Un ritratto a tutto tondo di Alberto Sordi, che ne dimostra l'attenta analisi comportamentale dell'Italia del suo tempo. Documentario, Italia2025. Durata 80 Minuti.
Un tributo al grande Alberto Sordi che, attraverso filmati di repertorio e voci autorevoli, ci accompagna in un viaggio imperdibile nella sua vita e nella sua comicità. Espandi ▽
Steve Della Casa e Caterina Taricano propongono un ritratto a tutto tondo di Alberto Sordi avvalendosi di un'ampia selezione di sequenze dei suoi film e delle testimonianze, sia di chi lo ha conosciuto direttamente sia di chi ha potuto incontrarlo solo sul grande o sul piccolo schermo.
Alberto Sordi viene liberato dall'invettiva morettiana per leggerne la carriera sotto una luce diversa che ne dimostra l'attenta analisi comportamentale dell'Italia del suo tempo e, talvolta, anche di quella a venire.
Era tempo che questo documentario, pronto già dal 2020, e presentato all'epoca alla Festa di Roma vedesse la luce dei proiettori delle sale cinematografiche. Perché la figura di Alberto Sordi, anche senza nessuna particolare ricorrenza di date di nascita o di morte, merita di essere riletta con uno sguardo attento e competente come è quello di Della Casa e Taricano. Recensione ❯
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Ingrid è un'assassina solitaria, non sbaglia un colpo e non lascia tracce. Questo potere viene da un altro mondo, un luogo abitato da creature mostruose, da cui entra ed esce, diventando sempre meno umana. Ingrid riceve un incarico da Melville, di uccidere il suo rivale Abasolo, un potente uomo d'affari, circondato da tirapiedi e guardie del corpo armate. Tutto cambia quando Melville scopre il segreto di Ingrid. Recensione ❯
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Puro oggetto di fascinazione e favolosa esperienza cinematografica. Drammatico, Francia, USA2001. Durata 145 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una bruna che ha perso la memoria e non sa perchè è perseguitata, una bionda aspirante attrice che si innamora di lei: un noir così onirico e surreale non poteva che essere di David Lynch. Espandi ▽
Mulholland Drive è una lunga e vecchia strada di Los Angeles: nasce nel deserto, attraversa i quartieri ricchi e finisce a strapiombo sulla costa di Malibù. Bisognerebbe ricordarsi di questa simbologia per cercare di dare un senso all'ultimo onirico ed enigmatico film di David Lynch. Quella che il regista stesso ha definito come "una semplice storia d'amore nella città dei sogni" è in realtà un intricato enigma sospeso tra allucinazione e realtà, con un tocco di nostalgia per il noir degli anni '40 ed una aperta ostilità verso l'attuale star system. Rita è un'avvenente bruna sopravvissuta ad un incidente d'auto in seguito al quale ha però perso la memoria, Betty un'aspirante attrice di belle speranze che la ospita nel proprio appartamento e se ne innamora. Recensione ❯
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Harry ha scritto un libro autobiografico e ha messo in crisi tutti. Il mondo viene a sapere che seduce le pazienti della moglie, ha rapporti con la cognata, odia la sorella eccetera. Espandi ▽
Harry ha scritto un libro autobiografico e ha messo in crisi tutti. Il mondo viene a sapere che seduce le pazienti della moglie, ha rapporti con la cognata, odia la sorella eccetera. Tutti lo odiano. Fortuna che la sua vecchia università ha deciso di onorarlo. È una bella compensazione al blocco creativo che è sopraggiunto. E poi c'è la ragazzina che lo abbandona, gli analisti che lo vessano, e alla fine persino una visita all'inferno, perché Harry ritiene di meritarlo, essendo il peggiore di tutti gli esseri umani dopo Hitler, Goerings e Goebbels. Il regista ha dichiarato "è un momento felice della mia vita, non vado nemmeno dall'analista", in realtà questo film ha sostituito l'analista. Recensione ❯
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Un'incursione nel mondo delle star di cinema e tv in stile puramente alleniano. Commedia, USA1998. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
"Help" è la scritta che compare nel cielo alleniano all'inizio del film. Occorre davvero aiuto per districarsi nel mondo delle star hollywoodiane, in ... Espandi ▽
"Help" è la scritta che compare nel cielo alleniano all'inizio del film. Occorre davvero aiuto per districarsi nel mondo delle star hollywoodiane, in cui le nevrosi si sprecano, in cui il sesso (quello orale in testa) dilaga ma l'amore scarseggia. Allen (sempre più "volgare" dicono alcuni, sempre più "realista" affermiamo noi) ci porta a spasso in questo nuovo girone infernale (ricordate Harry a pezzi?), assegnandoci come guida il suo nuovo alter ego Kenneth Branagh. Ma non si limita a ragionare delle persone celebri (e quindi anche di se stesso), gioca anche perfidamente con uno dei suoi attori: il romantico Di Caprio di Titanic entra in scena sfasciando una camera d'albergo e picchiando una donna. Recensione ❯
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Il cinema tattile e materico di Ramsay è il veicolo naturale per questa storia di furioso contatto con un reale che sfugge di mano. Drammatico, Canada2025. Durata 118 Minuti.
