Orfano

«Orphan», tra l'Olocausto e l'oppressione la difficile strada di un ragazzino

László Nemes č molto amato in ambito festivaliero. Il suo esordio, Il figlio di Saul, ha fatto incetta di premi, meno celebrato Tramonto, ora ci riprova con Orphan. Ancora una volta č la storia dell'Ungheria a fare da sfondo alla vicenda, molto liberamente ispirata a quella del padre del regista. L'Ungheria č il paese che ha conosciuto l'orrore dello sterminio sistematico della sua popolazione ebraica (oltre 400mila persone) dopo l'occupazione della Germania nazista nel 1944. Il film di Nemes ha un prologo ambientato nel 1949 in cui Andor, il piccolo ebreo protagonista, dopo anni in orfanotrofio viene riaffidato alla madre sopravvissuta. [...]

di Antonello Catacchio, articolo completo (3078 caratteri spazi inclusi) su Il Manifesto 29 agosto 2025