gabry90
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lunedì 19 marzo 2018
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capolavoro
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premesso che lo visto parecchie volte prima di poterlo comprendere appieno, questo film animato è un capolavoro sotto ogni aspetto e punto di vista. Questo commento contiene spoiler per cui se non lo avete ancora visto (e vi consiglio di farlo!!!) interrompete qui la lettura.
Secondo il mio personalissimo parere (e anche criticabile, ci mancherebbe!) i personaggi che il ragazzo incontra non sono nient'altro che il suo io, cioè il suo inconscio, che attraverso tematiche, seppur differenti tra loro, pongono la stessa domanda: qual'è il mio posto nel mondo? (o nell'universo?) in questo caso la domanda è rivolta al ragazzo da se stesso.
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premesso che lo visto parecchie volte prima di poterlo comprendere appieno, questo film animato è un capolavoro sotto ogni aspetto e punto di vista. Questo commento contiene spoiler per cui se non lo avete ancora visto (e vi consiglio di farlo!!!) interrompete qui la lettura.
Secondo il mio personalissimo parere (e anche criticabile, ci mancherebbe!) i personaggi che il ragazzo incontra non sono nient'altro che il suo io, cioè il suo inconscio, che attraverso tematiche, seppur differenti tra loro, pongono la stessa domanda: qual'è il mio posto nel mondo? (o nell'universo?) in questo caso la domanda è rivolta al ragazzo da se stesso. Domanda che tendenzialmente ci si pone (esplicitamente o implicitamente, come in questo caso) verso la fine di un esistenza o durante un trauma. E da qui che mi sorge un dubbio a cui non sono ancora riuscito a venirne a capo: il ragazzo è morto? Allora, si capisce che il film animato è ambientato in un sogno dall'inizio alla fine e se si fa attenzione si nota un piccolo particolare, la scena iniziale e quella finale sono identiche su un aspetto: la mano che si tiene alla portiera dell'auto. All'inizio del film il ragazzo (seppur con sembianze diverse, ma l'importante non è chi lo fa ma il gesto in se) si "trattiene" dal librarsi in volo attaccandosi alla macchina, come se la macchina (potrebbe identificare il mezzo per cui è caduto nel sogno?) fosse la vita stessa, come se il ragazzo si volesse aggrappare alla vita. Infatti, successivamente, nonostante il ragazzo tenti di svegliarsi dal sogno non ci riesce, fino a quando, verso la fine, ecco la stessa scena, con la differenza che a questo punto lascia la presa, o meglio, non l'afferra, e come sotto consiglio della ragazza dai capelli rossi: "se ti vuoi svegliare, svegliati, fallo!" che da un certo punto di vista potrebbe significare "abbandonati e non sforzarti". Da li in poi dopo la scena finale del ragazzo che libra in cielo non è dato sapere se si risveglierà da un sogno oppure si libererà della vita lasciando che la morte (fisica) sopraggiunga. Cosa ne pensate voi invece?
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pinkblack9
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lunedì 17 dicembre 2012
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il risveglio dell'anima
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Waking life è un’opera di straordinaria profondità e straordinaria sperimentazione. Una disamina raffinata e cruda dell’animo umano, una riflessione sul senso dell’esistenza, uno studio della percezione della realtà e una navigazione attraverso la dimensione del sogno e dell’illusione.
Dalle prime battute del film, l’estraniazione e lo stupore avvolgono il pubblico di incertezza ma poco a poco l’incertezza si trasforma in travolgente ammirazione. Assistiamo ad una pellicola che vive, nella maniera più autentica e assoluta, una vita propria e va a rappresentare una futura pietra miliare e nell’ambito della tecnologia e della sperimentazione digitale, e nell’ambito della cinematografia impegnata, o, almeno, vincolata al tema dell’esistenza o della percezione della realtà.
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Waking life è un’opera di straordinaria profondità e straordinaria sperimentazione. Una disamina raffinata e cruda dell’animo umano, una riflessione sul senso dell’esistenza, uno studio della percezione della realtà e una navigazione attraverso la dimensione del sogno e dell’illusione.
