Alla fine degli anni Sessanta a Cinisi, la mafia controlla la vita quotidiana del piccolo paese siciliano e gli appalti per l'aeroporto Punta Raisi e il traffico della droga. Espandi ▽
Alla fine degli anni Sessanta a Cinisi, un piccolo paese siciliano, la mafia domina e controlla la vita quotidiana oltre agli appalti per l'aeroporto di Punta Raisi e il traffico della droga. Il giovane Peppino Impastato entra nel vortice della contestazione piegandola, con originalità, alle esigenze locali. Apre una piccola radio dalla quale fustiga con l'arma dell'ironia i potenti locali fra i quali Zio Tano (Badalamenti). Peppino verrà massacrato facendo passare la sua morte per un suicidio. Se lo si guarda con gli occhiali dell'ideologia I cento passi (che si ispira a fatti realmente accaduti), con la chiusura sulle bandiere rosse e i pugni chiusi del funerale di Impastato, potrebbe sembrare un film di propaganda. Recensione ❯
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Una giovane ragazza di nome Holly è convinta di essere la versione sbagliata di se stessa, finché non incontra una bambina di 7 anni che le fa cambiare idea. Espandi ▽
Holly, 28 anni, ha sempre pensato di essere la versione sbagliata di sé stessa e che la sua vita non sia andata nel modo giusto. Quando incontra una bambina di nome Arabella, si convince di aver trovato sé stessa da piccola. Decisa a scappare di casa, la bambina nasconde la sua identità e asseconda il desiderio di Holly: tornare indietro e diventare qualcuno di speciale. Recensione ❯
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Per la prima volta sul grande schermo la più grande battaglia di Jujutsu Kaisen fino ad oggi, "L'incidente di Shibuya" Espandi ▽
Un velo cala improvvisamente su Shibuya, nel bel mezzo dei festeggiamenti di Halloween, intrappolando all'interno numerosi civili. Satoru Gojo, il più forte degli stregoni, si getta nella mischia, ignaro che stregoni neri e spiriti maledetti tramano per imprigionarlo. Accompagnato dai compagni di classe e da altri stregoni di prima classe, Yuji Itadori si tuffa in uno scontro tra maledizioni senza precedenti: l'incidente di Shibuya. In seguito, dieci colonie sparse per il Giappone si tramutano in covi di maledizioni a causa delle macchinazioni di Noritoshi Kamo, lo stregone più blasfemo della storia. Mentre ha inizio l'infernale girone dell'eccidio, allo stregone di livello speciale Yuta Okkotsu viene dato il compito di giustiziare Yuji per i crimini di cui si è macchiato. Il tremendo scontro tra i due pupilli di Satoru Gojo giunge in anteprima sul grande schermo. Goditi anticipatamente nei migliori cinema la fatidica battaglia tra Yuji e Yuta che darà inizio all'ardente terza stagione. Recensione ❯
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Il dramma di alcune famiglie che affrontano la rivoluzione in Romania del 1989. Espandi ▽
Bucarest, dicembre 1989. Il regime di Ceausescu sta per crollare. Mentre l'esercito reprime le rivolte a Timisoara che i media cercano di camuffare, il regista Stefan deve salvare lo spettacolo di Capodanno della TVR: l'attrice principale fuggita va rimpiazzata con l'attrice teatrale Florina, che però detesta il dittatore. Laurentiu, intanto, figlio del regista, medita di scappare in Jugoslavia a nuoto. Ionut, agente segreto della Securitate, deve sorvegliare lui e i suoi amici, ma è incapace di allontanare la madre Margareta dalla sua casa prossima alla demolizione. Intanto Gelu, operaio traslocatore dello stabile, è in ambasce: il figlioletto ha imbucato la letterina a Babbo Natale in cui chiedeva la morte di "zio Nicolae" come regalo per il papà.
