gianluca90
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martedì 13 ottobre 2020
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a me è piaciuto
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A me sembra che la trama fili. E' vero, se si arriva all'ultimo giro ancora con il colpo in canna, il concorrente non si ucciderà, ma è un piccolo rischio (16,7%) che gli organizzatori possono correre, anche perché la gente comunque è rimasta incollata allo schermo fino alla fine dello show e quindi il porgramma ha fatto share. Ricordiamoci che l'ordine con cui i concorrenti tentaono la sorte è casuale.
L'idea è sicuramente buona e anche la scelta di utilizzare la tecnica del falso documentario mi sembra convincente. Sulla recitazione non mi esprimo, perché purtroppo ho visto la versione doppiata del film.
Comunque ci sta, affronta un tema già trito e ritrito (l'ipocrisia dei media), ma lo fa in modo originale.
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A me sembra che la trama fili. E' vero, se si arriva all'ultimo giro ancora con il colpo in canna, il concorrente non si ucciderà, ma è un piccolo rischio (16,7%) che gli organizzatori possono correre, anche perché la gente comunque è rimasta incollata allo schermo fino alla fine dello show e quindi il porgramma ha fatto share. Ricordiamoci che l'ordine con cui i concorrenti tentaono la sorte è casuale.
L'idea è sicuramente buona e anche la scelta di utilizzare la tecnica del falso documentario mi sembra convincente. Sulla recitazione non mi esprimo, perché purtroppo ho visto la versione doppiata del film.
Comunque ci sta, affronta un tema già trito e ritrito (l'ipocrisia dei media), ma lo fa in modo originale. In qualche modo credo abbia anticipato la serie Black Mirror.
Mi è piaciuto.
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opidum
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mercoledì 25 ottobre 2017
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notizia di oggi 25 ottobre 2017
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in ucraina c'è un rality dove si cerca di capire chi ha messo incinta un abimba di 11 anni.
insomma prima o poi sto film sarà purtroppo realtà
da vedere e rivedere.
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tom p
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lunedì 2 dicembre 2013
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licenza poetica
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Io credo che in questo caso bisogna passare sopra la trama,
E' vero che non si sa come si sarebbe comportato il sesto concorrente se i primi cinque fossero rimasti vivi, oppure poteva morire il primo concorrente prima che gli sponsor potessero trasmettere gli spot.
E' anche improbabile che una trasmissione del genere possa partire perchè si cerca sempre di evitare che una persona si uccida ...
la protagonista giustificava la cosa dicendo che in un inseguimento con la polizia gli spettatori si aspettano sempre che la polizia ne "accoppi" uno, ma in un programma come "live" la questione è completamente diversa!
Il comportamento di lei che ha quella reazione dopo la morte del primo concorrente di quella edizione serve forse a svelare un suo lato umano.
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Io credo che in questo caso bisogna passare sopra la trama,
E' vero che non si sa come si sarebbe comportato il sesto concorrente se i primi cinque fossero rimasti vivi, oppure poteva morire il primo concorrente prima che gli sponsor potessero trasmettere gli spot.
E' anche improbabile che una trasmissione del genere possa partire perchè si cerca sempre di evitare che una persona si uccida ...
la protagonista giustificava la cosa dicendo che in un inseguimento con la polizia gli spettatori si aspettano sempre che la polizia ne "accoppi" uno, ma in un programma come "live" la questione è completamente diversa!
Il comportamento di lei che ha quella reazione dopo la morte del primo concorrente di quella edizione serve forse a svelare un suo lato umano.... tuttavia dovete ricordare la frase che dice dopo, non la dico per chi non lo ha visto. Quella frase fa capire che non ha cambiato idea nonostante tutto.
Il film non mi è piaciuto, non perchè non fosse bello, perchè non accetto la freddezza di quel mondo che nella realtà alla fine non è molto diverso e quindi oggettivamente il film ha fatto il suo dovere.
attenzione: spoiler!
E' toccante la scena dell'"uomo della fattoria" che piange quando muore il concorrente.... all'inizio ho l'impressione che pianga per il concorrente morto...poi ho sentito che piangeva di gioia perchè aveva vinto!
Riassumendo: in questo caso non bisogna analizzare la trama logicamente, ma emotivamente, per capire quanto siamo cinici e freddi noi uomini.
