Fiume o Orte! Tra Boris e M, l'avventura dannunziana di Arnaldo Catinari privilegia affluenti e feuilleton
di Federico Pontiggia La Rivista del Cinematografo
Alla festa della rivoluzione, ovvero all'avventura fiumana. 1919, tra il rosso(sangue) della Prima Guerra Mondiale e il nero dell'incipiente fascismo balugina l'impresa di Fiume, la Reggenza italiana del Carnaro, la rivoluzione visionaria - Carta del Carnaro, ovvero l'avveniristica e inclusiva costituzione, canta - del vate ed eroe di guerra Gabriele D'Annunzio. Come non occuparsene cinematograficamente, sulla scia della fortuna audiovisiva che il poeta-guerriero ha conosciuto negli ultimi anni, da Il cattivo poeta di Gianluca Jodice, che su Fiume vagheggiava una serie, a Duse di Pietro Marcello, passando per M - Il figlio del secolo? Sicché Alla festa della rivoluzione, liberamente sceneggiato a partire dal saggio omonimo (Il Mulino) di Claudia Salaris da Silvio Muccino e Arnaldo Catinari, il noto direttore della fotografia che dirige - e chissà se fosse così dal principio, o sia subentrato alla regia. [...]
di Federico Pontiggia, articolo completo (2499 caratteri spazi inclusi) su La Rivista del Cinematografo 24 ottobre 2025