Siamo di fronte ad una tragicommedia corale, sospesa, traboccante d'ironia, che consegna allo spettatore l'onere di costruire un mondo migliore. Un film talmente spregiudicato nel suo coraggio civile da farsi perdonare più battute puramente informative (soprattutto in apertura), ma capace, pur nella foga espressiva, di denunciare quanto una repressione, anche solo potenziale, possa pietrificare quotidianità, scelte, passioni, perfino pensieri individuali: i sei personaggi, si capisce, hanno qui valore esemplare. Recensione ❯
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Un film inquietante e riuscito che mescola realismo e black fantasy nel raccontare le difficoltà nell'elaborazione del lutto. Drammatico, USA2025. Durata 98 Minuti.
Quando un illustratore britannico resta vedovo tutto sembra crollare. Alla disperazione per la perdita della moglie si accompagnano molteplici difficoltà di gestire i due figli. Espandi ▽
Quando un illustratore britannico resta vedovo tutto sembra crollare. Alla disperazione per la perdita della moglie si accompagnano le molteplici difficoltà, pratiche come emotive, di gestire i due figli e nel frattempo provare a elaborare il suo lutto. Lo farà attraverso la sua passione per le illustrazioni e in particolare attraverso una sua creatura che prenderà vita, con insospettabili conseguenze. Struggente, inquietante, a tratti spaventoso, il film di Dylan Southern tratto dal romanzo di Max Porter Grief is the thing with feathers ha sicuramente il merito di restare impresso. Intanto per il suo protagonista e coproduttore Benedict Cumberbatch, che in The Thing with Feathers (letteralmente: la cosa con le piume) regala una performance di rara intensità nell'interpretare un uomo devastato dalla perdita di sua moglie. Southern dimostra di saper raccontare bene il senso di profonda alienazione quando si perde l'amore della propria vita e tuttavia la vita deve continuare: i figli devono essere nutriti e accompagnati a scuola, i lavori d'illustrazione portati a termine. Ma * non ce la fa, è un uomo spezzato che malgrado la terapia non riesce a risollevarsi dal suo dolore. Funziona l'idea originale di inserire quel tocco di black fantasy che sfocia nel thriller cupo per raccontare le inquietanti deviazioni che la labirintica mente umana è in grado di seguire. Un film che ha il merito di intrattenere, intenerire, stupire, spaventare persino, accompagnando lo spettatore lungo l'abisso in cui inevitabilmente cade il disperato protagonista. Recensione ❯
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Ambientato in un mondo deserto e sospeso, racconta l'incontro tra una giovane ragazza che custodisce un uovo misterioso e un guerriero errante. Espandi ▽
In una città deserta e avvolta da una luce spettrale, una ragazzina vaga stringendo a sé un uovo che custodisce con devozione, senza conoscere davvero ciò che contiene. La sua routine silenziosa viene interrotta dall'arrivo di un enigmatico giovane soldato, che sembra sapere più di quanto voglia ammettere e che la segue. Nel paesaggio di rovine i due intraprendono un percorso di attesa e interrogazione, mentre simboli religiosi e presagi apocalittici affiorano dal fondo della città. Il mistero dell'uovo diventa il cuore di un viaggio metafisico che mette in discussione fede, memoria e identità.
L'uovo dell'angelo di Mamoru Oshii, realizzato nel 1985 e diventato negli anni un classico del cinema d'animazione d'autore, è una meditazione visiva sull'attesa e sul mistero, costruita con un rigore formale che sfiora l'ascetismo.
