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imperior max
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giovedì 6 novembre 2025
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quasi che si dia pi? torto ai protagonisti, quindi il cattivo ? riuscito...
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DRACULA ? L?AMORE PERDUTO. Gran ritorno del regista francese dopo un Dogman bello particolare. E con lui anche Caleb Landry Jones che dalle vesti queer passa nei panni di un melanconico e infranto Dracula.
XV secolo, Il principe Vlad Tepes di Valacchia e sua moglie Elisabeta vivono le loro giornate in un amore molto profondo rotto solo dai doveri di corte e da battaglie. Un giorno viene chiamato per contrastare gli ottomani alle porte della sua terra, chiede al vescovo tramite la benedizione di Dio di proteggere Elisabeta mentre ? in guerra e parte. Dopo una furiosa battaglia Vlad viene avvisato che sua moglie ? caduta in un?imboscata nella foresta, accorre per salvarla, ma durante la colluttazione con gli attentatori Elisabeta rimane uccisa.
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DRACULA ? L?AMORE PERDUTO. Gran ritorno del regista francese dopo un Dogman bello particolare. E con lui anche Caleb Landry Jones che dalle vesti queer passa nei panni di un melanconico e infranto Dracula.
XV secolo, Il principe Vlad Tepes di Valacchia e sua moglie Elisabeta vivono le loro giornate in un amore molto profondo rotto solo dai doveri di corte e da battaglie. Un giorno viene chiamato per contrastare gli ottomani alle porte della sua terra, chiede al vescovo tramite la benedizione di Dio di proteggere Elisabeta mentre ? in guerra e parte. Dopo una furiosa battaglia Vlad viene avvisato che sua moglie ? caduta in un?imboscata nella foresta, accorre per salvarla, ma durante la colluttazione con gli attentatori Elisabeta rimane uccisa. Preso dalla disperazione e dalla delusione nei confronti del vescovo giura di rinnegare Dio e di l? passer? i secoli a cercare un modo per ritrovare l?amore perduto, pur con una flebile speranza di reincarnazione della sua Elisabeta. Finch? non avr? modo grazie a Jonathan Harker nel 1889 durante la sua visita al castello tra rinvigorimenti, viaggi a Parigi e ricerche sentimentali e dell?occulto.
Tecnicamente parlando Luc Besson gira molto bene concentrandosi con un?atmosfera molto meno orrorifica e pi? sul melodramma sentimentale pur non rinunciando ai giusti ritocchi gotici, alla violenza sanguinolenta e agli stilemi vampirici. Ci aggiunge altres? un po? di ironia, specie in alcune situazioni che normalmente sembrerebbero o brutali o sopra le righe, come una decapitazione con il resto del corpo ancora a strangolare o una sequenza musical bella naif. Cos? com?? naif la fotografia messa sul rosso caldo e i bianchi freddi, le scenografie medievali e ottocentesche, le musiche di Danny Elfman appunto che accompagnano nel gotico e delle scene d?azione niente male tra battaglie campali e schermaglie con spade e fucili. Da chiarire che tutto il prologo compresi i flashback narrati dal conte sono le parti migliori in assoluto del film. Decisamente ottime le recitazioni di Caleb Landry Jones, calato bene sia nel fisico che nelle espressioni e anche sotto il trucco prostetico da vecchio; un Christoph Waltz al solito carismatico come prete tedesco e una sorprendente, frizzante e sensualissima Matilda De Angelis come vampira succube. Va detto che ci sono vari richiami al Dracula di Coppola, di gran lunga superiore a questo.
