|
|
venerdì 3 ottobre 2025
|
imperdibile
|
|
|
|
Un film importante, molto ben fatto, serio e non pietista che oltre a mostrare la drammatica situazione nella striscia di Gaza sa mostrare i sentimenti che ci muovono in momenti di tensione. Consigliatissimo e imperdibile
|
|
|
[+] lascia un commento a »
[ - ] lascia un commento a »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
rumon
|
venerdì 3 ottobre 2025
|
la voce delle vittime
|
|
|
|
Un film necessario. Per restituire concretezza alle vittime civili di Gaza, in primo luogo. Ma anche alle vittime degli altri conflitti nel mondo, che raramente finiscono sui giornali. La mole di informazioni e di immagini che si abbatte sulla nostra società e sulle nostre menti di individui è talmente grande che, alla fine, si diventa assuefatti, mitridatizzati all'orrore. La voce della piccola Hind Rajab, che più e più volte implora gli operatori della Mezzaluna Rossa di andare a prenderla, proprio perché non è immagine, ma suono, voce, non si può eludere. Certo, è un film, opera visiva per natura. Ma la regia e gli attori evitano di sopraffare la testimonianza di Hind- Hanood, vera, perché la voce che si sente è effettivamene la sua, mettendosi al suo servizio.
[+]
Un film necessario. Per restituire concretezza alle vittime civili di Gaza, in primo luogo. Ma anche alle vittime degli altri conflitti nel mondo, che raramente finiscono sui giornali. La mole di informazioni e di immagini che si abbatte sulla nostra società e sulle nostre menti di individui è talmente grande che, alla fine, si diventa assuefatti, mitridatizzati all'orrore. La voce della piccola Hind Rajab, che più e più volte implora gli operatori della Mezzaluna Rossa di andare a prenderla, proprio perché non è immagine, ma suono, voce, non si può eludere. Certo, è un film, opera visiva per natura. Ma la regia e gli attori evitano di sopraffare la testimonianza di Hind- Hanood, vera, perché la voce che si sente è effettivamene la sua, mettendosi al suo servizio. Le reazioni degli operatori della Mezzaluna Rossa potrebbero essere le nostre; parlano ed esprimono quello che possiamo provare guardando questo svolgersi di eventi che sarebbe potuto finire con la salvezza di Hanid, se solo la meccanica degli eventi in una zona di guerra fosse stata meno cieca. Posso rassicurare chi teme uan sovrabbondanza di emozioni: la vicenda è di per sé straziante e il merito principale della regia e degli attori è proprio quello di aver evitato di aggiuingere altra emotività. Che nel fare cinema corrisponde all'evitare di esagerare con gli aggettivi quando si scrive un testo. Andate a vederlo, vi servirà.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a rumon »
[ - ] lascia un commento a rumon »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
alexfilm
|
mercoledì 1 ottobre 2025
|
free palestine!
|
|
|
|
|
|
|
|
[+] lascia un commento a alexfilm »
[ - ] lascia un commento a alexfilm »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
andrea righetti
|
mercoledì 1 ottobre 2025
|
una sveglia per il nostro senso morale e civile, se ancora l'abbiamo.
|
|
|
|
Non pensiate semplicemente di andare a vedere un film e nemmeno un documentario o una qualsivoglia forma scenica di ricostruzione storica. E' la pi? alta denuncia morale che abbia potuto vedere attraverso il grande schermo. E' la realt? della brutalit? umana che ti arriva addosso come un pugno nello stomaco e a cui noi, cittadini delle democrazie europee, completamente anestetizzati dal finto benessere delle nostre societ?, non siamo abituati. C'? un prima e un dopo la visione del film. Non si pu? uscire indifferenti, e non parlo di semplice commozione, ? qualcosa di molto pi? profondo che ti spinge a riflettere veramente sul valore della vita. E' un dovere morale andare a vedere questo film prima di qualsiasi altra ragione.
