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nick
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mercoledì 26 febbraio 2025
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banale
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Dopo il meritato successo di "Perfetti sconosciuti", Genovese era alla ricerca di un soggetto altrettanto originale. Purtroppo il risultato è un film verboso, pieno di cliché e di battute scontate. Con i soliti attori e una sceneggiatura insipida. É un film che vorrebbe avvicinarsi a un certo cinema d'autore
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laurab
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mercoledì 26 febbraio 2025
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quando i sentimenti sono follemente veri
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C'è folla nella menti di Lara e di Piero, una folla chiassosa che non lascia un attimo di silenzio e di quiete.
Le parole si accavallano, si ride, si discute e si tenta un accordo tra le diverse fazioni, razionali ed emotive, passionali e romantiche, senza filtri e senza troppi giri.
Un gioco di rimandi che diverte lo spettatore coinvolto e curioso che di certo ha vissuto un primo appuntamento analogo, dove si arrossisce, si sorride, ci si commuove, si tentenna, si prova un approccio diretto e ci si difende.
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C'è folla nella menti di Lara e di Piero, una folla chiassosa che non lascia un attimo di silenzio e di quiete.
Le parole si accavallano, si ride, si discute e si tenta un accordo tra le diverse fazioni, razionali ed emotive, passionali e romantiche, senza filtri e senza troppi giri.
Un gioco di rimandi che diverte lo spettatore coinvolto e curioso che di certo ha vissuto un primo appuntamento analogo, dove si arrossisce, si sorride, ci si commuove, si tentenna, si prova un approccio diretto e ci si difende.
Come? Provando a spegnere le "voci" che guidano ogni azione e ogni reazione, ogni gesto ed ogni parola lasciando che siano pelle, occhi e cuore a tirare le fila.
Senza razionalità, solo sensazioni "follemente" vive. E chissà... magari l'amore metterà d'accordo tutti.
Una commedia intelligente, onesta, fluida, brillante e a suo modo profonda con un cast che convince e diverte. Perchè, nonostante tutto, bisogna avere coraggio ad esprimere i propri sentimenti e a mettersi in gioco, comunque vada.
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trifone coppola
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mercoledì 26 febbraio 2025
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da diventare claustrofobici
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Follemente un film da incubo, 2 ore in una stanza ...roba da claustrofobici
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cardclau
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mercoledì 26 febbraio 2025
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gli attori e il pubblico si fondono
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Era tanto che non mi capitava di vedere una commedia italiana brillante e divertente, costruita in modo originalissimo. Il punto centrale, sempre incredibilmente appassionante, è costituito da una relazione maschio-femmina all’esordio, tutta da costruire, non adolescenti alle prime armi. Due personaggi già sufficientemente messi alla prova dalla vita, con una storia passata dove dolori e gioie, forse più i primi che i secondi, si sono rimescolati in modo imprevedibile. Ma i due personaggi non hanno gettato la spugna per paura che la loro libertà possa essere messa in pericolo dalla condivisione, sono ancora capaci di pensare di desiderare fisicamente, e alla sacralità della relazione che vuol dire presa di responsabilità nel rapporto a due.
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Era tanto che non mi capitava di vedere una commedia italiana brillante e divertente, costruita in modo originalissimo. Il punto centrale, sempre incredibilmente appassionante, è costituito da una relazione maschio-femmina all’esordio, tutta da costruire, non adolescenti alle prime armi. Due personaggi già sufficientemente messi alla prova dalla vita, con una storia passata dove dolori e gioie, forse più i primi che i secondi, si sono rimescolati in modo imprevedibile. Ma i due personaggi non hanno gettato la spugna per paura che la loro libertà possa essere messa in pericolo dalla condivisione, sono ancora capaci di pensare di desiderare fisicamente, e alla sacralità della relazione che vuol dire presa di responsabilità nel rapporto a due. Immagino i vissuti, apparentemente opposti, nel maschio fare cilecca potrebbe voler dire non essere abbastanza virile, uomo; nella donna di non essere abbastanza donna, di non piacere a sufficienza, di non essere adeguatamente giovane. Immagino le incertezze, di entrambi, ognuno per il suo mondo. Ma a questo canovaccio si aggiungono quattro donne e quattro uomini, virtuali sì, forse stereotipi dell’uno e dell’altro sesso, che, spettatori, continuano a commentare, a suggerire, a criticare benevolmente quello che sta succedendo nella realtà, ma col solo intento di proteggere, di favorire, una possbile relazione che sta sbocciando; non di affossarla motivato da inconsci atteggiamenti narcisistici. La vittoria della coppia è la vittoria di tutti. Gl attori si mescolano col pubblico. Si torna a casa pieni di speranza, con la voglia di provarci.
