Suga: Road To D-day

Per la realizzazione del suo nuovo album da solista la star dei BTS SUGA decide di intraprendere un duplice viaggio: da una parte, il cantante si sposta per il mondo, da Las Vegas a Seoul, per incontrare molti artisti con cui confrontarsi; dall'altra, si immerge nella propria interiorità per far emergere i traumi del suo passato e trasformarli in musica. Questo percorso porterà SUGA a far visita a grandi nomi del panorama musicale contemporaneo americano come Steve Aoki, Halsey e Andersoon Paak, ma anche il compositore giapponese Ryuichi Sakamoto, da sempre grande fonte di ispirazione per il cantante sudcoreano. Durante il viaggio, SUGA si confronterà con dubbi e blocchi artistici, che tenterà di superare attraverso la riflessione e il confronto con gli altri.

Ben girato e con un'ottima fotografia, SUGA: Road to D-DAY è un documentario molto convenzionale, che procede lentamente. Completamente focalizzato sul suo protagonista, ne restituisce un ritratto ben delineato.

Dopo J-Hope In the Box i fan dei BTS avranno altro pane per i loro denti e potranno nuovamente immergersi nel processo creativo e nei racconti di vita privata di uno dei membri della band sudcoreana: il riflessivo e timido SUGA. Per la gioia dei fan, il documentario comprende alcune clip dai video musicali dei singoli del nuovo album e racconta l'evoluzione di testi e melodie.

Per chi fan non è, invece, il frequente interrompersi della narrazione per lasciare spazio alle esibizioni del cantante potrebbe talvolta risultare ridondante: se da una parte poter ascoltare e osservare le performance di SUGA contribuisce ad arricchire l'immagine artistica del protagonista, dall'altra assistere per intero alle sue canzoni spezza eccessivamente il ritmo della narrazione, già di per sé poco incalzante. SUGA: Road to D-DAY è infatti un documentario ben girato e con un'ottima fotografia, ma molto convenzionale: il suo unico guizzo creativo consiste nella divisione della narrazione in capitoli che corrispondono alle diverse città visitate dal protagonista. Il film procede lentamente, alternando alle esibizioni della star K-pop momenti più silenziosi e dialogati: da un certo punto di vista ciò potrebbe rispecchiare la personalità di SUGA, un artista riflessivo, dedito al perfezionismo, al dubbio e all'incertezza.

Sebbene si lasci andare a qualche confessione sulla sua vita privata, il cantante è introverso e vive il suo lavoro con serietà e dedizione. Uno dei momenti più intimi del film è proprio quando SUGA, dopo un incontro con l'esuberante Andersoon Paak, ammette di essere molto timido e di fare fatica a lasciarsi andare. La persona con cui si trova più in sintonia durante il viaggio è infatti Sakamoto, un uomo saggio e composto che, nonostante la differenza d'età, appare molto vicino al protagonista e l'incontro tra i due è effettivamente carico di emotività. Per il resto, però, allo spettatore non viene concesso molto in merito ai reali sentimenti e alle relazioni umane della star: in effetti, ciò che viene mostrato degli incontri con gli altri artisti rimane piuttosto in superficie e il rapporto di SUGA con i BTS, così come con le persone con cui trascorre le sue giornate, risulta poco spontaneo.

Persino della collaborazione con l'artista IU, con la quale il cantante si esibisce nel video di People Pt.2, si dice poco, nonostante la clip musicale venga riproposta per intero. SUGA: Road to D-DAY è infatti un documentario focalizzato unicamente sul suo protagonista, presente in ogni scena: questo, paradossalmente, non contribuisce a una rappresentazione profonda e intima del cantante, del cui processo creativo e della cui personalità, alla fine, si conosce ben poco.

Benché possa sicuramente soddisfare i fan della star, SUGA: Road to D-DAY più che a un documentario assomiglia a una lunga pubblicità: un prodotto promozionale fan service ben confezionato. 