francirano
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domenica 10 settembre 2017
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perchè il cinema non è teatro
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Ora, voglio partire dal principio che i commenti e i voti positivi a questo film siano stati redatti da amici, parenti e vicini di casa del regista.
Uno modo logico per spiegare tanti elogi su una pellicola che, per quanto onesta (bisogna darle atto di non essere volgare), rimane imabarazzante.
Lo strumento cinematografico non viene praticamente mai utilizzato- la camera si limita a filmare scene fisse da teatro-, la recitazione è scandalosamente sopra le righe (saldamente ancorata ad un "urlato" di base), se non addirittura imbarazzante quando si viene alle comparse.
La storia, prevedibile- al punto che dopo i primi dieci minuti si sa già dove andrà a parare-, contiene tutti i ritmi, i picchi, le incomprensioni, gli escamotage, (il litigio, la riconciliazione.
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Ora, voglio partire dal principio che i commenti e i voti positivi a questo film siano stati redatti da amici, parenti e vicini di casa del regista.
Uno modo logico per spiegare tanti elogi su una pellicola che, per quanto onesta (bisogna darle atto di non essere volgare), rimane imabarazzante.
Lo strumento cinematografico non viene praticamente mai utilizzato- la camera si limita a filmare scene fisse da teatro-, la recitazione è scandalosamente sopra le righe (saldamente ancorata ad un "urlato" di base), se non addirittura imbarazzante quando si viene alle comparse.
La storia, prevedibile- al punto che dopo i primi dieci minuti si sa già dove andrà a parare-, contiene tutti i ritmi, i picchi, le incomprensioni, gli escamotage, (il litigio, la riconciliazione...) tipici della commedia (romantica?).
Siamo onesti. Cio' che funziona (funziona?) a teatro- e lo si impara al primo capitolo di qualsiasi manuale di cinematografia- non per forza sarà funzionale al cinema. Cinema e teatro sono strumenti diversi che utilizzano canali e lingue differenti. Che senso ha voler portare sullo schermo una commedia (e non entro nel merito del valore della suddetta) giocandosela esattamente come ce la si sarebbe giocata sul palco. Hai una telecamera a disposizione, e allora inquadra, mostra, spia, suggerisci. Cosi' fa il cinema. Altrimenti è soltanto noia. In questo caso coperta da schiamazzi che no ti permettono neppure di poterti addormentare.
Di tutta la pellicola salviamo appena un passaggio semi-intimista della Mazza nel finale e il suo generoso decolté.
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massimo esposito 100
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lunedì 16 aprile 2012
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solo noi
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...Solo noi...è bene si, un film molto bello e anche divertente. Bella la storia, a volte anche commovente, molto significativa ma purtroppo solo noi napoletani possiamo realmente comprendere. Gran parte delle scene girate da un cast di ottimi attori, sono in dialetto partenopeo e quindi poco comprensibile a chi non lo conosce. Tipici del dialetto napoletano sono i diversi aggettivi o proverbi citati in molte scene. Comunque sia, è un film per tutta la famiglia, simpatico e con un bel lieto fine. Ottima l'interpetazione di Tartaglia e Mazza. Bella la scena del litigio all'interno del ristorante.
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ultimoboyscout
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martedì 30 marzo 2010
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il festival della napoletanità.
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Dopo pochi minuti che lo guardavo mi sono detto che sarebbero mancati solo pulcinella, Maradona e Peppino Di Capri per fare l'en plein...e guarda caso i primi due verranno nominati mentre il buon Peppino addirittura appare!!! Veronica Mazza però è molto simpatica...e basta...fine del film.
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don64
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lunedì 23 novembre 2009
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film...simpatico
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Film commedia comico/drammatico nel complesso simpatico.Voto 7
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napoletanadoc
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lunedì 19 maggio 2008
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ci sta un francese un inglese un napoletano
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a me piace tnt qst film lo visto nel dvd piudi una volta almeno la prossima volta contero qnt volte lo visto e divertente
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(di massimo esposito 100)
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linda
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giovedì 17 aprile 2008
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Ma perchè non abbiamo visto suonare Ignazio Caiazzo?Gia' dal nome si rideva fino alle lacrime....Film dalla comicita' eccezionale.Bravi gli attori
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linda
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giovedì 17 aprile 2008
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Grande commedia,grandi gli attori.Film che consiglio di vedere
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lusien
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martedì 15 aprile 2008
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che volto avrà avuto la signora varchetella????!!!
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Film divertente e leggero ma allo stesso tempo dotato di una comicità un pò troppo pesante. La sceneggiatura richiama tutti gli stereotipi del "popolino" napoletano e per questo alla lunga è un pò irritante. Tuttavia fra una parolaccia e qualche battuta un pò telefonata si destreggiano bravissimi attori rubati al teatro. Nella sala cinematografica, guardando il film verrà più volte voglia di applaudire alle battute "urlate" nei tipici tempi teatrali.
