cardclau
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lunedì 17 febbraio 2025
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tra zen e buddismo
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Abituato a vedere Isabelle Huppert recitare in ruoli inquietanti, problematici, nevrotici, me la vedo questa volta in un bellissimo ruolo di una signora (Iris) capitata forse per caso in estremo oriente. Siamo fra lo zen e il buddismo, mai di corsa per il timore di non sapere come colmare “i vuoti”, non preoccupata da quello che potrà essere il domani, non interessata per niente ad accumulare denaro. Viene invitata da un suo giovane amico (non parliamo di “amichetto” tanto in voga nei film occidentali, preoccupati solo della penetrazione fisica come non esistesse altro) a insegnare il francese come modo per campare la vita. Iris ci spiazza, e spiazza le sue allieve, perché il suo programma di studio punta a mettere in parole (francesi) le emozioni, i vissuti, che le allieve hanno nella vita che conducono e che cercano di riferire.
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Abituato a vedere Isabelle Huppert recitare in ruoli inquietanti, problematici, nevrotici, me la vedo questa volta in un bellissimo ruolo di una signora (Iris) capitata forse per caso in estremo oriente. Siamo fra lo zen e il buddismo, mai di corsa per il timore di non sapere come colmare “i vuoti”, non preoccupata da quello che potrà essere il domani, non interessata per niente ad accumulare denaro. Viene invitata da un suo giovane amico (non parliamo di “amichetto” tanto in voga nei film occidentali, preoccupati solo della penetrazione fisica come non esistesse altro) a insegnare il francese come modo per campare la vita. Iris ci spiazza, e spiazza le sue allieve, perché il suo programma di studio punta a mettere in parole (francesi) le emozioni, i vissuti, che le allieve hanno nella vita che conducono e che cercano di riferire. Soprattutto per quanto riguarda l’emergenza degli affetti aggressivi verso sé stessi, troppo facilmente proiettati all’esterno. É il ribaltamento di come può essere utilizzato il linguaggio, per niente servo dell’intelligenza artificiale (anaffettiva) o del modo in cui l’apprendimento della lingua viene vissuto nel mondo occidentale (utilitaristico). Sembra facile ma non lo è perché si scopre che non abbiamo l’abitudine di riflettere su noi stessi, per raggiungere la consapevolezza, col rischio che la vita ci scivoli addosso, anziché appartenerci.
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angelo76
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domenica 16 febbraio 2025
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poetico
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Un film poetico ed introspettivo, da vedere
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melania
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venerdì 14 febbraio 2025
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bellissimo
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Un po' commedia, un po' surrealtà, un po' vita vera ... tanta originalità. Da vedere
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