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intersempre
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mercoledì 15 maggio 2013
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deve farci riflettere
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Niente di epico, ma comunque sia un film che al primo impatto può sembrare stupido ma una volta finito di guardarlo fa molto riflettere. In effetti fa riflettere quanto la morbosità e la voglia di sensazioni estreme sia talmente radicata nella gente da spingere mezza America a restare sveglia fino a notte fonda incollata alla televisione per vedere questo macabro show. Fa riflettere quanto la televisione sia vuota di valori morali e pur di fare audience sia disposta ad arrivare a tutto, anche banilizzare e a spettacolarizzare la morte di una persona. Fa riflettere come la retorica americana possa arrivare addirittura ad attribuire una dignità ad uno show tanto dissennato paragondolo all'invenzione del pc e allo sbarco sulla luna e alzando in maniera ipocrita la bandiera del rispetto del libero arbitrio e della libertà di parola per proteggerlo dalle critiche.
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Niente di epico, ma comunque sia un film che al primo impatto può sembrare stupido ma una volta finito di guardarlo fa molto riflettere. In effetti fa riflettere quanto la morbosità e la voglia di sensazioni estreme sia talmente radicata nella gente da spingere mezza America a restare sveglia fino a notte fonda incollata alla televisione per vedere questo macabro show. Fa riflettere quanto la televisione sia vuota di valori morali e pur di fare audience sia disposta ad arrivare a tutto, anche banilizzare e a spettacolarizzare la morte di una persona. Fa riflettere come la retorica americana possa arrivare addirittura ad attribuire una dignità ad uno show tanto dissennato paragondolo all'invenzione del pc e allo sbarco sulla luna e alzando in maniera ipocrita la bandiera del rispetto del libero arbitrio e della libertà di parola per proteggerlo dalle critiche. Fa e deve far riflettere perchè la nostra società già impazzita e assurda di per se non arrivi a superare anche questi ultimi confini che le sono rimasti.
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fernando ferrandino
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domenica 5 agosto 2012
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film privo di senso
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Il film è totalmente privo di senso dal momento che l'ambientazione è attuale, ma quale società permetterebbe la messa in onda di reality dove è prevista la morte di un partecipante? Davvero un film sciocco nato da un progetto fuori luogo, consideriamo ciò che accade nel film THE HUNGER GAMES, lo sterminio dei partecipanti è la logica del film, ma siamo in un evento futuristico e fantascientifico dove tutto può accadere in quanto la società si è evoluta in modo distinto. Occorre più accuratezza nel proporre argomenti che rischiano di essere inutili poichè impossibili.
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pointbreak
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domenica 3 giugno 2012
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qualcosa s'inceppa e non è la pistola
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Gli intenti erano nobili, ma il risultato lascia un po’ a desiderare. Live! nasce per criticare la mercificazione delle emozioni nella tv contemporanea e, in particolare, l’inesorabile deriva dei reality show, basati sempre più sulla ricerca dell’audience ad ogni costo, il trash che si sporca di sangue, si fa tragedia. Tutto, nel nome del “Dio” share, che ossessiona la mente degli autori televisivi.
E il film prende corpo proprio da un’autrice, Katy Courbet (interpretata da Eva Mendes) che deve trovare uno show innovativo in grado di alzare gli indici di ascolto della sua rete. Arriva l’illuminazione: fare un reality che si spinge dove nessuno ha mai osato, mostrando la morte in diretta col celebre gioco della “roulette russa” (si veda 13 Tzameti, di Géla Babluani).
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Gli intenti erano nobili, ma il risultato lascia un po’ a desiderare. Live! nasce per criticare la mercificazione delle emozioni nella tv contemporanea e, in particolare, l’inesorabile deriva dei reality show, basati sempre più sulla ricerca dell’audience ad ogni costo, il trash che si sporca di sangue, si fa tragedia. Tutto, nel nome del “Dio” share, che ossessiona la mente degli autori televisivi.
E il film prende corpo proprio da un’autrice, Katy Courbet (interpretata da Eva Mendes) che deve trovare uno show innovativo in grado di alzare gli indici di ascolto della sua rete. Arriva l’illuminazione: fare un reality che si spinge dove nessuno ha mai osato, mostrando la morte in diretta col celebre gioco della “roulette russa” (si veda 13 Tzameti, di Géla Babluani). C’è chi ovviamente si oppone alla folle idea, ma la Mendes, perfettamente a suo agio nei panni della donna senza scrupoli, sostiene: «Pensateci – dice - dal Colosseo, dove si accorreva per assistere ai combattimenti tra i gladiatori, alle folle di Parigi che venivano a vedere la ghigliottina, gli uomini sono sempre stati affascinati dalla morte e, cosa più importante, dal fatto di assistervi». E ancora: «l’informazione dei Tg pullula di immagini di morte, violenza, forse più dei reality».