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athos
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martedì 25 febbraio 2025
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siamo complicati
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Un film originale con quattro persone per parte a orchestrare l'incontro di una coppia. Regge benissimo per oltre un'ora poi cala leggermente in prossimità del traguardo. Ottimo cast, su tutti Emanuela Fanelli.
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gianni quilici
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martedì 25 febbraio 2025
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abile, ma modesto
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Ci sono andato sicuro, che mi sarei imbattuto in un film creativamente leggero, avendo visto e apprezzato “Perfetti sconosciuti” e avendo subodorato una critica positiva, e, a volte, entusiasta. Non sapevo tuttavia niente della storia. All’inizio, infatti, mi sono trovato in difficoltà, non capivo il rapporto tra i protagonisti e le claques dei suggeritori. La mia quindi è un’impressione, che tuttavia non si reprime.
Mi ha deluso. L’ho trovato un film macchinoso e artificiale, dove l’ironia non ha una implicita profondità, dove le battute sono scontate, pretestuose e, soltanto alcune, si aprono al sorriso.
Penso per una ragione di fondo: se ci pensiamo bene il flusso dei pensieri, in situazioni amorosamente insicure come quelle, diventa tumultuoso, contraddittorio, sconnesso e velocissimo, mentre il flusso incarnato dal doppio coro maschile e femminile che compete banalmente nel cercare la risposta più giusta non lo è, ma diventa pesantemente didascalico.
Ed è questo, a mio parere, che ne determina il successo. La presenza visiva di personaggi che interpretano quei sentimenti, quegli istinti rendono il film mmediatamente comprensibile, ci si può riconoscere, sentirsi parte.
E va bene. Il film, tra l’altro italiano, ha successo, le sale sono (quasi) piene, si vede non alla tivvù, ma al cinema. Un film, quindi, abile, ma come qualità espressiva, come ho cercato di motivare, modesta.
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fabio silvestre
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lunedì 24 febbraio 2025
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trama scontata con i soliti luoghi comuni
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Davvero deludente questa nuova commedia del regista Paolo Genovese che bene si era cimentato in precedenza nelle pellicole "Una famiglia perfetta", "Tutta colpa di Freud" e "Perfetti sconosciuti". Come in questi predetti tre film, anche qui il regista si avvale di un cast corale di attori su cui punta a far ridere ed emozionare ma purtroppo non vi riesce. Ma andiamo con ordine. Partiamo dalla sceneggiatura: come idea di base sicuramente l"ho trovata originale ma basare l'intero film sulla coppia di protagonisti Piero (Edoardo Leo) e Lara (Pilar Fogliati), che si trovano a casa di lei per un primo appuntamento con tanto di cena e seguente performance a letto, e che sono spinti a dire determinate parole e compiere precisi gesti sulla base dei loro rispettivi pensieri rappresentati dagli altri 8 attori, l"ho trovato troppo statico ma soprattutto scontato.
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Davvero deludente questa nuova commedia del regista Paolo Genovese che bene si era cimentato in precedenza nelle pellicole "Una famiglia perfetta", "Tutta colpa di Freud" e "Perfetti sconosciuti". Come in questi predetti tre film, anche qui il regista si avvale di un cast corale di attori su cui punta a far ridere ed emozionare ma purtroppo non vi riesce. Ma andiamo con ordine. Partiamo dalla sceneggiatura: come idea di base sicuramente l"ho trovata originale ma basare l'intero film sulla coppia di protagonisti Piero (Edoardo Leo) e Lara (Pilar Fogliati), che si trovano a casa di lei per un primo appuntamento con tanto di cena e seguente performance a letto, e che sono spinti a dire determinate parole e compiere precisi gesti sulla base dei loro rispettivi pensieri rappresentati dagli altri 8 attori, l"ho trovato troppo statico ma soprattutto scontato. Mentre vedevo una scena già anticipavo nella mia mente quello che poteva accadere di lì a poco senza quindi avere per lo me/spettatore l'effetto sorpresa e quindi svanisce così la magia del cinema. Passando alla scenografia: minimalista visto che tutto è rappresentato in tre case e questo microcosmo che vuole essere visto come i due cervelli dei protagonisti non mi ha entusiasmato. Per quanto concerne le interpretazioni del cast: Edoardo Leo: imbarazzante, monoespressivo, voto 4. Pilar Fogliati: ce la mette tutta ma non andiamo oltre il 5. Le quattro attrici/pensiero fanno gruppo e meritano un 5 e mezzo. I quattro attori/pensiero sono la parte più simpatica del film e raggiungono la sufficienza perciò voto 6. Un po' di ritmo è dato da un efficace montaggio, voto 7. Infine la regia molto semplice visto i soli tre ambienti, voto 6. In conclusione 90 minuti che portano allo spettatore qualche sorriso ma che all'uscita della sala pensando al soggetto del film il mio pensiero è stato: questa storia piena di luoghi comuni non mi ha trasmesso NIENTE! Voto al film: 5/10.