Il film è una delle esperienze più ipnotiche e influenti dell’animazione d’autore giapponese: un viaggio nell’inconscio collettivo che continua a stupire per la sua audacia formale e per la sua misteriosa dolcezza apocalittica. Recensione ❯
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Il film, girato nel '25, era originalmente muto. Nel '42 ne venne realizzata un'edizione con commento parlato. Espandi ▽
Un omino, cercatore d'oro solitario, affronta i rischi e i pericoli dell'algido Klondike per trovare la ricchezza. Incontra prima il temibile Black Larsen per poi instaurare un sodalizio con il robusto Giacomone in cui si imbatte accidentalmente cercando un rifugio in una baracca di legno. I due dovranno cercare di sopravvivere insieme alla fame e al freddo. Quando l'omino si recherà nel paese vicino ci troverà l'amore. Recensione ❯
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A Taipei, Shu-fen lotta per tenere insieme la sua famiglia, ma le iniziative delle figlie rischiano di distruggere l'equilibrio già precario. Espandi ▽
Nel mercato notturno di Taipei Shu-fen gestisce un chiosco che serve noodle: lasciata dal marito da diversi anni, sta ancora affrontando i debiti residui, faticando a gestire l’irrequieta figlia ventenne I-Ann e la piccola I-Jing di 5 anni. Mentre Shu-fen si lascia andare alla depressione, la situazione le sfugge di mano e le iniziative di I-Ann e I-Jing rischiano di compromettere ulteriormente l’equilibrio famigliare. Durante la visione di Left-Handed Girl la prima impressione potrebbe essere quella di un Florida Project in versione taiwanese, complice la presenza di Sean Baker in qualità di produttore e co-sceneggiatore. È indubbio che tornino alcuni dei temi cari al cineasta americano. Il tocco di Baker in fase di sceneggiatura si percepisce nel ritmo indiavolato e nell’attenzione a dialoghi credibili e ficcanti, tali da coinvolgere un pubblico variegato per cinefilia e capacità di attenzione. Un debutto che sa conquistare per la sincerità proposta e per l’interpretazione di un cast splendidamente assemblato. Recensione ❯
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Una storia vera già commovente sulla carta diventa un coming of age pensato per un pubblico eterogeneo e adulto. Drammatico, Italia2025. Durata 105 Minuti.
Mario ritrova il sogno da fantino grazie al cavallo Laghat e all'amore per Giulia, combattendo un padre manipolatore per proteggere ciò che ama davvero. Espandi ▽
Mario, detto Capoccione, è un ragazzo che ha sofferto tanto, a causa della morte di sua madre. Ha sepolto il suo talento da fantino sotto la quotidianità del lavoro da rigattiere con suo padre, insieme al fratello. La scintilla si riaccende quando conosce Laghat, cavallo cieco da un occhio con cui stringe un legame speciale. Parallelamente conoscerà Giulia, groomer e amante dei cavalli come lui, e insieme sogneranno in grande. Ma dovranno scontrarsi con la deludente realtà e l’egoismo di un padre manipolatore. È un coming of age a due teste, il film di Michael Zampino tratto dal libro “Laghat, il cavallo normalmente diverso”. La storia è vera, di quelle commoventi già sulla carta. Funziona, moltissimo, l’idea di un film che intende seguire il doppio binario della sfida ippica e personale. Funziona anche la volontà manifesta di non voler firmare l’ennesima storia banale/retorica per famiglie ma un dramma pensato per un pubblico più eterogeneo e adulto, votato al realismo. Recensione ❯
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Un attore americano impreparato arriva in Italia per interpretare Leopardi. Con l'aiuto di Silvia, una coach locale, scopre poesia, amore e sé stesso. Espandi ▽
David è un giovane attore americano che ha un’agente molto scaltra, Mildred. È lei che riesce a fargli ottenere un bel ruolo di protagonista in un film diretto dal regista italiano Ruggero Mitri “Giacomo in Love”. David accetta con entusiasmo di andare a girare in Italia, ma non leggendo neanche il copione, è convinto sia la storia di Casanova. Quando arriva scopre che il Giacomo in questione è il poeta Leopardi. L’unica speranza è una coach del posto, tale Silvia. Ricca di ironia sin dalle prime scene, è una commedia non mira a raccontare la figura del poeta di Recanati, ma quella di un giovane attore americano con il pallino di diventare una star. Il risultato è una commedia romantica che incuriosisce, in alcuni momenti appassiona e può risultare una visione leggera e godibile. D’altra parte il dietro le quinte della lavorazione del film risulta troppo più interessante rispetto alla storia d’amore, e questo penalizza la visione di una love story che non emoziona abbastanza. Recensione ❯