Dalla rinomata regista Lynne Ramsay, Die My Love è il ritratto viscerale e senza compromessi di una donna travolta dall'amore e dalla follia. Espandi ▽
Una donna soffre di depressione post-partum e rischia di cadere in uno stato di follia. Recensione ❯
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Una famiglia si ritrova a condividere una vecchia casa nella Normandia rurale. Espandi ▽
Nella Francia di oggi, un gruppo di sconosciuti viene riunito in quanto discendente di Adèle, donna di fine ottocento che dalla Normandia era partita alla volta di Parigi in cerca della madre che l’aveva abbandonata. Dovendo ispezionare la casa in rovina di Adèle per decidere cosa fare della proprietà, gli emissari del gruppo - Guy, Céline, Seb e Abdel - mettono insieme pezzo dopo pezzo il lontano passato della loro famiglia. Parallelamente, durante la Belle Époque, Adèle si avventura nella grande città assieme ai nuovi amici Lucien e Anatole, scoprendo una capitale nel vortice del cambiamento, tra zone ancora rurali e i salotti della borghesia moderna, e tra le arti figurative e l’avvento della fotografia.
Con La venue de l’avenir, il regista francese ritrova uno smalto che gli mancava da un po’, dirigendo con brio un grande cast corale che si rincorre dalle taverne di una Montmartre fin de siècle ancora campagnola fino ai mosaici digitali di una riunione su Zoom, passando per la prima mostra dei pittori impressionisti raggiunta da viaggi nel tempo psichedelici grazie a un trip di ayahuasca. Recensione ❯
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Il braccio di ferro di una coppia disfunzionale che dice tanto anche del rapporto tra Stati Uniti e Messico. Drammatico, Messico2025. Durata 100 Minuti.
Un ballerino dovrà affrontare la vera natura della sua relazione amorosa. Espandi ▽
Il giovane Fernando, talentoso ballerino di Città del Messico, emerge dal deserto dopo un pericoloso viaggio oltre il confine americano. Il ragazzo è determinato a raggiungere San Francisco, dove si introduce nel lussuoso appartamento di Jennifer, una donna molto più grande di lui della quale da qualche tempo è amante. Profondamente attuale, il film è l’allegoria perversa di un braccio di ferro in una coppia disfunzionale, che dice tanto del rapporto tra Stati Uniti e Messico per quanto riguarda l’immigrazione, arrivando sugli schermi proprio al culmine della tensione politica sul tema. In un gioco diabolico di prigioni amorose e linee di demarcazione che vanno dal nazionale fino al domestico, Franco si fa tentare da una spirale risolutiva angosciante e brutale, nel pieno spirito delle opere che gli hanno dato il successo. Eppure rimane la sensazione che ci sia una dimensione nuova e inaspettata nella sua poetica. Recensione ❯
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Un esordio che guarda alle relazioni senza falsi moralismi e segna la nascita di un'autrice curiosa e coraggiosa. Commedia, Italia2025. Durata 100 Minuti.
Lea incontra Rocco in un bar e ne diventa l'amante. La loro relazione clandestina, consumata in una stanza d'albergo, prende una piega sinistra quando lei inizia a infilarsi nella vita di lui. Espandi ▽
Lea è una giornalista, ha un marito attore, una figlia piccola e un pesce morto nell’acquario. Rocco da 19 anni ha una moglie psicologa e ogni venerdì sera si sfoga su un ring. Lea e Rocco si incontrano in un bar e lui finisce per accompagnarla a casa in macchina. Si baciano, ed è l’inizio di un’avventura che potrebbe essere casuale, oppure no.
