Le assaggiatrici

Raffaele Meale

Era dall'autunno 2021, con la nazione ancora alle prese con la pandemia derivata dal diffondersi del SARS-CoV-2, che il pubblico non aveva notizie del cinema di Silvio Soldini: l'uscita in sala di 3/19, dramma metropolitano con protagonista Kasia Smutniak che tentava una lettura - se pur labile - della crisi della borghesia contemporanea, non destò particolari interessi, come d'altronde già avvenuto nel 2017 all'epoca de Il colore nascosto delle cose; in una certa qual misura l'impressione era che la carriera del cineasta milanese si fosse interrotta con Il comandante e la cicogna, commedia poco riuscita che sembrava rincorrere i fasti di opere come Le acrobate e Pane e tulipani, i più grandi successi della quarantennale filmografia di Soldini, inaugurata nella prima metà degli anni Ottanta da due mediometraggi (Paesaggio con figure e soprattutto Giulia in ottobre) destinati a incidere non poco nell'immaginario produttivo dell'epoca. [...]

di Raffaele Meale, articolo completo (5066 caratteri spazi inclusi) su Quinlan 31 marzo 2025