Con questa pellicola il poco noto regista irlandese Thaddeus O'Sullivan affronta tematiche molto difficili e profonde, come la fede, il perdono, l’accettazione delle difficoltà della vita e la capacità di affrontarle, ma riesce a farlo con una narrazione leggera e gentile, che cerca di non assumere mai toni estremamente drammatici.
In questa non facile operazione, O'Sullivan è aiutato da una splendida squadra di interpreti, quasi tutta al femminile, guidata da tre fuoriclasse assolute appartenenti a tre diverse generazioni: Maggie Smith, alla sua ultima apparizione sul grande schermo, Kathy Bates e Laura Linney; alle tre affermate attrici se ne aggiunge una quarta nell’altro ruolo in primo piano, la meno nota Agnes O'Casey.
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Con questa pellicola il poco noto regista irlandese Thaddeus O'Sullivan affronta tematiche molto difficili e profonde, come la fede, il perdono, l’accettazione delle difficoltà della vita e la capacità di affrontarle, ma riesce a farlo con una narrazione leggera e gentile, che cerca di non assumere mai toni estremamente drammatici.
In questa non facile operazione, O'Sullivan è aiutato da una splendida squadra di interpreti, quasi tutta al femminile, guidata da tre fuoriclasse assolute appartenenti a tre diverse generazioni: Maggie Smith, alla sua ultima apparizione sul grande schermo, Kathy Bates e Laura Linney; alle tre affermate attrici se ne aggiunge una quarta nell’altro ruolo in primo piano, la meno nota Agnes O'Casey. Le performance di questo splendido quartetto risultano davvero straordinarie per intensità ed espressività, costituendo certamente l’elemento di maggior valore artistico dell’opera.
Per il resto la pellicola non si segnala particolarmente. La regia di O'Sullivan pare un po’ confusa e non sufficientemente incisiva.
Dialoghi e sceneggiatura non sembrano valorizzare al meglio la storia: gli antefatti non sono spiegati nel dettaglio e la curiosità dello spettatore non viene pienamente appagata.
Si apprezza la narrazione del ruolo svolto dalla chiesa cattolica nella società irlandese, elemento attraverso il quale il regista racconta la sua terra e la sua comunità.
Oltre alle quattro attrici protagoniste, si deve ricordare la partecipazione di un ormai anziano Stephen Rea e quella dell’irlandese Mark O'Halloran nella parte maschile di maggior rilievo.
La pellicola propone varie scene molto toccanti, soprattutto verso il finale.
Apprezzabile la scelta di contenere la durata del film, evitando che la parte sentimentale si trascini troppo e divenga indigesta.
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