"San Damiano": viaggio al termine di Roma Termini
di Federico Pontiggia Il Fatto Quotidiano
"Mamma, io non so cosa devo scegliere, se essere un dio o un diavolo. Se io sarò un dio mi uccideranno subito. Però, mamma, se io sarò un diavolo, avranno paura di me". Non chiedere al poeta, non chiedere a Damiano, clochard e gladiatore, balordo e santo in quella stazione Termini che ne esalta la contraddittorietà: senzatetto, ma accasato sulle adiacenti Mura Aureliane, è un invisibile che vuole essere visto. E ascoltato: per Sant'Agostino chi canta, prega due volte, ed ecco Damiano improvvisare, e meno, su base hip-hop, con un diniego morale e ironico a chi lo vorrebbe più commerciale: "Non sono un commercialista". [...]
di Federico Pontiggia, articolo completo (3246 caratteri spazi inclusi) su Il Fatto Quotidiano 12 aprile 2025