[+]
Non pensiate semplicemente di andare a vedere un film e nemmeno un documentario o una qualsivoglia forma scenica di ricostruzione storica. E' la pi? alta denuncia morale che abbia potuto vedere attraverso il grande schermo. E' la realt? della brutalit? umana che ti arriva addosso come un pugno nello stomaco e a cui noi, cittadini delle democrazie europee, completamente anestetizzati dal finto benessere delle nostre societ?, non siamo abituati. C'? un prima e un dopo la visione del film. Non si pu? uscire indifferenti, e non parlo di semplice commozione, ? qualcosa di molto pi? profondo che ti spinge a riflettere veramente sul valore della vita. E' un dovere morale andare a vedere questo film prima di qualsiasi altra ragione. Io sono entrato al cinema con ancora tante domande sull'orribile situazione di Gaza, sono uscito con solo delle risposte.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a andrea righetti »
[ - ] lascia un commento a andrea righetti »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
cardclau
|
lunedì 29 settembre 2025
|
adesso bisogna dire basta
|
|
|
|
Non si tratta di un film, ma di un documento. Si tratta dell’uccisione nell’auto, prima dei parenti, poi della bambina Hind Rajab, alla cui agonia assistiamo, perché siamo esposti al tentativo dei sanitari palestinesi, costretti in Cisgiordania, di salvarla. Ascoltiamo tutte le registrazioni telefoniche di quel disperato tentativo, e la voce di Hind Rajab. Sebbene i carnefici israeliani, che avevano deciso di distruggere un altro quartiere di Gaza, avevano assicurato la via libera all’ambulanza che avrebbe dovuto salvarla, si scopre e si vede, che più di 300 proiettili erano stati sparati dai carri armati israeliani, e che l’auto che conteneva i parenti e la bambina, come l’ambulanza, erano state trasformate in un ammasso di lamiere contorte e indistinte.
[+]
Non si tratta di un film, ma di un documento. Si tratta dell’uccisione nell’auto, prima dei parenti, poi della bambina Hind Rajab, alla cui agonia assistiamo, perché siamo esposti al tentativo dei sanitari palestinesi, costretti in Cisgiordania, di salvarla. Ascoltiamo tutte le registrazioni telefoniche di quel disperato tentativo, e la voce di Hind Rajab. Sebbene i carnefici israeliani, che avevano deciso di distruggere un altro quartiere di Gaza, avevano assicurato la via libera all’ambulanza che avrebbe dovuto salvarla, si scopre e si vede, che più di 300 proiettili erano stati sparati dai carri armati israeliani, e che l’auto che conteneva i parenti e la bambina, come l’ambulanza, erano state trasformate in un ammasso di lamiere contorte e indistinte. Il documento è di un orrore indicibile, con lo stato di Israele militarista fin dall’asilo infantile, da sempre terrorista, genocidario, che continua a fare quello che vuole, e col mondo occidentale (Crosetto, Tajani, il governo italiano, papa Leone XIV, e il governo britannico primo responsabile di questo eccidio [1919-1939], …) che si comporta come un coniglio che ha paura delle ritorsioni di Israele (mi ricorda l’assenza degli attributi nei governanti di tutto l’occidente di fronte ad Hitler, fino all’ascesa di Churchill, all’esordio della 2a Guerra Mondiale), incapace di dire basta, anzi capace di lucrare in questa mattanza. C’è una profonda similitudine fra ebrei inermi dell’olocaustico (ma non dimentichiamo i soldati russi prigionieri morti in numero superiore ai 5 milioni), e i Palestinesi inermi. Certo Israele parlerà di un ennesimo nemico dello stato di Israele e di un amico di Hamas (come fa con tutti i dissidenti, interni ed esterni, dimenticando che ha di fatto mantenuto i Palestinesi nell’impotenza assoluta dal 1919, depredandoli (con l’aiuto del criminale governo britannico di allora), e che a suo tempo ha finanziato Hamas per indebolire l’OLP. Adesso bisogna avere il coraggio di dire « basta » a questi nazisionisti.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a cardclau »
[ - ] lascia un commento a cardclau »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
vittorio stano
|
sabato 27 settembre 2025
|
hanood era nella classe delle farfalle
|
|
|
|
Hanood Rajab, Hindi, una coraggiosa farfalla palestinese di 5 anni, viene barbaramente uccisa dall'esercito israeliano, assieme a 6 familiari e 2 paramedici della Mezzaluna Rossa, il 29 gennaio 2024, nel corso dell'invasione israeliana della Striscia di Gaza. Liyan Hamada una 15enne di Gaza intrappolata in macchina assieme alla cuginetta Hanood dopo che un carrarmato israeliano ha sparato al veicolo, uccidendone i genitori e i 3 fratelli, telefona alla Mezzaluna Rossa. Quando anche Liyan viene uccisa dal fuoco continuato proveniente dal carrarmato, è Hanood a prendere il posto, ferita alla schiena e alle gambe. Per le successive 3 ore, gli operatori del centralino, Rana - Nisrin - Umar e Mahdi, restano in contatto telefonico con lei, mentre un'ambulanza della Mezzaluna Rossa attraversa la zona assediata dall'eserc Hania.