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(di alexia62)
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paolo tra
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domenica 23 febbraio 2025
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follemente
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Un episodio di ordinaria follia? E' l'incontro fra due sopravvissuti al tritacarne dei sentimenti che l'epoca attuale sostanzia e propone senza remore. Le presenze pi? o meno fuoricampo che suggeriscono parole e comportamenti sembrano amici alla partita di calcio, fanno il tifo. Banali e scontate le battute (sono solo battute) e l'ronia forzata del dialogo fra i due (ma anche fra la tifoseria), due che non hanno nessuna intenzione di conoscersi, di approfondire l'umano bens? di finire a letto nell'arco di poco. Poco male: il sesso fa bene le relazioni no. Ma siamo lontani anni luce da quel "Perfetti Sconosciuti" che ha smascherato l'ipocrisia rozza e falsa dell'emancipazione digitale, delle vite pubbliche, private e segrete di ognuno di noi.
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Un episodio di ordinaria follia? E' l'incontro fra due sopravvissuti al tritacarne dei sentimenti che l'epoca attuale sostanzia e propone senza remore. Le presenze pi? o meno fuoricampo che suggeriscono parole e comportamenti sembrano amici alla partita di calcio, fanno il tifo. Banali e scontate le battute (sono solo battute) e l'ronia forzata del dialogo fra i due (ma anche fra la tifoseria), due che non hanno nessuna intenzione di conoscersi, di approfondire l'umano bens? di finire a letto nell'arco di poco. Poco male: il sesso fa bene le relazioni no. Ma siamo lontani anni luce da quel "Perfetti Sconosciuti" che ha smascherato l'ipocrisia rozza e falsa dell'emancipazione digitale, delle vite pubbliche, private e segrete di ognuno di noi. Nemmeno Giallini, che era stato il baluardo della coerenza, emerge per qualcosa. Un Leo impacciato pi? del suo solito, icona di noi uomini irrisolti e una Fogliati senza charme, una collegiale. Prendiamo il tutto con ironia e passer? in fretta, non ci ricorderemo pi?. Anche se qualcuno creder? che oggi funziona cosi, che cos? va il mondo e il rischio di farne un manifesto di stupidit? esiste, eccome.
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nino pellino
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domenica 23 febbraio 2025
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ancora una commedia originale di paolo genovese
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Il regista Paolo Genovese dimostra ancora una volta con questa pellicola dal titolo "Follemente" di essere un regista capace di ideare un tipo di commedia innovativa, diversa dai soliti film italiani basati su schemi concettuali ben delineati, ridefinendo con uno stile assolutamente nuovo lo stesso concetto di commedia all'italiana. Ci aveva, ad esempio, già fatto riflettere nel film "Perfetti sconosciuti" dalla tematica volutamente sarcastica, così come nella sua penultima fatica "Il primo giorno della mia vita", sospesa tra intimismo esistenziale e concezioni idelogiche in grado di spaziare al di sopra della materia.
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Il regista Paolo Genovese dimostra ancora una volta con questa pellicola dal titolo "Follemente" di essere un regista capace di ideare un tipo di commedia innovativa, diversa dai soliti film italiani basati su schemi concettuali ben delineati, ridefinendo con uno stile assolutamente nuovo lo stesso concetto di commedia all'italiana. Ci aveva, ad esempio, già fatto riflettere nel film "Perfetti sconosciuti" dalla tematica volutamente sarcastica, così come nella sua penultima fatica "Il primo giorno della mia vita", sospesa tra intimismo esistenziale e concezioni idelogiche in grado di spaziare al di sopra della materia. Questa volta il regista punta, in una maniera ancora più decisa e consistente, a proiettare noi spettatori nel tentativo di decifrare il complesso universo della psiche umana, esternando attraverso una trasposizione metaforica e gradevolmente grottesca i pensieri contrastanti, ossia quelli di slancio e quelli inibitori che da sempre caratterizzano la vita di ogni essere umano. E' il caso dei due protagonisti principali della trama del film, lui PIero, professore di storia e filosofia, divorziato e con una figlia a carico e lei, Lara, una giovane donna reduce da un'infelice storia d'amore che si trova ad un certo punto della propria vita alla ricerca del partner ideale. In pratica tutta la storia si concentra a descriverci ed a dettagliare i contradditori stati d'animo che vengono a manifestarsi in occasione del loro primo appuntamento che avviene a casa di Lara. Ogni loro pensiero interiore ci viene esternato attraverso otto personaggi immaginari (quattro che identificano le diverse personalità di Piero e altrettanti quattro personaggi invece quelli di lei) ed è interessante seguire passo dopo passo il susseguirsi di questo loro incontro che si svolgerà attraverso diverse fasi, alternato tra dubbi, timori, freni inibitori e slanci emozionali. Alla fine, quando la coppia avrà modo di conoscersi meglio, verrà afforntato il dilemma se continuare la storia oppure no. Ed ecco che entreranno in gioco nuovamente i personaggi immaginari che cominceranno a fare tutta una serie di discussioni e analisi filosofiche sulle ipotesi del si o quelle a favore del no. Indubbiamente coloro che guarderanno questo film e non lo ameranno, lo troveranno sicuramente troppo cervellotico e stancante. Ma coloro che ne verranno conquistati, useranno sicuramente un solo aggettivo per definirlo: originale !!!