Dalle prime battute del film, l’estraniazione e lo stupore avvolgono il pubblico di incertezza ma poco a poco l’incertezza si trasforma in travolgente ammirazione. Assistiamo ad una pellicola che vive, nella maniera più autentica e assoluta, una vita propria e va a rappresentare una futura pietra miliare e nell’ambito della tecnologia e della sperimentazione digitale, e nell’ambito della cinematografia impegnata, o, almeno, vincolata al tema dell’esistenza o della percezione della realtà. Quello che più conta è che in quest’opera il regista, Richard Linklater, abbia concretizzato quanto appariva non concretizzabile: per definire e individuare la visione del protagonista di tutto ciò che lo circonda, appunto, ha ridipinto ogni immagine e le ha regalato sfumature e colori accesi, risplendenti di vitalità e incandescenti di amore per l’arte. Waking Life si apre con l’incontro tra un bambino e una bambina. Il bambino, giocando con lei, risponde alle sue domande e, forse inconsapevolmente, sceglie la sua sorte: dal gioco sorgerà una profezia, che vuole sogno e destino chiavi della sua esistenza. Come ciò avvenga, sta al pubblico vedere, capire ed interpretare.
Da quel tratto, la narrazione vive un salto di un paio di decenni; il bambino è adesso un giovane che sbarca in una città, dove ha inizio una peregrinazione visionaria, che, da un passaggio ottenuto da un marinaio che guida sulle strade una barca con quattro ruote, veleggerà verso incontri con scrittori, antropologi, filosofi, critici, per offrire spaccati deliranti e sublimi di dialoghi; l’ultima scena del primo tempo è poi incredibilmente perfetta, si tratta di una sorta di intervista tra un regista e un giornalista, vertente attorno al tema del sacro: tema del sacro che si vive in frangenti di un silenzio impeccabile e commovente, e si conclude con l’assunzione dei due personaggi tra le nuvole; nuvole che spezzano il cielo, e si dissolvono infine, lasciando stupefatto l’osservatore.
Temi degli incontri di questo oniro-nauta saranno inizialmente le riflessioni sull’arte, l’esistenza e la verità e la comunicazione; col passare del tempo, il film si trasformerà in una gravissima e densa meditazione sul ruolo dei media, e della classe politica, e della libertà del popolo. Ripeto, straordinario. Straordinario nella profondità, nell’intellettualismo, nella sperimentazione. La colonna sonora del film è quanto mai appropriata.
Unico limite della pellicola, probabilmente, si rivelerà, a lungo andare, qualche turbinosa e cervellotica disamina di uno degli infiniti personaggi che incontra il nostro protagonista. Infatti la prima volta che l’ho visto, non appena il film si è concluso, ho subito pensato di doverlo rivedere, perchè i tratti di eccessivo intellettualismo hanno bisogno di tempo per essere percepiti appieno, e poter suscitare così una reazione alle sequenze proposte. Molti dialoghi correvano e io con la mente ancora seguivo quelli precedenti. Penso che sia un film troppo denso per essere assimilato dopo una sola visione. E questo sia per i veterani che per i neofiti dell' "erudita letterarietà..." Non posso consigliare questo film a chi ha in odio le divagazioni e le speculazioni intellettuali, o a chi detesta l’arte letteraria; a costoro posso consigliare di presentarsi in sala muniti di pazienza, e di godere almeno della bellezza atipica delle immagini. Non si era mai visto nulla del genere: si entra nel cinema e si esce ricordando gli artisti d’avanguardia, e più in generale con la consapevolezza di essere di fronte non a un semplice film-capolavoro bensì a un opera d’arte vera e propria. Imperdibile!
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paride86
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venerdì 31 agosto 2012
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interessante
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Dotato di un'estetica accattivante e di una bella colonna sonora, "Waking Life" è, però, un film che punta tutto sui dialoghi.
Imperniato da continue e frastornanti conversazioni filosofiche, è tenuto insieme dal filo conduttore del sogno.
C'è molta carne al fuoco, al punto che necessiterebbe di più visioni per essere apprezzato in pieno; si tratta, tuttavia, di un difetto e non di un pregio.
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Dotato di un'estetica accattivante e di una bella colonna sonora, "Waking Life" è, però, un film che punta tutto sui dialoghi.
Imperniato da continue e frastornanti conversazioni filosofiche, è tenuto insieme dal filo conduttore del sogno.
C'è molta carne al fuoco, al punto che necessiterebbe di più visioni per essere apprezzato in pieno; si tratta, tuttavia, di un difetto e non di un pregio.
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captainbeefheart
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giovedì 19 aprile 2012
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un nuovo tipo di cinema
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Waking Life ha tutte le potenzialità per essere annoverato tra i capolavori del cinema. Prima di tutto perché il Morandini lo stronca, e - sinceramente - criticare un film in quattro righe per me è sinonimo di incompetenza o superficialità.