Inutile dire che la storia ? sempre la stessa ed ? stata riciclata come altre decine e decine di volte ed ogni film variava in stili e cambiamenti dal romanzo di Stoker. Stavolta viene tolto Van Helsing e sostituito con il prete, ma sempre della stessa sostanza, viene completamente tolta la parte della Demeter in mare, le tre spose sono sostituite con i gargoyle (scelta anche comprensibile in quanto Dracula ? perdutamente innamorato solo di una donna), Lucy ? sostituita da Maria de Montebello come vampira al manicomio e dunque anche Renfield, la parte centrale ? a Parigi anzich? Londra e l?ultimo atto ? praticamente un assedio di stampo militare. Inoltre Dracula al posto dell?ipnosi usa un profumo speciale di Firenze per ammaliare le donne. Tutto ci? per raccontare un Dracula pi? empatico, pi? afflitto e melanconico, pi? voglioso di conoscenza e decisamente molto meno stronzo della controparte cartacea, forse anche pi? nel giusto dato che il suo essere vampiro non ? pi? di tanto voluto se non per uno scopo d?amore e come punizione divina. Oltretutto porta lo spettatore a riflettere se un amore tra uomo e donna possa essere pi? importante e giusto della fede in Dio o della salvezza, anche al prezzo di rimanere dei mostri immortali. Senza contare il prete che diventa una figura chiave per le sorti della storia e il destino di Dracula.
Gli unici difetti riscontrati sono un montaggio fin troppo frettoloso ed improvviso in alcune parti come l?arrivo di Jonathan a Parigi o l?assedio finale e una voglia fin troppo prolissa in certi dialoghi e fin troppo elegante laddove forse era meglio rendere pi? sporca la scena.
Non siamo di fronte ad un Dracula che possa eguagliare Browning, Murnau, Herzog, Coppola o anche Eggers, ma sicuramente ? un buon film che gli si pu? dire tutto meno che non abbia dato freschezza o senza nulla da dire.
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edmund
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giovedì 6 novembre 2025
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inutile versione del mito di dracula
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Forse il regista avrebbe fatto meglio a titolare il film: “Dracula - L’amore tossico”, ovvero “Ecco a cosa porta una scarsa o nulla elaborazione del lutto”. Sezionar cadaveri e respirarne i miasmi. O nella migliore delle ipotesi ti tocca vivere nei secoli in uno stato perenne di morte latente a succhiar sangue senza posa, né ritegno.
Il senso di riproporre la storia della leggenda di un personaggio la cui esistenza storica rimane molto incerta (o quantomeno le cui caratteristiche sono oggetto di molteplice interpretazione folcloristica) risiede proprio nella possibilità di reinterpretare la leggenda proponendo una visione sempre nuova e adattata, semmai, al sentire più moderno.
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Forse il regista avrebbe fatto meglio a titolare il film: “Dracula - L’amore tossico”, ovvero “Ecco a cosa porta una scarsa o nulla elaborazione del lutto”. Sezionar cadaveri e respirarne i miasmi. O nella migliore delle ipotesi ti tocca vivere nei secoli in uno stato perenne di morte latente a succhiar sangue senza posa, né ritegno.
Il senso di riproporre la storia della leggenda di un personaggio la cui esistenza storica rimane molto incerta (o quantomeno le cui caratteristiche sono oggetto di molteplice interpretazione folcloristica) risiede proprio nella possibilità di reinterpretare la leggenda proponendo una visione sempre nuova e adattata, semmai, al sentire più moderno. Vedi ad esempio "Itaca - Il Ritorno" di Uberto Pasolini in cui si offre una rilettura, secondo me intelligente, del mito di Odisseo.
Ecco che la lettura di un mito diventa il pretesto per parlare della morale dei tempi che corrono o si trasforma in metafora del significato dell’esistenza.
