Scomode verità

Una radiografia con un'attrice da mille Oscar

A 82 anni, e a sette anni dal precedente lavoro - Peterloo , film in costume non tra i suoi migliori - l'inglese Mike Leigh si conferma un regista capace di cavare il sangue dalle rape. In questo caso, di ricavare emozioni potentissime da una storia che non è una storia, semmai una radiografia. Non succede nulla in Scomode verità ,ambientato in una famiglia della borghesia afro-britannica: tutto gira intorno al personaggio di Pansy, donna sulla sessantina affetta da una depressione - per altro mai "diagnosticata" nel film - che la rende aggressiva con chiunque, a cominciare dal marito idraulico, dal figlio in sovrappeso e dalla sorella minore, una parrucchiera piena di vita e con due figlie bellee apparentemente realizzate. Ma Pansy tratta male tutti, dalla commessa di un negozio di mobili alla dentista che tenta vanamente di visitarla. Nella misura aurea di 97 minuti, il film rifiuta ogni ricatto sociologico e cattura un disagio esistenziale universale, di fronte al quale tutti i personaggi appaiono impotenti. Come riesce, Leigh, a dare al tutto una marcia in più? Facendo ciò che sa fare meglio di chiunque altro: dirigendo una portentosa squadra di attori nella quale spicca Marianne Jean-Baptiste, già protagonista quasi trent'anni fa di Segreti e bugie :un'attrice anglo-caraibica che per questo ruolo dovrebbe vincere tutti i premi su piazza, dal Nobel in giù.
Da La Repubblica, 1 giugno 2025


di Alberto Crespi, 1 giugno 2025