L'audace volo del primo film si risolve, al secondo tentativo, in una rovinosa caduta
nel territorio del volgare. Commedia, USA2025. Durata 120 Minuti.
L'attesissimo sequel di Un piccolo favore. Espandi ▽
Stephanie Smothers sta presentando il suo libro dedicato all’avventura con delitto che l’ha vista coinvolta con l’amica-nemica Emily Nelson, ora al sicuro dietro le sbarre, quando lo stivaletto tempestato di diamanti di Emily (altrimenti detta Hope) si fa strada nella stanza. Liberata da potenti avvocati, è venuta a chiedere a Stephanie “un altro piccolo favore”: farle da testimone di nozze, a Capri, dove sta per accasarsi con un facoltoso italiano coinvolto, ça va sans dire, in loschi affari di “famiglia”. Perché mai Emily (altrimenti detta Hope) dovrebbe volere, per il suo giorno più bello, la donna che l’ha fatta arrestare? Per vendicarsi gettandola giù dal salto di Tiberio? È possibile. E Stephanie, troppo curiosa di sapere se le cose stiano veramente così, accetta senza farsi attendere. Tutto è possibile, lo abbiamo visto nel primo film, dove Paul Feig ha mescolato thriller e commedia, crime e farsa, in una bulimica rincorsa del colpo di scena più inatteso e improbabile. Una cosa divertente da non rifare mai più. E invece il regista l’ha rifatto. Un altro piccolo favore è però un film volgare e increscioso. Lo spettatore di qualsiasi età di Un altro piccolo favore avrebbe ragione di sentirsi preso in giro da un film che, ponendosi apertamente come un’antologia di clichés da romanzetti di serie zeta, un divertissement di superficie senza profondità, non riesce però a trarre nessuno spettacolo da tutto ciò. Recensione ❯
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Il film racconta la guerra del nazismo contro l'arte moderna. Perché, ieri come oggi, creatività e pensiero critico sono la linfa vitale della democrazia. Espandi ▽
I veri grandi nemici di Hitler erano artisti come Picasso, Chagall, Van Gogh e Matisse, bollati dal nazismo come "degenerati": le loro opere vennero ritirate dai musei tedeschi, distrutte o vendute, così come furono messe al bando la letteratura, la musica e l'architettura non in linea con il regime. A partire dalla mostra del Musée Picasso di Parigi, il documentario ripercorre questo attacco ideologico attraverso filmati rari, opere censurate e testimonianze di curatori, storici, sociologi e psicanalisti. Recensione ❯
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Tratto dal romanzo bestseller di Richard Osman. Espandi ▽
Quattro irrefrenabili pensionati trascorrono il tempo divertendosi a indagare su casi di omicidi irrisolti, ma la loro attività di investigatori dilettanti prende una piega emozionante quando si ritrovano con un vero e proprio caso tra le mani. Recensione ❯
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Emily e Matt, ex spie della CIA, tornano a dedicarsi allo spionaggio dopo che le loro identità segrete vengono svelate. Espandi ▽
15 anni prima: Emily e Matt sono due agenti CIA impegnati in una missione in Europa volta a sottrare dalle mani di Balthazar Gor, ex-KGB e ora a capo dell'organizzazione terroristica Volka, la chiave ICS che dà accesso alle maggiori infrastrutture critiche del pianeta. I due hanno successo, ma durante la loro fuga un incidente fa credere a tutti che sono morti, lasciando la coppia libera di crearsi una nuova vita... 15 anni dopo: Emily e Matt sono due genitori che, come tutti i genitori, hanno difficoltà a relazionarsi con i loro due figli, la quindicenne Alice e il dodicenne Leo, quando la loro normale vita di tutti i giorni viene sconvolta dal fatto che sono costretti a tornare in azione.
Alcuni svolazzi dei dialoghi strappano qua e là qualche sorriso, la giustapposizione delle bugie grigie degli adulti con quelle bianche dei ragazzi ha un suo centro, l'opera buffa tra la Diaz e Foxx funziona in diversi momenti (nonostante le vicissitudini di un set alquanto travagliato, con, tra le altre cose, il malore improvviso che ha colto Jamie Foxx allontanandolo dalle scene per quasi un anno). Eppure, insomma, il corpo, il sorriso, la testa di Cameron Diaz bramava ben altro meta- e post-. Magari senza il marchio della Grande N Rossa. Recensione ❯
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Un'epica avventura carica d'azione che prosegue la popolarissima serie anime. Espandi ▽
Denji cela due segreti: il primo è la sua reale natura di demone, capace di trasformarsi in "uomo-motosega"; il secondo è il suo amore per Makima, anche lei demone e suo capo nell'organizzazione che si occupa di debellare i loro simili ostili all'umanità. Quando conosce la bellissima cameriera Reze, Denji è scisso tra l'amore per Makima e la nuova infatuazione, che presto rivela la sua natura autentica.