Allora, mi chiedo che senso abbia oggi riproporre la storia di Dracula senza apportare alcuna variazione di portata significativa e in tempi poi di Me too e di lotta estrema e tante volte sanguinaria (nel senso che ancora oggi una donna rischia di essere ammazzata se solo si azzarda a rifiutare certi stereotipi) per la parità di genere. Quindi, quale sarebbe il senso di riproporre col senno di oggi la storia di un tizio che fa delle donne le sue schiave e insieme di donne che bramano essere ridotte in schiavitù per un mal interpretato senso dell’amore, verosimilmente, e che finiscono pure per essere ammazzate alla fine per la loro “impudicizia” o ritenuta tale? Voglio dire che la figura di "dracula tombeur de femmes" potrà forse ancora solleticare certa nostra vanità maschile seppure questo tipo d’uomo oggi è considerato molto tossico e rubricato tra i potenziali autori di reato eventualmente e giustamente aggiungerei. Perché il dracula se lo guardiamo con gli occhi di oggi sembra semplicemente uno che circuisce la volontà di giovani donne indifese. E tuttavia, l’immagine delle donne che qui viene presentata è un archetipo molto caro a certa cultura patriarcale cui le donne stanno cercando di opporsi in tutte le maniere e anche a costo della vita personale. Di conseguenza non credo che una donna si trovi granché rappresentata oggi in queste donne che si sdilinquiscono senza freni dinnanzi al bel predatore di turno seppure leggendario e rinunciando a qualsiasi rispetto per se stesse, pure. Non è certo questo che si insegna oggi alle bambine, immagino e nemmeno ai bambini suppongo (educazione sentimentale nelle scuole permettendo, si capisce). E immagino pure che certe favole meglio sarebbe non raccontarle ai nostri giovani figli.
Ok, questa sarebbe la lettura del dracula con certi occhi di oggi. Ma se volessimo essere meno ideologici (che pure ci sta tutto sommato essere ideologici in questo caso) mi richiedo che senso abbia una riproposta del genere che nulla aggiunge a predecessori cinematografici ben più illustri e con buonissime ragioni, anche. Inutile che vi elenchi gli antenati cinematografici più gloriosi del dracula esangue in questione, ma vi dico soltanto che persino il quasi insulso “Dracula Untold” di Gary Shore, persino lui fin troppo ingiustamente bistrattato, assurge a capolavoro del genere “vampiri che tengono famiglia”. I finanziatori di questa operazione si sono chiesti se ne valesse la pena anche da un punto di vista economico? Comunque sia i soldi sono loro. L’altra domanda capitale è “Chi salverà Caleb Landry Jones dalla deriva «giovane uomo disadattato, ma con i superpoteri, molto romantico, ma pur sempre con spiccati tratti sociopatici che non disdegna il travestimento e il trucco pesante?”
pS: faccio una proposta di lettura del mito di dracula che "non-muore" attraverso i secoli, trasferito ai giorni nostri: Perché non fare del dracula immorituro la metafora di chi è obbligato oggi a stazionare in uno stato perenne di morte latente? Il simbolo di coloro cui viene impedito da leggi dello stato di superare la linea che delimita la morte stessa? Insomma, l’immagine di colui cui è proibito morire. Spero di non essere blasfemo, né offensivo verso coloro che ambirebbero utilizzare certi strumenti per progettare il superamento definitivo del confine, per il fine vita volontario, insomma, quando si trovano in condizioni fisiche e psichiche per loro intollerabili. Sapienti registi e sceneggiatori all’opera, dunque.
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maramaldo
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mercoledì 5 novembre 2025
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revisionismo buono
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Ho sognato di Dracula stanotte. Non sto scherzando. L'incoscio è così, non scende a patti, se ne frega di valutazioni e conseguenze, si e no tollera la psicanalisi, disdegna l'analisi, strutturale.
Mi costringe alla palinodia. Non che mi senta colpevole ma devo riesaminarmi. Ecco, non è vero che mi sia annoiato tutto il tempo. Nel film ci sono chicche. Cito soltanto la rara originalità di utilizzare i gargoyle, mostriciattoli terrificanti che pretendevano di ornare Notre Dame, capisco perchè abbia voluto bruciarsi da sola. Besson, geniale, senza ironie, li ha movimentati, resi servizievoli. Ditemi che non si tratta di recupero di creature maltrattate.
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Ho sognato di Dracula stanotte. Non sto scherzando. L'incoscio è così, non scende a patti, se ne frega di valutazioni e conseguenze, si e no tollera la psicanalisi, disdegna l'analisi, strutturale.