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Nuovo capitolo cinematografico a oltre trent'anni dall'ultimo film della saga. Espandi ▽
La trama riunisce Lupin e la sua storica banda in un'avventura su un'isola sconosciuta, alla ricerca di un misterioso tesoro, in un intreccio che collega e celebra tutti i film precedenti. Recensione ❯
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Due famiglie decidono di andare in vacanza in Francia, ma una delle due dimentica il figlio in soffitta, dov'era stato chiuso in castigo. Espandi ▽
Nella fretta di prendere l'aereo diretto a Parigi dove vogliono passare le vacanze di Natale, i McCallister, famiglia numerosa, dimenticano Kevin di otto anni a casa. Due malviventi cercano di entrare nella villetta per fare razzia. Peggio per loro. Scritto dal produttore John Hughes il film ebbe anche in Europa un successo inatteso e, per le sue proporzioni, inesplicabile. Recensione ❯
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Yvonne Nguyen, un'attrice franco-vietnamita, sogna una carriera di successo nei musical. Espandi ▽
Yvonne Nguyen, un'attrice franco-vietnamita, sogna una carriera di successo nei musical, con grande disappunto della madre che preferirebbe per lei un percorso più serio. Costretta a tornare a casa della madre, le due donne si accorgono di essere diventate ormai due sconosciute. Ma nell'intimità della cucina del ristorante vietnamita di famiglia, iniziano a ritrovare un legame. Nel frattempo, Yvonne continua a inseguire i suoi sogni e finalmente ottiene l'occasione di fare un'audizione per un grande spettacolo. Recensione ❯
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Un film, con un 'mostruoso' Russell Crowe, che ha il merito di porre lo spettatore di fronte all'orrore, provando a dialogare con l'oggi. Drammatico, Storico, Thriller - USA2025. Durata 148 Minuti.
Uno psichiatra della Seconda Guerra Mondiale valuta i leader nazisti prima dei processi di Norimberga, diventando sempre più ossessionato dalla comprensione del male mentre stringe un legame inquietante con Hermann Göring. Espandi ▽
All’indomani della Seconda guerra mondiale, mentre il mondo è ancora sconvolto dagli orrori dell’Olocausto, al tenente colonnello Douglas Kelley, psichiatra dell’esercito americano, viene affidato un incarico senza precedenti: valutare la sanità mentale di Hermann Göring, il famigerato ex braccio destro di Hitler, e di altri alti gerarchi nazisti. Allo stesso tempo, gli Alleati — guidati dal giudice Robert H. Jackson, affrontano l’impresa titanica di istituire un tribunale internazionale, per far sì che il regime nazista risponda dei propri crimini di fronte alla storia. Nel silenzio delle celle, Kelley ingaggia un intenso duello psicologico con Göring, uomo carismatico e manipolatore. Da quello scontro emerge una domanda che ancora oggi tormenta la coscienza del mondo: stavano eseguendo ordini, erano pazzi o semplicemente malvagi? Sul palcoscenico della storia si apre così il processo di Norimberga, un evento che ha cambiato per sempre la storia e l’umanità.
La ‘mostruosa’ interpretazione di Russel Crowe ipoteca l’intero film che però, appena distoglie lo sguardo da Hermann Göring, va fuori fuoco. James Vanderbilt, sceneggiatore di Zodiac e regista, dieci anni fa, di Truth - Il prezzo della verità, si attiene al libro che ha trasporto sul grande schermo e non indaga questo aspetto interessante degli ultimi anni di Göring ma si concentra sull’allestimento del processo di Norimberga e sul tentativo degli americani di carpire una possibile linea difensiva dei gerarchi nazisti con l’aiuto di psichiatri, proprio come il dottor Douglas Kelley, e di psicologi come Gustave Gilbert che gli verrà affiancato. Appena però la narrazione si allontana da questi incontri a due, che sarebbero potuti diventare memorabili per il livello di introspezione, ecco che la drammaturgia perde d’interesse perché il film segue in maniera fin troppo classica la costruzione, teorica e fisica, del processo di Norimberga. Recensione ❯
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