Connota l'atto sportivo di un valore catartico, come se le gare, e il ricordo dell'iconico ciclista, fungessero da antidoti alle disuguaglianze del presente. A volte però rischia di diventare retorico
di Daniele D'Orsi Sentieri Selvaggi
La bicicletta di Bartali non è solo l'elemento iconografico che dà il titolo al film: è il veicolo di passaggio di tutte le istanze del racconto; lo sfondo su cui il lungometraggio staglia ogni riflessione (narrativa, tematica o simbolica) che attraversa i suoi spazi. Perché il mezzo che ha reso grande il ciclista toscano, e che gli ha consentito di trascendere il "mero" livello di sportivo, per diventare una vera icona del (suo) tempo, è sì l'espediente da cui si rinfrange la storia e l'amicizia dei due giovani protagonisti: ma soprattutto è il catalizzatore che mette in moto i valori formativi dello sport, da intendere qui come unici antidoti alle divergenze che dominano la sfera socio-politica in cui si muovono i personaggi. [...]
di Daniele D'Orsi, articolo completo (3340 caratteri spazi inclusi) su Sentieri Selvaggi 1 agosto 2024