Il film è tutto incentrato sui pregiudizi che attanagliano le persone insicure e sul bisogno di mostrarsi e di sentirsi invidiati dagli altri. "La Signora Varchetella" è il punto di riferimento di un'intera famiglia che non potrebbe mai fare una "festa di matrimonio" senza invitarla.
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Film divertente e leggero ma allo stesso tempo dotato di una comicità un pò troppo pesante. La sceneggiatura richiama tutti gli stereotipi del "popolino" napoletano e per questo alla lunga è un pò irritante. Tuttavia fra una parolaccia e qualche battuta un pò telefonata si destreggiano bravissimi attori rubati al teatro. Nella sala cinematografica, guardando il film verrà più volte voglia di applaudire alle battute "urlate" nei tipici tempi teatrali.
Il film è tutto incentrato sui pregiudizi che attanagliano le persone insicure e sul bisogno di mostrarsi e di sentirsi invidiati dagli altri. "La Signora Varchetella" è il punto di riferimento di un'intera famiglia che non potrebbe mai fare una "festa di matrimonio" senza invitarla. Ciò ovviamente non per affetto o sincera amicizia, ma solo per farla "schiatta".
Spero proprio che la mitica sig.ra Varchetella abbia altro a cui pensare.............
5
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[+] hahahahah
(di gigin1002)
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elenar
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martedì 15 aprile 2008
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divertente
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ciccio capozzi
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lunedì 14 aprile 2008
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il cinema, non c'è paragone
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Un militare napoletano, Salvatore, impegnato in una qualche missione di pace all’estero, per salvare una donna del posto in attesa di un figlio da un militare disperso, che altrimenti sarebbe condannata a morte dalle usanze del paese, la deve portare come sposa in patria. Solo che lui è già fidanzato. E. Tartaglia è un serio professionista del teatro. Solidamente ancorato alle tradizioni partenopee, cerca nuove strade in cui coniugare spettacolo brillante, solida scrittura teatrale, spunti che riflettano sulla realtà cui appartiene. Per quanto egli dia vita, qui e in “Il mare non c’è paragone “(01), ad un personaggio un po’ sfigato, di fronte a situazioni non del tutto positive, non è un clone di M.
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Un militare napoletano, Salvatore, impegnato in una qualche missione di pace all’estero, per salvare una donna del posto in attesa di un figlio da un militare disperso, che altrimenti sarebbe condannata a morte dalle usanze del paese, la deve portare come sposa in patria. Solo che lui è già fidanzato. E. Tartaglia è un serio professionista del teatro. Solidamente ancorato alle tradizioni partenopee, cerca nuove strade in cui coniugare spettacolo brillante, solida scrittura teatrale, spunti che riflettano sulla realtà cui appartiene. Per quanto egli dia vita, qui e in “Il mare non c’è paragone “(01), ad un personaggio un po’ sfigato, di fronte a situazioni non del tutto positive, non è un clone di M.Troisi. Il suo taglio interpretativo non si limita all’introspezione di un’unica tipologia di personaggio, ma lo vede in grado di accogliere in sé dei cambiamenti, in vicende piuttosto articolate insieme a numerosi comprimari, in mezzo ai quali si sottrae, ne costruisce i personaggi, concedendo a loro molto spazio. E i meccanismi messi in moto hanno la struttura esteriore di farse teatrali tradizionali, non partono dal cabaret. Ma porta questo stile espressivo, in modalità eleganti, tali da divertire, senza cadere nel banale o nel trito. Ad esempio, in questo film, per quanto ve ne siano, non si indulge troppo su singole battute che spezzano e variano la tensione, o “siparietti” di duetti , ma si preferisce dare attenzione allo sviluppo complessivo della vicenda. E’ da questo che il film fa scaturire le situazioni comiche, sottolineando i paradossi inerenti alla situazione che ha saputo costruire, che ci appare, nella concatenazione di effetti offertaci, perfettamente plausibile. Anzi, riesce a trasferirvi non poche occasioni di approfondimento e perfino spunti di riflessione sociale. Mi sembra, comunque, che qui il riferimento sia anche a Goldoni e a Pirandello. Dopo un avvio lento, appena l’inghippo con la promessa sposa e la sua famiglia prende piede, matura il conflitto della “convivenza forzata” tra la mediorientale, di conturbante bellezza e la promessa sposa: ed è il cuore della rappresentazione che cattura e diverte, grazie anche alla bravura degli interpreti. Tra questi spicca V.Mazza, che è la vera protagonista: la sua è una performance travolgente, per forza e sfumature. Il finale che scaturisce è un inno alla comprensione, al rispetto e alla tolleranza reciproca; ed è, grazie all’entusiasmo e credibilità che lei ci trasmette, perfettamente credibile. Dal punto di vista cinematografico, il regista ha saputo raccordare ”furbamente” i tempi teatrali a quelli del montaggio.
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