Un semplice incidente

Film 2025 | Drammatico, 101 min.

Regia di Jafar Panahi. Un film Da vedere 2025 con Vahid Mobasseri, Mariam Afshari, Ebrahim Azizi, Hadis Pakbaten, Madjid Panahi. Cast completo Titolo originale: A Simple Accident. Genere Drammatico, - Iran, Francia, Lussemburgo, 2025, durata 101 minuti. Uscita cinema giovedì 6 novembre 2025 distribuito da Lucky Red. Oggi tra i film al cinema in 40 sale cinematografiche - MYmonetro 3,70 su 31 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 28 ottobre 2025

Un incidente stradale fa riemergere profonde ferite del passato. Il film è stato premiato al Festival di Cannes, ha ottenuto 3 candidature agli European Film Awards, Un semplice incidente è 17° in classifica al Box Office, ieri ha incassato € 19.680,00 e registrato 154.270 presenze.

Consigliato assolutamente sì!
3,70/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA 4,19
PUBBLICO 3,42
CONSIGLIATO SÌ
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Un film in cui la denuncia si fa durissima anche quando sceglie la strada dell'ironia.
Recensione di Giancarlo Zappoli
mercoledì 21 maggio 2025
Recensione di Giancarlo Zappoli
mercoledì 21 maggio 2025

Padre, madre e figlioletta percorrono di notte una strada in auto quando un cane finisce sotto le ruote. Ciò provoca un danneggiamento al veicolo che costringe ad una sosta per la riparazione temporanea. Un uomo che si trova sul posto cerca di non farsi vedere perché gli è parso di riconoscere nel conducente dell'auto un agente dei servizi segreti che lo ha sottoposto a violenza in carcere. Riesce successivamente a sequestrarlo ed è pronto a seppellirlo vivo quando gli viene il dubbio che si tratti di uno scambio di persona. Cercherà conferme in altri che, come lui seppure in misure diverse, hanno subito la ferocia dell'uomo.

Jafar Panahi, scontata la pena inflittagli dal regime iraniano, gira un film in cui la denuncia si fa durissima anche se nell'involucro di una apparente commedia.

Chi cerca un cinema in cui l'impegno civile si ammanti di raffinatezze da cinefili farà bene a tenersi lontano da questo film. Chi invece sente l'urgenza della denuncia di una struttura di repressione in cui si stanno insinuando crepe visibili (soprattutto dopo la discesa nelle piazze delle donne) non potrà non apprezzare il fatto che il coraggioso regista iraniano abbia scelto la strada dell'ironia per poi poter colpire dritto il bersaglio mettendone a nudo la crudeltà.

I suoi protagonisti, la cui presenza a partire da colui che compie il sequestro, procede per accumulo, seppur limitato, sono esseri umani che hanno subito la violenza e la perversione di un potere che si vede come teocratico (deflorare una detenuta prima di ucciderla per far sì che non vada nel paradiso delle vergini) ed è invece solo interessato a conservare sé stesso.

Panahi ne ha conosciuto la pressione e non ha dimenticato gli interrogatori bendato davanti a un muro con un inquirente alle spalle che non smetteva di fargli domande sul perché nel suo cinema non si limitava a mostrare quanto fosse bella la società del suo Paese.

Nonostante quanto è loro accaduto questi uomini e questa donna hanno conservato un'umanità che si colloca al di sopra del desiderio di vendetta. Se per i persecutori l'individuo non contava nulla perché a prevalere doveva essere l'Idea propugnata in nome della Fede, per quelle che ne sono state vittime innocenti l'essere umano ha ancora un valore. Bisogna essere certi di non stare sbagliando e quindi cercare di avere prove dell'identità del sequestrato fino al punto da aiutarlo in qualche misura in un momento cruciale.

Panahi, che gira in esterno per potersi permettere di mostrare una protagonista senza velo, sottraendosi quindi alla pretesa di regime che fa sì che nei film le donne anche in casa lo indossino, riesce a portare a compimento la propria accusa mettendo a confronto due modi inconciliabili di guardare alla realtà e di concepire relazioni sociali. Proponendo un finale che resta nella memoria.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
sabato 6 dicembre 2025
Ivan il matto

