Un road-movie che si svolge 2 anni dopo gli eventi del primo film Est. Antonio Pisu è una piccola anomalia nel panorama cinematografico italiano, un regista davvero indipendente. Da giovedì 13 febbraio al cinema.
di Paola Casella
Due anni dopo la caduta del Muro di Berlino. Ritroviamo Rice, Pago e Bibi. Bibi si è innamorato per corrispondenza di una ragazza bulgara e convince gli amici a intraprendere un viaggio verso Sofia per incontrare di persona la sua conquista, e i due lo seguono. Peccato che la loro zingarata li cacci in mezzo ad un mare di guai, perché la "ragazza" di Bibi ha a che fare con un traffico di ragazze bulgare costrette a prostituirsi in Italia dietro la falsa promessa di un lavoro come domestiche. E i tre dovranno cercare di uscirne vivi.
Antonio Pisu è una piccola anomalia nel panorama cinematografico italiano, un regista davvero indipendente che segue una sua ispirazione lontana dalle commedie mainstream e che funziona proprio nella sua ingenuità e nella semplicità di una messinscena essenziale.
Tornando a Est è una favola retrò (benché "liberamente ispirata ad una storia vera") con al centro tre eroi per caso, e sullo sfondo la malinconia per quel momento storico in cui "pensavamo che sarebbe cambiato tutto", quando invece non è cambiato quasi niente.