Mi costringe alla palinodia. Non che mi senta colpevole ma devo riesaminarmi. Ecco, non è vero che mi sia annoiato tutto il tempo. Nel film ci sono chicche. Cito soltanto la rara originalità di utilizzare i gargoyle, mostriciattoli terrificanti che pretendevano di ornare Notre Dame, capisco perchè abbia voluto bruciarsi da sola. Besson, geniale, senza ironie, li ha movimentati, resi servizievoli. Ditemi che non si tratta di recupero di creature maltrattate.
Poi si scopre che sotto c'erano ragazzini che, imbiaccati e spettrali, girovagano da zombetti.
Mi son venuti incontro non so con quali intenzioni: mi sono svegliato, madido di sudore, come nei romanzi dell'800.
Se ne parlo forse li dimenticherò. Aiutatemi.
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maramaldo
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domenica 2 novembre 2025
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halloween e de profundis
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Do ad intendere, come se ne capissi. Onestamente volevo titolare: lo sbadiglio ammazza. C'è un rischio di slogamento della mascella. Già ai primi 5 di quei 129 minuti che mi son parsi lunghi quanto i 400 anni alla fine dei quali non ho ritrovato ma perduto un vecchio amore, Luc Besson. Spero non per sempre ma stavolta ha esagerato. L'eccesso estenua, se poi le idee latitano e si scopiazza senza ritegno...
In questa orgia parossistica il principale errore consiste nel non tener conto che siamo tutti esperti di draculerie, ciascuno con le sue preferenze. Vi è il cult per Coppola ma l'acconciatura bipolare di Gary Oldman qui viene gonfiata in una dismisura grottesca.
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Do ad intendere, come se ne capissi. Onestamente volevo titolare: lo sbadiglio ammazza. C'è un rischio di slogamento della mascella. Già ai primi 5 di quei 129 minuti che mi son parsi lunghi quanto i 400 anni alla fine dei quali non ho ritrovato ma perduto un vecchio amore, Luc Besson. Spero non per sempre ma stavolta ha esagerato. L'eccesso estenua, se poi le idee latitano e si scopiazza senza ritegno...
In questa orgia parossistica il principale errore consiste nel non tener conto che siamo tutti esperti di draculerie, ciascuno con le sue preferenze. Vi è il cult per Coppola ma l'acconciatura bipolare di Gary Oldman qui viene gonfiata in una dismisura grottesca. Tom Cruise e Brad Pitt appaiono in flash sul volto di Caleb quando fa il bellino. Sgarbo a Intevista col vampiro che aveva per colonna sonora Gounod e Haydn, classe. Non la richiede chi come me si ricorda di Fracchia contro Dracula con Paolo Villaggio, si recò anche lui in Transilvania e pernottò al Castello del Conte Dracula. Ho sghignazzato, non stavolta eppure il ridicolo è stato versato a piene mani.
Le benemerenze ci sono. Torme di figuranti che, disoccupati, avrebbero indossato gilet gialli. Invece, un turbinio di travestimenti che hanno mobilitato un plotone di costumisti, truccatori e, visto che è uscito in Francia, couturier e maestri di eleganza. Abbiamo così armature della galassia, paramenti dei secoli bui, parrucche di minuettanti che sgambettano disciplinati. Dame ingioiellate che pur non si raccomandano. Non parliamo degli anelloni che adornano le dita adunche di Vladimir, il principe (Caleb Landry Jones).
Tutto in unica soluzione, si può? Tentativi di fare un discorso serio che tocchi dramma psicologico o confronto con l'Eterno sembrano sberleffi al malcapitato spettatore uscito frastornato e barcollante.
Che c'è sotto? Opino su alcuni elementi. Elisabeta/Mina (Zoe Bleu Sidel) digrigna e quando capita affonda i canini da rottweiler. Può essere la manifestazione di un demonio femmina che da tempo soggiorna dentro Besson. Eppure lui aveva creato eroine vitalistiche anche se un po' vivaci. Con questo pletorico agglomerato - bisognava sfrondarlo di un buon 50% - adultera una vena romantica che non gli mancava. Peggio, c'è forse una "discesa agli inferi". Finto e delirante, non si pensa ad esseri viventi o che abbiano diritto di vivere.