Chainsaw Man non è mai stato solo una questione di demoni e lame a motore. Nella sua forma migliore, è un racconto di formazione filtrato attraverso un'estetica punk, dove l'orrore è un'estensione delle fragilità emotive e l'adolescenza si manifesta come un campo di battaglia reale. Recensione ❯
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Jaume Collet-Serra usa i modi e le forme dell'horror per raccontare una storia di disperazione e sensi di colpa. Drammatico, Horror, Thriller - USA2025. Durata 88 Minuti.
Da Blumhouse, il marchio globale di maggior successo nel campo dell'horror, arriva un nuovo terrificante film originale. Espandi ▽
Ramona deve usare le stampelle a causa delle conseguenze di un grave incidente d'auto nel quale ha perso la vita suo marito David. La donna vive nella fattoria isolata sistemata con fatica insieme al marito e deve cercare di badare ai suoi due figli. All'improvviso compare una strana donna seduta nel cortile di casa, vestita di nero e con un velo altrettanto nero a coprirle il volto. Ramona, preoccupata, le si avvicina per chiederle cosa voglia e se abbia bisogno di aiuto, ma riceve solo risposte evasive ed enigmatiche.
Jaume Collet-Serra usa con consumata abilità i modi e le forme dell'horror per raccontare una storia di disperazione e sensi di colpa che disvela un po' alla volta i suoi segreti per condurci, in sostanza, in un viaggio attraverso le tenebre dell'animo umano.
Il film ha una buona capacità di generare tensione e anche di mantenere coeso e vibrante il racconto, attraverso diversi momenti, soprattutto nel finale, di sinistra inquietudine. Recensione ❯
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Una moglie e madre cinquantenne abbandona la famiglia per cercare un'ultima possibilità di amore. La sua ricerca mette a dura prova i rapporti con le persone care. Espandi ▽
Eva è una consulente editoriale spagnola che sta per compiere 50 anni e un giorno per caso, durante una trasferta di lavoro a Roma e una chiacchierata con uno sceneggiatore sconosciuto, si rende conto che la sua vita matrimoniale dopo 25 anni di nozze non la soddisfa più. Semplicemente ha voglia di provare emozioni nuove e una sera ha il coraggio di comunicarlo al marito Victor.
La sua vita cambia, i suoi figli si adattano alle novità come possono e lei, senza clamori, inizia a sperimentare nuove esperienze e incontrare nuove persone tramite appuntamenti anche improbabili, fino a rincontrare lo stesso sceneggiatore che aveva conosciuto a Roma. Ma ora è tutto diverso, lei è una donna diversa, e le cose possono ancora cambiare.
È una commedia delicata e deliziosa sul cambiamento, La mia amica Eva. Con grande misura racconta la voglia di vita di una donna che all'alba dei cinquant'anni non vuole arrendersi a una vita priva di emozioni. Nora Navas è l'attrice perfetta per incarnare tutto questo e lo fa con grande equilibrio. Recensione ❯
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Una miniserie con un cast semplicemente straordinario e una trama ad orologeria. Al centro un terrificante attacco informatico che colpisce simultaneamente di portata globale. Espandi ▽
Un devastante cyberattacco paralizza gli Stati Uniti per un intero minuto. L'ex presidente George Mullen viene richiamato dalla presidente in carica Evelyn Mitchell per guidare la Commissione d'indagine sull'accaduto. Ma mentre il governo intensifica le proprie misure di sicurezza e restringe le libertà civili, la nazione sprofonda in una spirale di sospetti, teorie del complotto e polarizzazione politica, che mina innanzitutto la percezione della cittadinanza delle capacità psichiche dell'ex presidente, anziano e forse non più del tutto in grado di gestire una simile crisi nazionale.
