Un film sussurrato, soffice e gelido come la neve della montagna. In anteprima al Torino Film Festival.
di Claudia Catalli
Pietro ama la montagna e ha cresciuto i suoi figli secondo questa grande passione. I due ragazzi, Laura e Agostino, sono abituati a salire in montagna, Laura soprattutto. Lo sa la madre Mara, che insegna e conosce lo spirito ribelle e anticonformista degli adolescenti. Anche Laura non obbedirà fino in fondo alle raccomandazioni dei genitori e resterà insieme al fidanzato “bloccata” in un incidente. L’attesa del suo ritorno diventa sempre più angosciante e tutta la famiglia si sgretola, giorno dopo giorno, scavata dal dolore lancinante di questa assenza.
Un dramma sussurrato, soffice e gelido come la neve della montagna. È Separazioni di Stefano Chiantini, che negli anni ci ha abituato a una cinematografia con uno sguardo autoriale definito, ma mai invasivo, ingombrante, tanto meno urlato. È un dramma sull’implosione dei sentimenti, sul senso di impotenza che tutti abbiamo nei confronti della Natura, di cui il film sa restituire tutta la potenza evocativa.