[+]
Hanood Rajab, Hindi, una coraggiosa farfalla palestinese di 5 anni, viene barbaramente uccisa dall'esercito israeliano, assieme a 6 familiari e 2 paramedici della Mezzaluna Rossa, il 29 gennaio 2024, nel corso dell'invasione israeliana della Striscia di Gaza. Liyan Hamada una 15enne di Gaza intrappolata in macchina assieme alla cuginetta Hanood dopo che un carrarmato israeliano ha sparato al veicolo, uccidendone i genitori e i 3 fratelli, telefona alla Mezzaluna Rossa. Quando anche Liyan viene uccisa dal fuoco continuato proveniente dal carrarmato, è Hanood a prendere il posto, ferita alla schiena e alle gambe. Per le successive 3 ore, gli operatori del centralino, Rana - Nisrin - Umar e Mahdi, restano in contatto telefonico con lei, mentre un'ambulanza della Mezzaluna Rossa attraversa la zona assediata dall'eserc Hania.ito israeliano per soccorrerla. Inutilmente. Hanood e i due paramedici dell'ambulanza vengono trucidati. Fino alla premiazione del film al festival di Venezia la tragica fine di Hanood era sconosciuta. I media italiani non hanno mai brillato nel far conoscere i nomi degli oltre 20mila bambini palestinesi massacrati a Gaza. Oltre 12mila avevano meno di 12 anni. Altri 3mila e più hanno avuto uno o più arti amputati. Oggi questi bambini sono tutti simboleggiati dalla coraggiosa farfalla Hanood, la cui storia è stata raccontata dalla bravissima regista tunisina Kouther Ben Hania. Questo non è un film come gli altri. Ben Hania ha costruito il film attorno alle reali registrazioni audio delle conversazioni tra Hanood e gli operatori della Mezzaluna Rossa. Questa è l'indiscussa potenza del film. Nella storia del cinema non mi sembra che sia stato tentato qualcosa di simile: una tragedia raccapricciante raccontata, mentre le atrocità stanno avendo ancora un seguito. Anche ciò che sta avvenendo quotidianamente a Gaza non ha precedenti. Vediamo come un popolo viene martoriato, affamato, massacrato tra l'indifferenza dei governi del libero occidente! I cosiddetti "nostri" valori occidentali sono diventati mera chiacchiera. Anche nella sciagurata guerra in Ucraina ci sono due eserciti che si confrontano. A Gaza invece c'è un esercito che bombarda e massacra colonie di profughi, bambini e donne. Quella di Gaza è una guerra contro i civili. Non esistono ragioni possibili che giustifichino tanta crudeltà, malvagità, cinca spudoratezza. Per fortuna, grazie alla regista e ai produttori, questo film ha riavviato, attraverso la voce di Hanood, il dibattito critico sul genocidio in corso.. Mi auguro che questo svegli chi vive da tempo nell'atarassia, svegli le coscienze e soffochi le pulsioni di guerra. I dibattiti televisivi sono ormai sterili. La rivolta di piazza, pacifica, ci vuole. Spero che il dramma dell'impotenza che vivono i protagonisti della Mezzaluna Rossa, che vogliono solo salvare vite umane, ma si scontrano con procedure burocratiche e ostacoli folli e assurdi abbia una fine. Serve la lotta nelle piazze del mondo contro tutte le tragedie e le troppe ingiustizie del nostro mondo. La burocrazia della morte è imposta dagli occupanti. Quando un bambino muore deve bastare a suscitare repulsione per chi lo ha ucciso. E' agghiacciante la consapevolezza di Hanood di dover morire . Questo paralizza lo spettatore, lo inchioda alla poltrona. L'audio è quello reale della bambina, sola nell'auto, circondata da spari assordanti, terrorizzata dalla morte e dal buio che incombe su di lei. Il colpevole, materiale e morale, è l'esercito israeliano e il suo governo che l'ha inviato. La condanna per il film è netta. Non è altrettanto quella dei governi e delle istituzioni internazionali che non sono stati in grado, ancora, di fermare questo ignobile massacro. Infine, quello che resta allo spettatore è la voce disperata di questa bambina che, in mezzo all'orrore, supplica chi l'ascolta :<<Venitemi a prendere!>> Una voce che scava dentro di noi un abisso incolmabile. La sua è la voce del genocidio di Gaza. La vocedi Hanood diffusa dal web, diventa il fil stesso, costruito intorno a quella telefonata di circa 70 minuti. La voce di Hind Rajab può ridare al cinema quello spazio narrativo che lo pone al centro del dibattito pubblico, una funzione civile che è data per dispersa nel nuovo millennio, proprio come la centralità della causa palestinese. Un contributo lo potrebbero dare anche gli artisti e i cantanti. Dove sono i concerti di solidarietà che facciano loro prendere posizione contro il genocidio, contro tutte le guerre? VITTORIO STANO
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a vittorio stano »
[ - ] lascia un commento a vittorio stano »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
cristina
|
venerdì 26 settembre 2025
|
.