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nino pellino
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domenica 23 febbraio 2025
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ancora una commedia originale di paolo genovese
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Il regista Paolo Genovese dimostra ancora una volta con questa pellicola dal titolo "Follemente" di essere un regista capace di ideare un tipo di commedia innovativa, diversa dai soliti film italiani basati su schemi concettuali ben delineati, ridefinendo con uno stile assolutamente nuovo lo stesso concetto di commedia all'italiana. Ci aveva, ad esempio, già fatto riflettere nel film "Perfetti sconosciuti" dalla tematica volutamente sarcastica, così come nella sua penultima fatica "Il primo giorno della mia vita", sospesa tra intimismo esistenziale e concezioni idelogiche in grado di spaziare al di sopra della materia. Questa volta il regista punta, in una maniera ancora più decisa e consistente, a proiettare noi spettatori nel tentativo di decifrare il complesso universo della psiche umana, esternando attraverso una trasposizione metaforica e gradevolmente grottesca i pensieri contrastanti, ossia quelli di slancio e quelli inibitori che da sempre caratterizzano la vita di ogni essere umano.
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Il regista Paolo Genovese dimostra ancora una volta con questa pellicola dal titolo "Follemente" di essere un regista capace di ideare un tipo di commedia innovativa, diversa dai soliti film italiani basati su schemi concettuali ben delineati, ridefinendo con uno stile assolutamente nuovo lo stesso concetto di commedia all'italiana. Ci aveva, ad esempio, già fatto riflettere nel film "Perfetti sconosciuti" dalla tematica volutamente sarcastica, così come nella sua penultima fatica "Il primo giorno della mia vita", sospesa tra intimismo esistenziale e concezioni idelogiche in grado di spaziare al di sopra della materia. Questa volta il regista punta, in una maniera ancora più decisa e consistente, a proiettare noi spettatori nel tentativo di decifrare il complesso universo della psiche umana, esternando attraverso una trasposizione metaforica e gradevolmente grottesca i pensieri contrastanti, ossia quelli di slancio e quelli inibitori che da sempre caratterizzano la vita di ogni essere umano. E' il caso dei due protagonisti principali della trama del film, lui PIero, professore di storia e filosofia, divorziato e con una figlia a carico e lei, Lara, una giovane donna reduce da un'infelice storia d'amore che si trova ad un certo punto della propria vita alla ricerca del partner ideale. In pratica tutta la storia si concentra a descriverci ed a dettagliare i contradditori stati d'animo che vengono a manifestarsi in occasione del loro primo appuntamento che avviene a casa di Lara. Ogni loro pensiero interiore ci viene esternato attraverso otto personaggi immaginari (quattro che identificano le diverse personalità di Piero e altrettanti quattro personaggi invece quelli di lei) ed è interessante seguire passo dopo passo il susseguirsi di questo loro incontro che si svolgerà attraverso diverse fasi, alternato tra dubbi, timori, freni inibitori e slanci emozionali. Alla fine, quando la coppia avrà modo di conoscersi meglio, verrà afforntato il dilemma se continuare la storia oppure no. Ed ecco che entreranno in gioco nuovamente i personaggi immaginari che cominceranno a fare tutta una serie di discussioni e analisi filosofiche sulle ipotesi del si o quelle a favore del no. Indubbiamente coloro che guarderanno questo film e non lo ameranno, lo troveranno sicuramente troppo cervellotico e stancamente. Ma coloro che ne verranno conquistati, useranno sicuramente un solo aggettivo per definirlo: originale !!!
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