodotto come GLOW, perché è davvero una serie femminista". 
Alison Brie

Il periodo e il soggetto si prestano a dare corpo tanto alla nostalgia quanto a satiriche virate kitsch, senza perdere però di vista una forte prospettiva politica.