Sulle tracce di Franco Maresco, il più grande regista-dissidente del cinema italiano. Di nuovo in gara a Venezia (e nelle sale) con un "quasi" film che è irresistibile autoanalisi e disperato desiderio di volare via da questo "mondo di merda"
di Valerio Sammarco La Rivista del Cinematografo
Lo spirito, la voce di Franco Maresco fluttuano tra le nuvole, in volo verso chissà dove con l'afasico Bernardo Greco, "attore" chiamato a interpretare San Giuseppe da Copertino (il Santo Volante, non a caso...) nel film che il regista palermitano avrebbe dovuto realizzare su Carmelo Bene.
È forse l'unica uscita di scena possibile per l'uomo/artista che ha fatto perdere le sue tracce nel momento in cui il produttore del film, Andrea Occhipinti di Lucky Red, esasperato da ciak infiniti e dai ripetuti ritardi, e dopo l'ennesimo incidente sul set, ha deciso di staccare la spina alla lavorazione del film. [...]
di Valerio Sammarco, articolo completo (5332 caratteri spazi inclusi) su La Rivista del Cinematografo 5 settembre 2025