Così, viene superato ogni ostacolo legale per portare nelle case degli americani il gioco della roulette russa: 6 concorrenti, una pistola a tamburo con una pallottola e 5 milioni di dollari in palio per chi sopravvive. Il soggetto, dunque, risulta attualissimo. Non è la prima pellicola a mettere a nudo l’amoralità dei reality: basti pensare a The Truman Show.
La struttura è solida. Peccato che l’iniziale denuncia finisca presto la propria forza riflessiva. Mancano vere svolte narrative, anche perché Guttentag usa lo stile del “mockumentary”, il finto documentario. Il plot è un film nel film: un uomo sta realizzando una pellicola su come si realizza uno show televisivo. Le costanti sono: camera a mano, zoomate visibili, panoramiche a schiaffo e voice-off (intervistatore fuori campo). Una scelta discutibile, che rende tutto un po’ monocorde. La prima parte è deludente, eccessivamente lunga e banale, volutamente focalizzata sul dietro le quinte (la selezione dei concorrenti). Il finale, sbrigativo e approssimativo, è gravemente insufficiente. La denuncia non sta in piedi. Non regge il gioco, non regge il falso documentario.
Qualcosa s’inceppa e non è la pistola. Lo share del programma sale vertiginosamente, ma il format si tradisce da sé. Se ad uccidersi fosse stato il primo concorrente, dov’è la suspense? Ovviamente con la roulette russa c'è sempre un minimo di tensione, impossibile negarlo. Tuttavia, lo schematismo delle inquadrature è troppo ripetitivo. Per 5 volte si ripete lo stesso identico iter: il presentatore che introduce, l’rvm sul background del concorrente, la pistola che arriva con la valletta, il piano di ascolto sui parenti, la pistola alla tempia, lo sparo, la cabina di regia dove arrivano i dati sullo share, il regista che ordina il jingle. Se a morire fosse stato il primo concorrente il programma a caccia di ascolti sarebbe durato 5 cinque minuti, e nessuno avrebbe visto i filmati degli altri concorrenti.
Nel complesso, si avverte una sensazione di disagio quando la macchina da presa non molla, neppure nel privato, il suo occhio indiscreto. Si può comunque apprezzare l’intento originario di documentare la perversione, l’amoralità e la brama di potere della tv contemporanea.
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brando fioravanti
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mercoledì 11 aprile 2012
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ridicolo
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La tv americana sta prendendo una brutta piega e viene continuamente a mancare il rispetto della vita umana. Non per questo si può accettare qualsiasi critica. Basandosi solo sulla curiosità umana difronte a scene di morte non si può costruire una storia così assurda. Non cè neanche un grande stile e una grande fantasia. Solo grandi registi come Spielberg e Burton hanno messo in piedi le più sfrenate fantasie. L'intero mondo sarebbe stato contrario e l'unica risposta è il diritto di mettersi in discussione. Ridicolo
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martino76
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mercoledì 29 febbraio 2012
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film forte ma....
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Film con un forte taglio di critica sociale... a mio parere mal fatto,con una trama che a malapena si regge in piedi.
Dopo la visione del film però mi sono ritornati in mente i fatti di attualità che purtroppo mettono in evidenza l'innaturale e inquietante piacere che il genere umano prova quando assiste alla morte altrui: vedi i servizi morbosi e macabri dei mass media e le gite turistiche con tanto di foto a Cogne, Avetrana e Isola del Giglio della gente cosiddetta "normale".
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rageagainstberlusca
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mercoledì 23 novembre 2011
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tensionissima
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Dico solo che mi sudavano le mani... ottimo soggetto e (pre)finale favoloso.
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yruam
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giovedì 4 agosto 2011
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ch tristezza
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il film non torna un granchè, come hanno notato altri, ma la cosa veramente triste sono i messaggi che trasmette, purtroppo reali.
Da notare che e' la meta' degli americani che uccide (inconsapevolmente?) il cretino nel programma.
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