Zero Day offre uno sguardo inquietante su un presente poco futuribile; i presidenti raccontati nella miniserie non trovano dei validi referenti nella realtà e, al contempo, la visione apocalittica di una tecnologia, tanto arma quanto minaccia, non tiene conto dei suoi benefici attuali. L'efficace regia di Linka Glatter, il cast di prim'ordine e la capacità di evocare un senso di angoscia collettiva la rendono una visione interessante.
Siamo di fronte ad un prodotto da tenere in considerazione per il suo tentativo di raccontare la realtà attraverso una narrazione che se ne distanzia, e per le incommensurabili doti del nostro Robert De Niro, che regge sulle spalle un personaggio costruito più come simbolo che come individuo a tutto tondo. Recensione ❯
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Lo scontro di culture, religione e tra le comunità mentre uomini e donne lottano e muoiono per mantenere e controllare le terre. Espandi ▽
1857. Nelle terre selvagge e in guerra dello Utah- un crocevia di conflitti territoriali, tensioni religiose e lotte per la sopravvivenza - si sviluppano le vicende di diversi personaggi impegnati a fronteggiare una realtà crudele e implacabile. Sara Rowell è una madre in fuga con il giovane figlio Devin e, per raggiungere la salvezza, si affida al solitario e tormentato Isaac Reed, che la guida in un pericoloso viaggio attraverso le montagne. Durante il cammino, Sara entra in contatto con gli altri protagonisti di un'epoca segnata da profonde contraddizioni.
American Primeval già dal titolo mira a trasmettere una rappresentazione cruda ma non del tutto nuova del mito della frontiera, sicuramente lontana anni luce dall'idealismo western, ma appartenente a un processo di autoanalisi già da tempo avviato. Un processo che porta gli Stati Uniti a confrontarsi con le sue origini violente e contraddittorie, smascherando la retorica della conquista come fondamento dell'identità nazionale.
La serie si concentra sull'idea di un'umanità al suo stato più brutale, mostrandone i pregiudizi, l'avidità e le paure, ma anche la resilienza, incarnata soprattutto dalla dinamica tra Sara e Isaac, che, inevitabilmente e un po' pedissequamente, evolve in relazione romantica. Recensione ❯
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Basato su una storia vera, il film un omaggio sentito all'amore per il cibo, alla famiglia e a tutti gli ingredienti della vita. Espandi ▽
Dopo la perdita della madre, Joe Scaravella (interpretato da Vince Vaughn) rischia tutto per onorarla aprendo un ristorante italiano e assumendo come cuoche un gruppo di nonne del luogo. Recensione ❯
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La serie tratta dalla saga letteraria di Maurizio de Giovanni. Espandi ▽
Sara Morozzi è un'ex agente dei servizi segreti che, alla morte del suo compagno e mentore Massimiliano, ha deciso di lasciare la squadra specializzata in intercettazioni per cercare nella polizia mobile una quotidianità più semplice. La sua nuova routine viene però brutalmente spezzata quando suo figlio Giorgio - che aveva abbandonato quando era ancora un bambino e che ora stava per diventare padre - muore a seguito di un investimento, inizialmente classificato come un semplice incidente.
Ma Sara non è convinta: il suo istinto e l'esperienza maturata sul campo la spingono a indagare più a fondo. Con l'aiuto di Teresa, storica collega della sua vecchia sezione, e di Davide Pardo, ispettore di polizia sottovalutato e con il fiuto investigativo assopito da anni di casi ordinari, Sara si ritrova coinvolta in una fitta rete di intrighi. Tra corruzione e tradimenti, ogni passo verso la verità la costringe a fare i conti con un passato che pensava di essersi lasciata alle spalle.
Tra le atmosfere e i complotti silenziosi, Sara - La donna nell'ombra trova un equilibrio raro, affermandosi come un noir esistenziale capace di unire tensione politica e profondità emotiva. Da sfondo, anche se in modo superficiale, si interroga sul ruolo dei servizi segreti, sul confine sottile tra sicurezza e sorveglianza, tra giustizia e manipolazione dell'informazione pubblica. Recensione ❯
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Ambientata due anni prima del film originale di Ridley Scott (realizzato quasi mezzo secolo fa, nel 1979), la serie midquel del franchise Alien. Espandi ▽
Nel 2120 la nave di ricerca USCSS Maginot, al soldo della Weyland-Yutani, rientra verso casa dopo sessantacinque anni trascorsi a catturare specie extraterrestri. A bordo convivono umani, un inflessibile responsabile di sicurezza con innesti cibernetici, e androidi. Un guasto manda la missione fuori rotta: i contenitori cedono, gli organismi scappano e l'astronave precipita su un complesso urbano di proprietà Prodigy, conglomerato guidato dal giovanissimo Boy Kavalier. Quando la Maginot s'infrange nel cuore della metropoli, squadre di recupero convergono sul sito. Le traiettorie di umani, ibridi e macchine si incrociano mentre le creature liberate cominciano a mietere vittime.