 E la chiamano Repubblica islamica….    E’ notizia di questi giorni, il regista iraniano Jafar Panahi, da decenni inviso al regime teocratico di quel Paese, è stato condannato in contumacia, per l’ennesima volta, a un periodo di detenzione per attività di propaganda anti iraniana. Contemporaneamente l’artista veniva premiato ai “Gotham Awards&rdqu [...] Vai alla recensione »

lunedì 8 dicembre 2025
Eugenio

Semplice, fosse tutto così leggero. Per Panahi, regista celebre per la sua militanza anti-teocratica iraniana che gli valse qualche tempo in carcere, questo aggettivo è fuori luogo. E non perché Un semplice incidente è un film fortemente politico, avvinto a un’istanza di condanna della violenza e in qualche modo all’apologia dell’umanità e del perdono, [...] Vai alla recensione »

venerdì 21 novembre 2025
gabriella

 Nato dall'esperienza in carcere del regista iraniano Jafar Panhai , il film prende spunto dal titolo stesso, un semplice incidente , un' auto di notte investe accidentalmente un cane, il conducente, con moglie incinta e figlioletta è costretto a fermarsi in un garage per un danno al veicolo causato dall’impatto. Uno dei meccanici, Vhaid, crede di riconoscere nell’uomo [...] Vai alla recensione »

sabato 29 novembre 2025
rosalinda Laurelli Gaudiano

… una fotografia spietata e durissima sulla società iraniana… “Un semplice incidente” Tutto ha inizio con un semplice incidente di notte. Rashid è in auto con la moglie incinta e la figlioletta. Ad un tratto si rende conto che ha investito un cane. Scende dalla macchina e abbate l’animale.

lunedì 10 novembre 2025
francesca meneghetti

Chi dal cinema si aspetta azione, dinamismo, effetti speciali, stia lontano da questo film, vincitore a Cannes, imperdibile, che, per certe scelte tecniche, lunghi piani sequenza a camera fissa, produce un effetto teatrale. Partiamo dal regista, Jafar Panahi, iraniano, che ha conosciuto, per il suo dissenso al regime, l?esperienza della tortura psicologica nelle carceri iraniane, e che quindi ha voluto [...] Vai alla recensione »

martedì 2 dicembre 2025
Emiliz

Il film comincia bene, c'è tensione, ironia, emozione. Poi si trasforma inesorabilmente in un comizio di cui nessuno sentiva il bisogno, messo lì per dire esplicitamente quello che tutti vogliamo sentirci dire (che l'Iran è una dittatura oscurantista e disumana) e mandarci a casa con la consolazione di essere dalla parte dei buoni.

sabato 15 novembre 2025
athos

Il film in alcuni punti tracima nel grottesco teatrale per testimoniare l'assurdità del medioevale regime iraniano. Finale molto potente e chiusura a sorpresa. All'uscita rimane la sensazione di aver visto un buon film a cui manca qualcosa per essere ricordato.

sabato 8 novembre 2025
goldy

STREPITOSO!!!!!

domenica 9 novembre 2025
ale

Ok per i principi per i quali ? stato scritto, ok per i sacrifici con i quali ? stato diretto e prodotto ma guardarlo ? anch?esso un sacrificio. Un?ora e quaranta di una pesantezza indicibile. Un palma in fronte!

domenica 9 novembre 2025
ale

Una palma in fronte

domenica 9 novembre 2025
ale

Ok per i principi per i quali è testo scritto, ok per i sacrifici con i quali è stato diretto e prodotto ma è di una pesantezza cinematografica indicibile. Una palma in fronte!

FOCUS
INCONTRI
venerdì 21 novembre 2025
Paola Casella

Padre, madre e figlioletta percorrono di notte una strada in auto quando un cane finisce sotto le ruote. Ciò provoca un danneggiamento al veicolo che costringe ad una sosta per la riparazione temporanea. Un uomo che si trova sul posto cerca di non farsi vedere perché gli è parso di riconoscere nel conducente dell'auto un agente dei servizi segreti che lo ha sottoposto a violenza in carcere. Riesce successivamente a sequestrarlo ed è pronto a seppellirlo vivo quando gli viene il dubbio che si tratti di uno scambio di persona. Cercherà conferme in altri che, come lui seppure in misure diverse, hanno subito la ferocia dell'uomo.

Per parlare di Un semplice incidente abbiamo incontrato Jafar Panahi, che - scontata la pena inflittagli dal regime iraniano - ha scelto di girare un film in cui la denuncia si fa durissima anche se nell'involucro di una apparente commedia.