|
|
|
|
Un film spiazzante, la platea congelata immobile e muta anche a luci gi? accese. Un telefono (qualcuno in pi?) quattro persone, due stanze e la linea del suono che amplifica una vocina di bambina terrorizzata e sola. 90? di lotta contro il tempo e un finale (che tutti conosciamo) senza logica se non quella del gioco sadico e sleale. ??
|
|
|
[+] lascia un commento a cristina »
[ - ] lascia un commento a cristina »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
ponch
|
giovedì 4 settembre 2025
|
potente
|
|
|
|
un film documento che mette a nudo come fin dall'inizio le operazioni militari d'Israele avevano un obbiettivo ben preciso: la pulizia etnica. Questo film documento inchioda alle proprie responsabilit? Israele e i suoi fidi alleati. Nessuna retorica, film pulito con gli audio originali della piccola Hanood. La morte in diretta
|
|
|
[+] lascia un commento a ponch »
[ - ] lascia un commento a ponch »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
peer gynt
|
mercoledì 3 settembre 2025
|
la voce di una morte lenta e straziante
|
|
|
|
Questo è un film horror! Ma non nel senso che si inscrive in un genere filmico così chiamato, ma nel senso che fa provare il vero e terrificante orrore creato dall'uomo con la guerra indiscriminata odierna, quella che distrugge civili inermi. Il film è la quasi insostenibile radiocronaca della morte, lentissima (varie ore) e straziante, di una bambina palestinese di 6 anni, sola sopravvissuta in un'auto crivellata di colpi sparati da un carroarmato israeliano e attorniata dai cadaveri di tutti i suoi parenti.
[+]
Questo è un film horror! Ma non nel senso che si inscrive in un genere filmico così chiamato, ma nel senso che fa provare il vero e terrificante orrore creato dall'uomo con la guerra indiscriminata odierna, quella che distrugge civili inermi. Il film è la quasi insostenibile radiocronaca della morte, lentissima (varie ore) e straziante, di una bambina palestinese di 6 anni, sola sopravvissuta in un'auto crivellata di colpi sparati da un carroarmato israeliano e attorniata dai cadaveri di tutti i suoi parenti. Le richieste di aiuto della piccola (fatte al telefono del Servizio di emergenza della Mezzaluna Rossa) e la sua agghiacciante consapevolezza di dover morire fra poco paralizzano lo spettatore e lo inchiodano sulla poltrona. E l'audio, avverte il film, è quello reale della bambina, sola nell'auto, circondata da spari assordanti, terrorizzata dalla morte e dal buio che incombono su di lei. Siamo di fronte alla drammatizzazione di una realtà che non ha, non può avere un lieto fine, perché si svolge in un mondo dove vengono uccisi senza rimorso bambini inermi e pure i soccorritori che corrono a salvarli. E per il film il colpevole è uno solo, inequivocabile: l'esercito israeliano e il governo che lo ha inviato, colpevole materiale e morale. La condanna del film è chiara e netta: magari lo fosse altrettanto quella dei paesi e delle istituzioni internazionali che non sono ancora stati in grado di fermare questa ignobile carneficina! E alla fine del film quello che ti resta dentro è la voce disperata della piccola che supplica chi la ascolta di andare a prenderla: una voce che scava dentro di noi un solco profondissimo e incolmabile.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a peer gynt »
[ - ] lascia un commento a peer gynt »
|
|
d'accordo? |
|
|
|