Un film che mette in scena la crescente difficoltà al dialogo di fronte all'estremismo ideologico. In concorso.
di Giancarlo Zappoli
Pierre sta crescendo da solo, dopo la morte della moglie, i due figli. Louis, il minore, ha finito gli studi superiori e può lasciare Villerupt per studiare nella non economica Parigi. L’altro, Fus si sta pericolosamente avvicinando a gruppi di estrema destra dei quali condivide le idee e le modalità di azione.
Vincent Lindon (un nome che costituisce una garanzia di serietà di scelte nel cinema francese) dà al suo personaggio tutte le caratteristiche di un padre che scopre di essere impotente dinanzi a sirene ideologiche e a slogan di facile presa.
È un film sulla difficoltà, quando non è addirittura impossibilità, di un dialogo che vede entrare il veleno di un’ideologizzazione pervasiva. Si tratta di un’ulteriore riprova della capacità del cinema d’Oltralpe di affrontare, con partecipazione non disgiunta da verosimiglianza, tematiche sociali di stretta attualità senza trasformarle in pamphlet o in melodrammi a tinte fosche.