L’elemento sonoro è fondamentale nel suo film. Come ha deciso di puntare così tanto sul suono?
Volendo girare un film sui prigionieri in Iran ho ritenuto necessario partire dall’elemento sonoro perché chi è stato arrestato, e si è ritrovato bendato e legato per settimane e mesi, diventa particolarmente sensibile a qualsiasi rumore. E siccome non uso commenti musicali per i miei film i suoni nel film sostituiscono le musiche, mentre in alcuni punti strategici ho preferito il silenzio per creare una grande calma irreale e piena di paura. L’ultima scena del film si basa tutta sul silenzio interrotto da un unico suono, perché volevo sottolineare la presenza di un personaggio solo attraverso il rumore dei suoi passi mentre l’altro personaggio resta immobile, creando nel pubblico un senso di ansietà perché in quel momento migliaia di pensieri attraversano la mente degli spettatori. 

Senza fare spoiler, possiamo dire che il pubblico reagisce a quel finale – uno dei più belli della storia del cinema - in modi opposti, ottimisti o pessimisti. Ha notato anche lei la stessa polarizzazione?
Fin dall’inizio volevo che il finale rimanesse sospeso per lasciare il pubblico nel dubbio. Io stesso ho avuto dubbi fino all’ultimo sul montaggio della sequenza finale, e ho girato delle scene aggiuntive per vedere quale finale funzionasse meglio. Ma sono arrivato alla conclusione che ogni parola o reazione in più sarebbe stata di troppo, avrebbe creato una ovvietà e ucciso la suspence. Dunque ho mantenuto il finale originale. Per ogni mio film mi sforzo di avere chiari il prima possibile l’incipit e la conclusione, perché sono i due momenti con il massimo impatto sul pubblico.

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
giovedì 13 novembre 2025
Pietro Diomede
ItaliaOggi

Girato da Jafar Panahi di nascosto per paura di (ulteriori) ripercussioni personali, "Un semplice incidente" è soprattutto "grande cinema" incastonato dentro una sceneggiatura di ferro con echi beckettiani. Un Iran dell'assurdo raccontato come teatro dell'assurdo. Una tranquilla famigliola (papà, mamma in attesa di partorire il secondogenito e la piccolina) nel buio della sera investe un cane randagio. "Un [...] Vai alla recensione »

domenica 9 novembre 2025
Alessandra Levantesi
La Stampa

Pur se non si vedono più folle di manifestanti come quelle scese in piazza nel 2022 dopo l'assassinio di stato di Mahsa Amini, colpevole di non indossare correttamente il velo, in Iran la protesta contro il regime degli Ayatollah non si è spenta. Lo dimostra l'attivista Nobel per la pace Narges Mohammadi, agli arresti domiciliari dopo lunga detenzione nel carcere di Evin; lo dimostra il pluripremiato [...] Vai alla recensione »

domenica 9 novembre 2025
Roberto Escobar
Il Sole-24 Ore

Da un furgone bianco fermo in un parcheggio escono tre uomini e due donne - una con un ingombrante vestito da sposa, l'altra con un paio di macchine fotografiche. Gli uomini si agitano, urlano, si mettono le mani addosso. Due guardiani, tronfi nella loro divisa, vogliono vederci chiaro. Perché sono lì? Da chi hanno avuto il permesso? Il permesso per stare in un parcheggio?, si stupiscono quelli. Vai alla recensione »

sabato 8 novembre 2025
Filiberto Molossi
La Gazzetta di Parma

In questo film sentirete dei passi: li sentirete una volta, poi un'altra. Poi vi sembrerà di sentirli sempre. Sono i passi (e il rumore sordo) di un regime zoppo, che si trascina oltre ogni oltre logica, che sembra vacillare ma, implacabile, non cade mai. Lo stesso che sbatte in cella registi, artisti, studenti: e sevizia l'utopia, laddove il futuro è il set di un film girato di nascosto.

sabato 8 novembre 2025
Claudio Fraccari
La Voce di Mantova

Guidando di notte, con moglie e figlioletta accanto, investe un cane. La sua auto ne viene danneggiata; trova aiuto in un magazzino, dove a sua insaputa viene riconosciuto da Vahid. Costui, che ha subito in passato l'incarcerazione e la tortura, è convinto si tratti del crudele aguzzino Eghbal: non l'ha mai visto in faccia, ma suoi sembrano la voce e il passo claudicante.

