The Ugly Stepsister

Trasfigura la fiaba di Cenerentola in un incubo. E sulla scia di The Substance, si serve dei linguaggi del body horror per attaccare i pressanti modelli di bellezza veicolati dalla società odierna

L'intramontabilità della fiaba risiede tutta nella sua natura archetipica. Basandosi sui topoi aristotelici, ovvero sulle stesse strutture del narrare, un racconto fiabesco può essere rimodellato, aggiornato o decostruito a seconda dei tempi e delle necessità drammaturgiche di chi lo rimaneggia, senza che il testo disperda le sue singolarità né le specificità che gli hanno permesso di attraversare indenne intere epoche storiografiche. E tra le opere che più rispondono a questi canoni di immarcescibilità figura indubbiamente Cenerentola, declinata di volta in volta in contesti culturali - ma anche linguistici - diversi (dalla versione partenopea di Giambattista Basile contenuta ne Lo cunto de li cunti, a quelle teutoniche e transalpine dei Fratelli Grimm e di Perrault, fino agli adattamenti disneyani) all'interno dei quali il testo-paradigma, proprio perché oggetto di una revisione di stampo autoctono, ha assunto forme progressivamente inedite e contemporanee: necessarie per poter dialogare con i lettori/consumatori di un dato periodo, penetrandone l'immaginario. [...]

di Daniele D'Orsi, articolo completo (3861 caratteri spazi inclusi) su Sentieri Selvaggi 30 ottobre 2025