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QUALE SOTTOTITOLO ITALIANO PREFERISCI
PER IL NUOVO FILM DI
KEN LOACH?

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MYopinions

Accolto con entusiasmo alla 67esima edizione del Festival di Cannes 2014 il film del maestro del cinema britannico arriverà nelle sale italiane il 18 dicembre 2014.

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una storia d’amore e libertà
un posto per sognare
un posto per essere liberi
la sala da ballo

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Il sottotitolo preferito è: UN POSTO PER SOGNARE

Tratto dall'intervista al regista Ken Loach

Perché ha scelto di raccontare la storia di Jimmy Gralton?

È una storia che offre moltissimi spunti. Tanto per cominciare, contraddice l’idea di una sinistra cupa e deprimente, nemica del divertimento e della gioia di vivere. Poi, dimostra come la religione organizzata tenda a coalizzarsi con il potere economico: lo ha fatto nel caso di Jimmy Gralton e continua a farlo. Chiesa e Stato diventano agenti di oppressione. Quelli che sembravano progressisti hanno fatto un passo indietro: la gente pensava che Éamon de Valera, il presidente della repubblica irlandese, avrebbe incoraggiato la libertà di espressione e la tolleranza, mentre la prima cosa che fece fu di guadagnarsi l’appoggio della Chiesa. I princìpi erano sacrificabili sull’altare della realpolitik.

Sinossi

Nel 1921, il peccato di Jimmy Gralton è stato quello di avere costruito una sala da ballo a un incrocio di campagna, in un’Irlanda sull’orlo della Guerra civile. La Pearse-Connolly Hall è un locale dove i giovani possono andare per imparare, discutere, sognare... ma soprattutto per ballare e divertirsi. Giorno dopo giorno, il locale diventa sempre più affollato e popolare, finché la sua fama di ritrovo di socialisti e liberi pensatori arriva alle orecchie della Chiesa e dei politici, che alla fine costringono Jimmy a fuggire in America e la sala da ballo a chiudere.

Dieci anni dopo, nel pieno della Grande Depressione, Jimmy torna nella Contea di Leitrim per prendersi cura di sua madre, deciso a condurre una vita tranquilla. La sala da ballo è sempre lì ma abbandonata, e nonostante le pressioni dei giovani del posto resta chiusa. Ma col passare del tempo, Jimmy tocca con mano la povertà e l’oppressione culturale che affliggono la sua comunità, e il leader e l’attivista che sono in lui prendono il sopravvento. Così, decide di riaprire la sala, costi quello che costi…

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Tratto dall'intervista al regista Ken Loach

Chi era Jimmy Gralton?

Era un attivista impegnato, dedito alla causa. Nella mia vita ne ho conosciuti tanti così: sindacalisti, militanti, gente attratta dalla politica. Una volta che la passione politica ti entra nel sangue, non ti lascia più. Quando Jimmy è tornato in Irlanda, dieci anni dopo esserne fuggito, non aveva nessuna intenzione di riaprire la sala: se l’avesse fatto, sarebbe finito di nuovo nel mirino delle autorità. A quel punto, se voleva restare in Irlanda avrebbe dovuto lasciare la politica o prepararsi di nuovo alla guerra. Qualcuno pensava che il cambio di governo aprisse nuovi orizzonti, ma uno come Jimmy, che conosceva la politica, sapeva che un uomo come De Valera avrebbe tradito gli interessi della classe operaia. Jimmy conosceva la lotta di classe e sapeva che il conflitto era inevitabile. Lui era tornato solo per aiutare sua madre a mandare avanti la fattoria, ed era esausto dopo vent’anni di viaggi e lavoro. Eppure, alla fine che altro poteva fare? Se sei politicamente impegnato, non hai scelta.

Trailer

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Tratto dall'intervista al regista Ken Loach

Qual è il significato della sala da ballo?

Credo che sia l’incarnazione di uno spirito libero, un luogo in cui la gente può confrontarsi, coltivare la musica, la poesia e lo sport, esprimere il proprio talento e, naturalmente, ballare.

Al cinema dal 18 Dicembre