sabato 8 novembre 2025
Mariarosa Mancuso
Il Foglio

A Jafar Panahi - per molti anni la sedia lasciata vuota ai festival, il regime iraniano non lo lasciava uscire dal paese e gli aveva vietato di dirigere film - basta pochissimo. Era riuscito a girare "This is not a film", anno 2011, quando si trovava agli arresti domiciliari. "Un semplice incidente", obbligato all'economia di mezzi - buio, deserto, un po' di sfondi cittadini "rubati" - non lo è dal [...] Vai alla recensione »

venerdì 7 novembre 2025
Fabio Ferzetti
L'Espresso

Un uomo comune, sopravvissuto a stento alle feroci carceri di regime dov'era finito quasi per caso, crede di riconoscere in uno sconosciuto la voce del suo torturatore (e la gamba artificiale che si trascina rumorosamente). Quindi lo aggredisce, lo lega, lo imbavaglia, sta per seppellirlo vivo. Ma è colto da un dubbio: e se non fosse lui? Potremmo essere ovunque, in Asia come in Russia o in America [...] Vai alla recensione »

venerdì 7 novembre 2025
Silvio Danese
Quotidiano Nazionale

Iran infuocato, e premiato (Palma d'oro a Cannes). Un meccanico è certo di riconoscere in un cliente l'uomo dei servizi segreti che lo torturò. Lo sequestra, ma un dubbio lo spinge a contattare altri torturati. È proprio lui? Panahi per la prima volta in azione politica diretta inventa un club della vendetta per definire una disperazione sociale. Ironia e sarcasmo nel meccanismo: quando non sei un [...] Vai alla recensione »

venerdì 7 novembre 2025
Alessandra De Luca
Avvenire

Dopo aver investito accidentalmente un cane, un uomo è costretto da un guasto al motore a fermarsi in un'officina, dove un meccanico riconosce il passo claudicante di colui che lo ha ferocemente seviziato durante un periodo di detenzione. Deciso a vendicarsi, lo cattura per seppellirlo vivo nel deserto, ma alcuni dubbi lo spingono a riconsiderare la sua decisione.

venerdì 7 novembre 2025
Michele Gottardi
Il Mattino di Padova

Il ritorno alla libertà dell'iraniano Jafar Panahi è stato premiato con la Palma d'oro, fatto che ha permesso a Panahi di aggiudicarsi il grande Slam dei quattro maggiori festival del mondo (Cannes, Venezia, Berlino, Locarno: solo Michelangelo Antonioni c'era riuscito). "Un semplice incidente" è un film in cui la drammatica denuncia dell'oscurantismo del regime va di pari passo con un tono ironico [...] Vai alla recensione »

venerdì 7 novembre 2025
Camille Nevers
Libération

Girato in completa segretezza e vincitore della Palma d'oro a Cannes, Un semplice incidente permette a Panahi di liberarsi della "figura" del regista, protagonista dei suoi ultimi film. L'azione si svolge in un furgone. Nel retro è chiuso il probabile aguzzino di cinque personaggi che non sono in grado di identificarlo con certezza. Un operaio, un fotografo, due promessi sposi e un uomo arrabbiato [...] Vai alla recensione »

venerdì 7 novembre 2025
Paolo Fossati
Giornale di Brescia

Iran, oggi. Un oppositore del regime scampato a carcere e torture, riconosce il proprio aguzzino e lo rapisce con l'intento di fare giustizia. Ma non sarà vendetta? Morso dal dubbio sull'identità dell'ostaggio, l'uomo coinvolge altre vittime in un processo sommario dai tratti farseschi. Palma d'Oro a Cannes, il film cita esplicitamente «Aspettando Godot» e porta il lascito di Beckett all'estremo per [...] Vai alla recensione »

giovedì 6 novembre 2025
Francesco Alò
Il Messaggero

Vahid, meccanico di origini azere, è convinto una sera, dopo aver parlato con sua madre al telefono, di aver riconosciuto il padre di tutte le sue sofferenze: il torturatore zoppo Eghbal, soprannominato Gamba di legno, responsabile di averlo martoriato in cella come rappresentante del regime islamico iraniano. L'uomo è appena entrato nella sua officina.

giovedì 6 novembre 2025
Alberto Crespi
La Repubblica

Anche se mancano quasi due mesi a Natale siamo pronti a sostenere che tre film, in questo 2025, hanno intercettato l'aria del tempo, la Storia con la "s" maiuscola e si propongono quindi, fin d'ora, come i tre film dell'anno: Una battaglia dopo l'altra di Paul Thomas Anderson, La voce di Hind Rajab di Kawthar ibn Haniyya e, qualche mese prima, Un semplice incidente di Jafar Panahi.