Perdoniamo a Besson di essere pure noioso, deve avere problemi. Conosce però il mestiere, mostra ancora una volta quel che sa fare. Forse troppo, forse non ci proverà più.
Lo sbadiglio ammazza. Rifletta su quel che ne pensava Casanova, uomo vero dalle molte vite passate a bidonare. Tra un coito e un altro non svolazzava vaporoso e sensuale, pensava, scriveva e, grande, si preoccupava di non tediare.
L'ennui è più crudele di un vampiro. Pensaci, Luc: par oubli les auteurs des peines de l'enfer ne l'y placèrent.
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aurora aversa
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domenica 2 novembre 2025
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dracula cerca autore (e regista)
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Dracula di Besson è un film che non convince: dagli attori alla sceneggiatura, dagli ambienti all’aderenza al testo originale, dallo spirito alle fonti cinematografiche. L’unico attore degno di nota è Caleb, a patto di dimenticare per sempre Gary Oldman. La stessa Mina è straniante: viso troppo moderno, recitazione debole, personaggio inconsistente in tutta la storia, per non parlare del prete (esorcista?) che redime con due parole in croce il temibile e fortissimo vampiro, del ridicolo Jonathan Harker, che in alcuni momenti è persino comico, dei mostri nel castello del conte, inetti esecutori delle direttive del padrone. Il film attinge con poco rispetto all’omonimo di Coppola, a “intervista col vampiro”, a “profumo” (e un Dracula profumiere è già da ridere), persino a “twilight”, ma senza ossequio anzi con un’ironia sottile che non ha nulla a che vedere col genere di appartenenza del romanzo originale.
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Dracula di Besson è un film che non convince: dagli attori alla sceneggiatura, dagli ambienti all’aderenza al testo originale, dallo spirito alle fonti cinematografiche. L’unico attore degno di nota è Caleb, a patto di dimenticare per sempre Gary Oldman. La stessa Mina è straniante: viso troppo moderno, recitazione debole, personaggio inconsistente in tutta la storia, per non parlare del prete (esorcista?) che redime con due parole in croce il temibile e fortissimo vampiro, del ridicolo Jonathan Harker, che in alcuni momenti è persino comico, dei mostri nel castello del conte, inetti esecutori delle direttive del padrone. Il film attinge con poco rispetto all’omonimo di Coppola, a “intervista col vampiro”, a “profumo” (e un Dracula profumiere è già da ridere), persino a “twilight”, ma senza ossequio anzi con un’ironia sottile che non ha nulla a che vedere col genere di appartenenza del romanzo originale. Le sequenze nel film si avvicendano velocemente, quasi senza rapporto causa-effetto, si compongono a spasmi: basti pensare che nel ritrovare la donna amata, dopo una ricerca di ben 400 anni, il conte la convince in cinque minuti con un carillon che le riporta alla mente la vita passata e l’amore per il marito perduto. L’amore si vede solo negli occhi del protagonista, quando rivedendo l’amata si commuove, mentre lei rimane sconcertata dalle attenzioni pressanti di uno stalker con abiti eleganti. Anche il finale è talmente sbrigativo da chiedersi perché la scelta di raccontare questa e non un’altra storia. Insomma… anche a non voler fare confronti col capolavoro di Coppola, il film non vale abbastanza nemmeno per essere inserito nella filmografia dei vampiri.
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athos
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venerdì 31 ottobre 2025
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besson fa centro
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Luc Besson centra il bersaglio. Ottimo film, sceneggiatura, musica e attori. Caleb, già visto in Dogman, ha la semplicità disarmante dei grandi attori per interpretare ruoli estremi e Matilde è stata una piacevole sorpresa. Storia ambientata in due epoche differenti che si fondono in un'unico stile narrativo. Piaciuto.
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gio
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venerdì 31 ottobre 2025
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meraviglioso
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per dichiarazione dello stesso Besson, si stacca fortemente dal personaggio classico (poco o niente horror, nè pistrelli o roba del genere, e cambia anche l'ambientazione rispetto al grigiore di londra).