La sceneggiatrice Ludovica Rampoldi debutta alla regia con Breve storia d’amore, da lei scritto e diretto: ed è un debutto interessante, perché tratta temi scivolosi di cui Rampoldi riproduce l’ambiguità, al netto di imbarazzanti voyeurismi. Sottotraccia c’è un desiderio reale di guardare alle relazioni senza falsi moralismi, e di farlo da un punto di vista femminile, utilizzando i meccanismi del thriller per scoperchiare il vaso di Pandora dei non detti e degli inganni che accomunano molte coppie in una sorta di imbrigliamento delle rispettive pulsioni vitali. È un esordio più interessante che riuscito, ma segnala un’autrice (di film suoi) in divenire, curiosa, vitale e apprezzabilmente coraggiosa. Recensione ❯
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Un film dalla marcia in più. Un teso e riuscito 'romanzo criminale' sull'omicidio di Willy Monteiro Duarte. Biografico, Drammatico - Italia2025. Durata 121 Minuti.
Il film è ispirato alla tragica vicenda di Willy Monteiro Duarte, il giovane capoverdiano ucciso a Colleferro il 6 settembre 2020. Espandi ▽
Colleferro. 6 settembre 2020. Ore 3.15. Willy viene ucciso dai fratelli gemelli Lorenzo e Federico dopo essere intervenuto per difendere un amico, Cristian, coinvolto in una lite. Dal momento dell'aggressione alla morte sono passati 40 secondi. Il ragazzo 21 anni, di origine capoverdiane, lavorava in un ristorante stellato dello chef Tocai e proprio quel giorno aveva avuto una grande soddisfazione.
Nelle 24 ore che precedono il suo omicidio, la sua vicenda s'intreccia con quelle di Maurizio, Michelle e Lorenzo e Federico. Maurizio, che non si è ripreso dopo che la ragazza lo ha lasciato, è completamente succube di Cosimo, legato ai gemelli criminali. Michelle, che sta per trasferirsi a studiare a Parigi, ha deciso proprio quella sera di lasciare il suo ragazzo Cristian. Infine Willy, legatissimo alla madre, era con un altro gruppo di amici da tutt'altra parte quando è stato chiamato. Si è trovato nel posto sbagliato nel momento sbagliato.
Il male (e la sua banalità) continua ad attraversare il cinema di Alfieri, già affrontato in modo evidente anche nei suoi film precedenti. 40 secondi però ha una marcia in più. È sporco, diretto, essenziale, indignato. Al momento, il film migliore del regista. Recensione ❯
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Un emozionante ritratto di Nino D'Angelo, l'artista e l'uomo, e il confronto con le proprie origini e i legami familiari. Documentario, Italia2025. Durata 90 Minuti.
Nino D'Angelo saluta gli anni '80 con un concerto a Napoli, mentre il figlio Toni racconta la sua vita, dal successo alla fuga improvvisa dalla città. Espandi ▽
Toni D'Angelo racconta il padre Nino, dall'infanzia povera nel quartiere di San Pietro a Patierno nella periferia di Napoli allo straordinario successo musicale. Mentre Toni segue Nino durante i preparativi di un concerto, restituisce con la macchina da presa un ritratto intimo del genitore che intreccia vita privata e scena artistica. Il ritratto di un interprete amatissimo a Napoli e nel mondo, e insieme di un uomo che si confronta con il passare del tempo, con le proprie radici, con i propri legami familiari e con ciò che resta del cammino fatto.
In una sorta di personale ricerca del tempo perduto, Toni e il padre dialogano ripercorrendo l'incredibile storia di Nino.