Poi perchè questo film non è facile, non vuole compiacere il pubblico, non vuole "vendere". La struttura apparentemente senza senso si chiarisce lentamente verso una risoluzione semplice e geniale, che giustifica l'utilizzo della tecnica animata, e moltissime scene dapprima assurde.
E' bello perché è uno dei pochi film che tenta di trovare (cito Shakespeare): "l'essenza di cui sono fatti i sogni", e - personalmente - per me ci riesce alla grande (ovviamente scendendo a patti con la rappresentazione visiva e l'impossibilità di inscenare i sogni).
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Waking Life ha tutte le potenzialità per essere annoverato tra i capolavori del cinema. Prima di tutto perché il Morandini lo stronca, e - sinceramente - criticare un film in quattro righe per me è sinonimo di incompetenza o superficialità.
Poi perchè questo film non è facile, non vuole compiacere il pubblico, non vuole "vendere". La struttura apparentemente senza senso si chiarisce lentamente verso una risoluzione semplice e geniale, che giustifica l'utilizzo della tecnica animata, e moltissime scene dapprima assurde.
E' bello perché è uno dei pochi film che tenta di trovare (cito Shakespeare): "l'essenza di cui sono fatti i sogni", e - personalmente - per me ci riesce alla grande (ovviamente scendendo a patti con la rappresentazione visiva e l'impossibilità di inscenare i sogni).
Lo consiglio a chiunque cerca un film "sperimentale" (che brutta parola), dove l'esperimento è trattare la filosofia, il sogno, la politica, la morte e moltissima letteratura sottintesa (da Philip K. Dick a Jorge Luis Borges).
Lo amo perché le riflessioni contenute lì dentro sono profonde, sono piene, non lasciano il tempo che trovano. E se avete l'occasione di vederlo con qualcun altro sicuramente vi troverete a discutere di quei concetti.
Questo film sveglia il cervello (e proprio per questo motivo molti potranno trovarlo noioso).+
P.s.: queste schede del Morandini sono davvero offensive, scialbe e prive di qualsiasi nozione fine alla critica. Se qualcuno ha speso dei soldi per comprarsi i suoi libri si faccia un'esame di coscienza (con ironia!).
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chry75
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venerdì 27 maggio 2011
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splendido
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Personalmente lo ritengo un capolavoro, per il coraggio, l'originalita' e la difficolta' di trattare un argomento come quello dei sogni lucidi; chi ha sperimentato le obe e i sogni lucidi in prima persona, non trovera' (per il momento) un opera che renda l'idea dell'argomento piu' di questa; quello che ad un occhio poco attento puo' sembrare solo come supponenza o dispersivita' in realta', non sono altre che spunti di riflessione su argomenti che ci riguardano direttamente e la genialita' del regista, sta proprio nel trasporli attraverso l'animazione grafica, che rende il tutto piu' leggero e scorrevole, sicuramente non e' sufficiente una sola visione per cogliere gli innumerevoli messaggi e di sicuro chi si aspetta una storia preconfezionata ne rimarra deluso.
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Personalmente lo ritengo un capolavoro, per il coraggio, l'originalita' e la difficolta' di trattare un argomento come quello dei sogni lucidi; chi ha sperimentato le obe e i sogni lucidi in prima persona, non trovera' (per il momento) un opera che renda l'idea dell'argomento piu' di questa; quello che ad un occhio poco attento puo' sembrare solo come supponenza o dispersivita' in realta', non sono altre che spunti di riflessione su argomenti che ci riguardano direttamente e la genialita' del regista, sta proprio nel trasporli attraverso l'animazione grafica, che rende il tutto piu' leggero e scorrevole, sicuramente non e' sufficiente una sola visione per cogliere gli innumerevoli messaggi e di sicuro chi si aspetta una storia preconfezionata ne rimarra deluso.
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the man of steel
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sabato 30 ottobre 2010
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o lo ami o lo odi
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IO LO ODIO!! Potrebbe sembrare un film che serve a qualcosa e invece no perchè riflette su cose che non esistono a livello concreto, potrebbe avere una bella trama e invece no perchè non ha una storia, potrebbe essere coerente e lineare e invece no perchè è dispersivo e con un montaggio a caso, potrebbe essere un bel film fine a sè stesso e invece no perchè parlano parlano parlano facendosi tonnellate di pippe mentali! Pessimo stile di regia e pessima grafica da disegno, un film che già a 10 minuti dall'inizio ti fa addormentare pesantemente...una noia unica per un film noiosissimo. Belle solo le scene con i personaggi che dicono parolacce e che si incazzano.