Ambientata due anni prima del film originale di Ridley Scott (realizzato quasi mezzo secolo fa, nel 1979), la serie midquel del franchise Alien (FX/Hulu, in Italia su Disney+) è forse uno dei prodotti meglio riusciti, tanto della saga quanto del 2025.
La scelta di far impattare materiale xenomorfo sul pianeta prima degli eventi del 1979 apre interrogativi di canone, e vengono così piantati i semi per un prosieguo che non possiamo che aspettare con trepidazione. Recensione ❯
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Il film fa rivivere il ritorno di Gilmour nello storico Circo Massimo all'inizio del Luck and Strange Tour, il suo primo in quasi un decennio. Espandi ▽
È un gatto nero - simbolo dell'ultimo album di David Gilmour - stilizzato e sovraimpresso sul Circo Massimo a introdurre in maniera tutt'altro che sobria a un film-concerto che intende stupire. E il chitarrista sceglie, ancora una volta, una location imponente e antica, quasi a riecheggiare i fasti del lontano Live at Pompeii dei Pink Floyd. Gilmour, e non da oggi, punta tutto sull'elemento tecnico e scenografico, eredità di una specifica componente dei Pink Floyd.
Un concerto che è anche un "affare di famiglia", visto il ruolo fondamentale che riveste Romany, talentuosa figlia di David, che è sempre in primo piano nei cori e nei momenti da voce solista.
Si può discutere se l'eredità di una delle rock band più importanti di sempre possa ridursi a mera tecnica, ma è giusto dare al pubblico ciò che desidera e il popolo di Gilmour, ormai radicalmente separato da quello dei Floyd di Waters, sa bene cosa attendersi da Live al Circo Massimo. E sa che lo troverà, con impeccabile puntualità. Recensione ❯
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La serie, girata interamente in Puglia, è tratta dai romanzi di Giorgia Lepore editi da Edizioni E/O. Espandi ▽
A Trani, l'ispettore Gregorio Esposito, detto "Gerri", di origini rom e "buono con i buoni", è dotato di un intuito fuori dal comune. Quando una donna rom viene ritrovata brutalmente uccisa, Gerri è tormentato da immagini legate alla sua infanzia. Così si ritrova a indagare non solo sui casi che gli vengono affidati, ma anche sul proprio passato traumatico e sull'abbandono che ancora grava sulla sua identità.
La serie è tratta dai romanzi di Giorgia Lepore e si articola in quattro puntate della durata di circa 100 minuti ciascuna. La regia di Giuseppe Bonito incornicia un poliziesco classico, ambientato in location pugliesi ricercate, con Trani come scenario principale.
Tra i pregi della serie va evidenziata la scelta di location suggestive: grotte, chiese, scorci marini e urbani che valorizzano pienamente la bellezza della Puglia, offrendo una cornice visiva forte e riconoscibile. I dialoghi, infine, riescono a restituire una prospettiva "a misura di bambino", grazie anche all'interpretazione intensa e credibile di Giulio Beranek, sempre coerente nel tratteggiare un personaggio segnato ed empatico. Recensione ❯
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Una storia ispirata a un fatto di cronaca realmente accaduto nel 2022 nel
Vicentino: Espandi ▽
Provincia Veneta.
In una tranquilla notte d'estate, mentre tutti dormono, da un ufficio
scompare un tesoro che cade nelle mani sbagliate.
L'intero paese è coinvolto, da due cacciatori alcolizzati ad un imprenditore
e suo figlio; da due porno influencer ad un factotum della città.
Dalle deserte vie agli argini del fiume Brenta, lunga è la notte
e profonde le sue connessioni... E all'alba tutto torna.
Un ciclo che parte dal bar di paese e finisce dov'era destinato: alle prime
luci dell'alba dentro un bidone della spazzatura. Recensione ❯
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