Qui si approfondisce il lato umano del protagonista, nel quadro magico della Parigi della belle epoque.
La forza di un Aamore travolgente che attraversa l'oceano del tempo, sfidando la morte.
Il destino tragico si sviluppa nel contrappasso della Ville Lumière, piena di colori, di voglia di vita, di spensieratezza, esaltata da una fotografia semplicemente eccezionale.
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per dichiarazione dello stesso Besson, si stacca fortemente dal personaggio classico (poco o niente horror, nè pistrelli o roba del genere, e cambia anche l'ambientazione rispetto al grigiore di londra).
Qui si approfondisce il lato umano del protagonista, nel quadro magico della Parigi della belle epoque.
La forza di un Aamore travolgente che attraversa l'oceano del tempo, sfidando la morte.
Il destino tragico si sviluppa nel contrappasso della Ville Lumière, piena di colori, di voglia di vita, di spensieratezza, esaltata da una fotografia semplicemente eccezionale.
E' proprio la questa tensione tra i due aspetti, cosi veri e cosi umani, che genera emozioni da pelle d'oca, per una storia che si impernia su destino, morte, amore, coraggio e redenzione.
Film 3 spanne sopra qualsiasi altro in circolazione
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gio
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venerdì 31 ottobre 2025
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capolavoro
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Meraviglioso.
per dichiarazione dello stesso Besson, si stacca fortemente dal personaggio classico (poco o niente horror, nè pistrelli o roba del genere, e cambia anche l'ambientazione rispetto al grigiore di londra).
Qui si approfondisce il lato umano del protagonist, nel quadro magico della Pariigi della belle epoque.
La forza di un amore travolgente che attraversa l'oceano del tempo, sfidando la morte.
Il destino stragico si sviluppa nel contrappasso della Ville Lumière, piena di colori, di voglia di vita, di spensieratezza, esaltata da una fotografia semplicemente eccezionale.
E' proprio la questa tensione tra i due aspetti, cosi veri e cosi umani, che genera emozioni da pelle d'oca, per una storia che si impernia su destino, amore e redenzione.
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Meraviglioso.
per dichiarazione dello stesso Besson, si stacca fortemente dal personaggio classico (poco o niente horror, nè pistrelli o roba del genere, e cambia anche l'ambientazione rispetto al grigiore di londra).
Qui si approfondisce il lato umano del protagonist, nel quadro magico della Pariigi della belle epoque.
La forza di un amore travolgente che attraversa l'oceano del tempo, sfidando la morte.
Il destino stragico si sviluppa nel contrappasso della Ville Lumière, piena di colori, di voglia di vita, di spensieratezza, esaltata da una fotografia semplicemente eccezionale.
E' proprio la questa tensione tra i due aspetti, cosi veri e cosi umani, che genera emozioni da pelle d'oca, per una storia che si impernia su destino, amore e redenzione.
Film 3 spanne sopra qualsiasi altro in circolazione
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rosmersholm
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venerdì 31 ottobre 2025
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baracconata
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E così la povera Mina/Elisabetta viene abbandonata sul talamo da Vlad che, dopo averla cercata per 4 secoli, si lascia convincere da un prete che sembra Jerry La Rana? Eddai... Una baracconata romantica piena di difetti. Bisogna lasciarsi andare come entrando in una di quelle Case della Paura alle giostre (scena esplificativa del film) per goderne un poco. Qualcuno avvisi Christop Waltz che non sta più facendo King Schultz in Django e la Matilda che è in costante overacting...
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alek70
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mercoledì 29 ottobre 2025
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delusione
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Troppo horror, sembra un Fantasy, adoro la storia di Dracula e sono stata attratta dal nome del regista. Mi ha lasciato veramente delusa: il film di Coppola era un capolavoro!!! Unica cosa molto interessante l' attore che interpreta Dracula, viso espressivo sensuale, ci sta benissimo nella parte, il resto no.....
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