Il documentario procede alternando i dialoghi tra i due con materiale d'archivio, dalle esibizioni a vecchie interviste o anche ospitate televisive, ripercorrendo la storia dello "scugnizzo" che ce l'ha fatta grazie al talento, all'ostinazione, a qualche incontro fortunato e a quell'intuizione tutta napoletana che ad esempio gli fa trasformare "Let it Be" dei Beatles nella cover "Gesù Cri". Recensione ❯
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I poliziotti alle prime armi Judy Hopps e Nick Wilde formano una nuova squadra con un misterioso serpente, Gary De'Snake. Espandi ▽
Judy e Nick si trovano sulle tracce di un grande mistero quando Gary De'Snake arriva a Zootropolis e mette sottosopra la città. Per risolvere il caso, i due, sotto copertura sono costretti ad avventurarsi in nuove e inaspettate aree di Zootropolis, dove la loro continua collaborazione viene messa alla prova come mai prima d'ora. Recensione ❯
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I maghi del crimine sono tornati! Al loro fianco, una nuova generazione di illusionisti riscrive le regole dello spettacolo con numeri mozzafiato, colpi di scena e sorprese che sfidano l'immaginazione. Espandi ▽
Sono passati dieci anni dall'ultima apparizione in scena dei Cavalieri della Magia. Ma si tratta davvero dei quattro Cavalieri, o solo di un loro ologramma? Un terzetto di giovani artisti della magia, nonché di vendicatori sociali alla Robin Hood e di ecologisti convinti, sta infatti cercando di affermarsi facendo leva sulla popolarità della generazione precedente, e ad Atlas questo tentativo non è sfuggito.
Il terzo capitolo della saga è una cavalcata fra New York, il Sudafrica, il deserto dell'Arabia, Anversa, la Francia e gli Emirati. Ed è anche un continuo gioco di prestigio creato sia dalle tecniche cinematografiche più all'avanguardia che dall'abilità degli attori protagonisti.
Il messaggio è che le generazioni hanno bisogno le une delle altre, e che i giovani servono anche per riconnettere i più anziani ai loro doveri morali. La raccomandazione per il pubblico è quella di prestare attenzione ad alcuni indizi che la sceneggiatura semina e che portano alle sorprese finali, e per il resto salire sull'ottovolante visivo orchestrato dal regista Ruben Fleisher gustandosi la corsa senza farsi troppe domande. Recensione ❯
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Love story all'insegna della fantasia e della sperimentazione. Villoresi mette in mostra un talento determinato. Fantasy, Italia2025. Durata 74 Minuti.
Un fantasy diretto da Virgilio Villoresi. Espandi ▽
Il giovane pianista Orfeo suona ogni sera in un locale, il Polypus, dove gli capita di incrociare lo sguardo di Eura Storm nel pubblico, e di venirne rapito. L'infatuazione sembra reciproca, ma la ragazza scompare, lasciando Orfeo nella disperazione. La rivedrà soltanto di sfuggita, mentre varca la soglia di un edificio non lontano da casa sua. Nel tentativo di inseguirla, scopre che la porta conduce a un mondo misterioso, presidiato dall'Uomo verde e popolato di creature immaginifiche come la Giacca, che è il diavolo custode dell'aldilà. Tra loro Orfeo si lancia, determinato a ricongiungersi alla sua Eura.
Tra il surreale e il fantasy, tra l'animazione e il reale, il primo lungometraggio di Virgilio Villoresi è una summa sorprendente e originale delle sue sensibilità artistiche, colte all'incrocio tra la rivisitazione del mito di Orfeo ed Euridice e l'eredità di Dino Buzzati, del cui "Poema a fumetti" il film è una trasposizione.
Love story all'insegna della fantasia e della sperimentazione, il film assale lo sguardo e la mente in egual misura, e rappresenta soprattutto un personalissimo tour de force per Villoresi, che mette in mostra un talento vasto e determinato. Recensione ❯
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I futuristici Stati Uniti del 2025, quando il mondo è diventato una distopia. Espandi ▽
The Running Man è il programma televisivo più seguito al mondo: un reality show estremo in cui i concorrenti, chiamati "Runner", devono rispettare una sola regola per restare vivi: fuggire per 30 giorni, in diretta TV, braccati da killer professionisti, detti "Cacciatori", mentre il pubblico, incollato agli schermi, esulta a ogni esecuzione.
Ben Richards (Glen Powell) non è un eroe. È un uomo qualunque, costretto a una scelta impossibile: entrare nel gioco per salvare la figlia malata. A convincerlo è Dan Killian (Josh Brolin), il carismatico e spietato produttore dello spettacolo, maestro nel trasformare la sofferenza in spettacolo, la paura in share, la morte in intrattenimento.
Ma Ben non segue il copione. Corre, lotta, resiste.
E contro ogni previsione diventa un idolo: il pubblico lo acclama, gli ascolti volano.
Più il successo cresce, più il gioco si fa mortale. Ora Ben non deve affrontare solo i suoi inseguitori... ma un'intera nazione che vuole vederlo cadere. Recensione ❯
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