giovedì 6 novembre 2025
Giona A. Nazzaro
Il Manifesto

E se i maggiori autori di thriller contemporanei fossero iraniani? In tal senso la parabola di Mohammad Rasoulof e di Jafar Panahi è esemplare. I loro film, infatti, sembrano offrirsi oggi come la rielaborazione più attenta dei procedimenti hitchcockiani, nonostante il contesto realistico nei quali sono calati, l'approccio apparentemente naturalistico (ossia le parti inutili della vita che il sardonico [...] Vai alla recensione »

giovedì 6 novembre 2025
Stefano Giani
Il Giornale

Un uomo scopre per caso il proprio aguzzino, ex 007 dalla mano pesante. Vuole ricambiare e seppellirlo vivo ma gli sorge un dubbio: avrò sbagliato persona... Dramma sulla ferocia del potere e la vendetta del tartassato che ha sedotto Cannes vincendo la Palma. Premio meritato ma generoso anche se il film non tradisce attese e racconta (bene) indirettamente i risvolti della dittatura.

mercoledì 5 novembre 2025
Francesco Costantini
Asbury Movies

Si può iniziare a parlare di Un semplice incidente in due modi: ricordando solo le cose belle, o sottolineando anche quella brutta. Sono strettamente collegate. Di bello, c'è che il film ha vinto la Palma d'Oro al Festival di Cannes 2025. Per il regista, l'iraniano Jafar Panahi, è il coronamento di una carriera formidabile. Prima, c'era stato il Leone d'Oro a Venezia nel 2000 per Il cerchio, poi l'Orso [...] Vai alla recensione »

martedì 4 novembre 2025
Roberto Manassero
Film TV

Quello della vendetta è un problema che riguarda i sopravvissuti. E Jafar Panahi lo è, un sopravvissuto: alla prigione, all'interdizione dal lavorare, al silenzio a cui il potere l'ha condannato e che lui ha rotto girando mentre si trovava ai domiciliari e sfidando il divieto di lasciare la sua abitazione e il suo paese, muovendosi lungo il confine tra l'Iran e la Turchia così come da sempre coi suoi [...] Vai alla recensione »

venerdì 30 maggio 2025
Wendy Ide
Screen International

Un uomo (Ebrahim Azizi) insieme alla moglie incinta e alla figlia, sta guidando a tarda notte nella periferia di Teheran quando investe un cane randagio. L'automobile non riparte e lui cerca aiuto in un negozio lì vicino. Là trova Vahid (Vahid Mobasseri) che lo riconosce - o almeno, crede di riconoscerlo - come il suo carceriere. Un incontro che innesca una spirale di eventi.

martedì 27 maggio 2025
Roberto Manassero
Film TV

C'è l'eco di La morte e la fanciulla nell'ultimo film di Panahi, il primo puramente narrativo dai tempi di Offside (2006). Nell'Iran di oggi, un uomo rapisce un padre di famiglia convinto si tratti dall'agente che l'ha torturato in carcere e del quale non ha mai visto il volto ma solo ascoltato il ticchettio dei passi della sua gamba di legno. Da qui nasce una dramma sul filo dell'assurdo (l'altro [...] Vai alla recensione »

lunedì 26 maggio 2025
Cinzia Cattin
Close-up

Il cinema iraniano non smette di regalarci grandi emozioni ai festival internazionali. Soltanto un anno fa il regista Mohammad Rasulof arrivava a Cannes a presentare il suo ultimo film Il seme del fico sacro sorprendendo tutti e mandando un messaggio di speranza, dopo la sua misteriosa fuga dall'Iran. Questo avveniva mentre un altro pluripremiato regista iraniano Jafar Panahi (Taxi Teheran, Gli orsi [...] Vai alla recensione »

sabato 24 maggio 2025
Grazia Paganelli
Duels.it

A volte non è possibile passare oltre certi eventi e andare avanti con le proprie vite. Lo dice Jafar Panahi nel suo film Un Simple Accident, atto di accusa senza veli contro la repubblica islamica, sorretto dall'ironia rarefatta che conosciamo tipica del regista iraniano, ma portatrice di una rabbia che è percepibile in tanti film passati in questo insolito e coraggioso festival.

