Il mio giardino persiano |
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Un film di Maryam Moghaddam (II), Behtash Sanaeeha.
Con Lili Farhadpour, Esmaeel Mehrabi, Mohammad Heidari (II), Mansoore Ilkhani.
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Titolo originale Keyke Mahboobe Man.
Drammatico,
durata 97 min.
- Iran, Francia, Svezia, Germania 2024.
- Academy Two
uscita giovedì 23 gennaio 2025.
MYMONETRO
Il mio giardino persiano ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Profumo di libertà
di Fabio Ferzetti L'Espresso
Ecco qualcosa che non avevamo mai visto. La vita quotidiana di una donna di mezz'età e oltre, a Teheran. Ci sono le routine casalinghe, le telefonate alla figlia lontana, la cura del giardino, la cena con le amiche, tutte a parlare di salute o dell'inutilità degli uomini (Se ne starebbe seduto qui a comandare...), forse qualche piccolo, inevitabile rimpianto. E c'è qualcos'altro che brilla per la sua assenza e qui non sapremmo nemmeno nominare senza imbarazzi perché da noi si confonde con l'aria mentre a Teheran è una chimera, una battaglia quotidiana, una possibilità così remota che nessuno l'aveva ancora raccontata con tanta toccante limpidezza. La libertà, nel senso più spicciolo e concreto della parola.
La libertà di uscire, di non indossare il velo, o di indossarlo sbadatamente senza per questo incappare in una retata della Polizia morale (scena da brivido).
La libertà di fare cose minime e gigantesche senza doversi giustificare con i vicini spioni. O di andarsene a spasso nel parco senza fingere di essere una donna sposata, e non una vedova, per parlare tranquillamente con gli estranei. Come fa con naturalezza la protagonista di questo film così placidamente eversivo che durante l'ultima Berlinale il governo di Teheran ha bloccato i passaporti dei registi, un uomo e una donna, lasciando che a rappresentare il film al festival fossero i soli protagonisti.
La straordinaria Mahin (Lily Fahradpour, attrice, scrittrice, giornalista, attivista), e l'irresistibile Faramarz (Esmail Mehrabi, uno dei più grandi attori iraniani), tassista nonché reduce di guerra. Che vive con l'intraprendente Mahin una giornata (molto) particolare di cui non sveleremo un secondo. Se non per dire che malgrado l'ironia, la goffaggine, la tenerezza, l'umanità di questi attempati amanti per un giorno, dopo gli autori il regime ha bloccato anche il film, vietandolo in patria, come regolarmente succede ai migliori.
Eppure i registi non alzano mai la voce, non fanno sfoggio di stile, non usano armi potenti e per noi banali come il comico o la satira, ma parlano attraverso gesti e situazioni del quotidiano. Una torta nel forno, un recipiente di vino seppellito ad affinarsi in giardino, una battuta che dice più di mille proteste (Fui fortunato: mia moglie, religiosissima, chiese il divorzio...) . E la canzone su cui i protagonisti ballano in una scena memorabile, "Daro Va Nemikonam" di Fereydoun Farrookhzad, poeta, showman, scrittore, esule. Ferocemente assassinato a Bonn da emissari governativi nel 1992.
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Uscita nelle sale
giovedì 23 gennaio 2025 Distribuzione Il film è oggi distribuito in 16 sale cinematografiche: |