Dietro il vestito del film di "genere", si cela un'opera che vede nella vita di coppia l'unico "mondo" rimasto da preservare. E se il film fosse lo Scene da un matrimonio del regista statunitense?
di Carlo Valeri Sentieri Selvaggi
"Per un attimo ho pensato che fossi umano" dice Clarissa (Marisa Abela) a George Woodhouse, un Michael Fassbender rigorosamente monogamo, faccia scultorea e sguardo impassibile dietro occhiali eleganti e geometrici. Lo stesso Freddie Smalls (Tom Burke) nella magnifica sequenza a montaggio alternato dell'interrogatorio al poligrafo risponde a Fassbender, giustificando una sua debolezza con un "Sono un essere umano!" Come se la questione dietro questa nuova collaborazione tra Steven Soderbergh e lo sceneggiatore David Koepp - la terza, dopo Kimi e l'ancora inedito Presence - fosse la lotta per sentirsi umani, per sopravvivere a una dimensione automatizzata. [...]
di Carlo Valeri, articolo completo (3632 caratteri spazi inclusi) su Sentieri Selvaggi 30 aprile 2025