giovedì 22 maggio 2025
Giampiero Raganelli
Cineclandestino

Un'immagine molto frequente nel cinema iraniano, molto utilizzata da Abbas Kiarostami ma anche dai suoi epigoni, come lo è Jafar Panahi, prevede dialoghi in automobile, anche molto lunghi, di due persone semplicemente riprese frontalmente da una mdp appena fuori il parabrezza. Un'istanza di cinema povero, essenziale, speculativo. Con una di queste scene inizia Un simple accident, l'ultimo lavoro di [...] Vai alla recensione »

giovedì 22 maggio 2025
Alessandro Uccelli
Cineforum

Una famiglia in auto, nel buio della sera. Un uomo al volante, il signor Azizi, la moglie incinta gli sta accanto, dal sedile posteriore sbuca la figlia vivace e chiacchierina, entusiasta per l'imminente nascita di un fratellino, sul fondo si intravedono degli animali che incrociano le luci e i tragitti di altre auto. Dopo qualche momento, un tonfo, l'auto ha investito un cane.

giovedì 22 maggio 2025
Adriano De Grandis
Il Gazzettino

Una famiglia sta percorrendo una strada di notte in auto: il padre alla guida uccide involontariamente un animale, riprende la corsa, ma l'auto risulta danneggiata. Si fermano nell'unico posto aperto per chiedere aiuto, ci sono anche la moglie incinta e un figlio. Ma tra i presenti c'è qualcuno che crede di rivedere il terribile torturatore, con una protesi al posto della gamba, perduta in Siria.

mercoledì 21 maggio 2025
Cristina Piccino
Il Manifesto

Per lunghi anni la sedia di Jafar Panahi è rimasta vuota, al suo posto un cartello con il nome o la sagoma del regista iraniano che il regime nel 2010 ha condannato a non fare mai più film, rinchiuso nel suo Paese, processato, incarcerato nel penitenziario di Evin. Lui nel tempo non si è arreso, ha continuato a girare clandestinamente assumendone il rischio - come aveva fatto già nelle storie del suo [...] Vai alla recensione »

mercoledì 21 maggio 2025
Raffaele Meale
Quinlan

In un dialogo di Un simple accident - il titolo è francese perché la produzione è divisa tra Francia, Lussemburgo e Iran, dove ovviamente il film non ha incontrato i favori del ministero della cultura: si tratta comunque della traduzione letterale del farsi ?? ????? ????,traslitterabile in Yek tasadef sadeh - l'iracondo Hamid ricorda all'ex compagna Shiva di quando andarono a vedere insieme a teatro [...] Vai alla recensione »

mercoledì 21 maggio 2025
Francesco Alò
Il Messaggero

Anche stavolta il maestro iraniano della dissidenza politica Panahi gira un gioiello con Un Simple Accident. Gruppo di vittime del regime forse incontrano per caso colui che li torturò. Thriller morale con black humour semplicemente geniale. Primo film di Panahi senza lui come personaggio e attore dai tempi di Offside (2006). Occhio che va a premio. Da Il Messaggero, 21 maggio 2025

martedì 20 maggio 2025
Aldo Spiniello
Sentieri Selvaggi

Un'auto investe un cane lungo una strada buia. Un banale incidente. Ma "le cose accadono perché Dio vuole che accadano", dice la moglie dell'uomo che sta guidando. Il caso, probabilmente, non esiste. La traiettoria delle cose si dipana secondo un'intima necessità. E così, subito dopo, il meccanico Vahid crede di riconoscere Eghbal, detto Gamba di legno, il più feroce e crudele tra gli agenti da cui [...] Vai alla recensione »

martedì 20 maggio 2025
Federico Pontiggia
La Rivista del Cinematografo

Un uomo contro. Nel 2010 condannato a sei anni di prigione per propaganda avversa al regime, Jafar Panahi non sa, non vuole esimersi dal filmare la realtà del suo paese, l'Iran. Rilasciato su cauzione nel febbraio 2023, con il nuovo film, A Simple Accident, in Concorso al 78° Festival di Cannes corre due sensibili rischi: attirare l'ira di Teheran e ampliare il suo palmares, dopo il Leone d'Oro al [...] Vai alla recensione »

NEWS
TRAILER
mercoledì 8 ottobre 2025
 

Regia di Jafar Panahi. Un film con Madjid Panahi, Ebrahim Azizi, Vahid Mobasseri, Mariam Afshari. Da giovedì 6 novembre al cinema. Guarda il trailer »

PREMI
mercoledì 8 ottobre 2025
 

I candidati di quest’anno affrontano i temi dei giovani e della salute mentale, dell’inclusività e della democrazia. Vai all'articolo »

CANNES FILM FESTIVAL
mercoledì 21 maggio 2025
Giancarlo Zappoli

Jafar Panahi torna mettendo a nudo la crudeltà del regime. In concorso. Vai all'articolo »

winner
palma d'oro al miglior film
Festival di Cannes
2025
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