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IO LO ODIO!! Potrebbe sembrare un film che serve a qualcosa e invece no perchè riflette su cose che non esistono a livello concreto, potrebbe avere una bella trama e invece no perchè non ha una storia, potrebbe essere coerente e lineare e invece no perchè è dispersivo e con un montaggio a caso, potrebbe essere un bel film fine a sè stesso e invece no perchè parlano parlano parlano facendosi tonnellate di pippe mentali! Pessimo stile di regia e pessima grafica da disegno, un film che già a 10 minuti dall'inizio ti fa addormentare pesantemente...una noia unica per un film noiosissimo. Belle solo le scene con i personaggi che dicono parolacce e che si incazzano. Sopravvalutato
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[+] sopravvalutato o semplicemente lo odi?
(di sergioleonefan)
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inertiatic
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mercoledì 2 giugno 2010
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amore o odio
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Credo che questo sia un lavoro che non accetta vie di mezzo, o lo si ama o lo si odia. C'è un ragazzo come protagonista, immerso in una dimensione onirica, una specie di sogno dal quale non riesce a svegliarsi. Ci prova, ma non ci riesce. Ogni tanto si ritrova a letto e si rende conto che in realtà non si è ancora svegliato. In questa dimensione sospesa riesce ad incontrare i più vari personaggi, che gli snocciolano teorie filosofiche e scientifiche tra le più disparate. Quello che emerge è la totale pesantezza delle sequenze, nonostante il regista punti su personaggi anche bizzarri (e su ambientazioni particolari) per calamitare l'attenzione dello spettatore, è davvero complesso riuscire a stare sempre attenti e a immergersi in queste discussioni, finendo per perdere ben presto il filo logico.
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Credo che questo sia un lavoro che non accetta vie di mezzo, o lo si ama o lo si odia. C'è un ragazzo come protagonista, immerso in una dimensione onirica, una specie di sogno dal quale non riesce a svegliarsi. Ci prova, ma non ci riesce. Ogni tanto si ritrova a letto e si rende conto che in realtà non si è ancora svegliato. In questa dimensione sospesa riesce ad incontrare i più vari personaggi, che gli snocciolano teorie filosofiche e scientifiche tra le più disparate. Quello che emerge è la totale pesantezza delle sequenze, nonostante il regista punti su personaggi anche bizzarri (e su ambientazioni particolari) per calamitare l'attenzione dello spettatore, è davvero complesso riuscire a stare sempre attenti e a immergersi in queste discussioni, finendo per perdere ben presto il filo logico. Un filo che si ritrova nel finale, ma non basta per togliersi la sensazione di aver passato un'ora e trenta a seguire discorsi disorganizzati e difficili da collegare, anche se magari interessanti presi singolarmente. Un appunto anche alla tecnica: non ottima, alla lunga nausea.
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guido biondi
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venerdì 21 agosto 2009
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supponenza, non arte
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Un'ora e mezza della vostra vita schiacciando la parte superiore del labbro per evitare di addormentarsi. Ironico se pensiamo al titolo del film... I disegni sono decisamente mediocri, l'idea di partenzza era valida, purtroppo il film si perde in un mix di spocchiosa filosofia "cheap" e radical-chic senza avere una solida spina dorsale di appoggio. Tracciare i sognatori con i dialoghi dei protagonisti è quanto di peggio si possa regalare a questa poetica umanità ancora in circolazione. Da dimenticare, senza pietà.
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pakypaky
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lunedì 4 maggio 2009
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sarà...
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Sarà ... ma .... io non sono riuscito a vederlo tutto .
Anzi mi sono interrotto dopo appena 40'. Sarà che ero scosso da una giornata di lavoro, e un film intellettualoide non era esattamente ciò che cercavo... cmq è un po ' duro da vedere , consigliato se si ha la testa sgombra! Gli spunti cmq ci sono e l'originalità è assicurata.
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onironauta
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giovedì 22 gennaio 2009
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viaggio nel sogno
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l'unico film che davvero rende l'atmosfera indefinita e "traballante" dei sogni. un viaggio approfondito ed inquietante nelle pulsioni che attraversano il nostro subconscio, all'alba di un nuovo periodo esistenziale per l'uomo, di cui è ancora difficile afferrare tutte le implicazioni quando si è svegli. da vedere per tutti quelli che al risveglio cercano di ricordare o di fissare i sogni vissuti.
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