| Anno | 2025 |
| Genere | Documentario, |
| Produzione | Italia |
| Durata | 87 minuti |
| Regia di | Giuseppe Marco Albano |
| Attori | Nicolò Govoni . |
| Uscita | lunedì 23 giugno 2025 |
| Tag | Da vedere 2025 |
| Distribuzione | Freak Factory |
| MYmonetro | 4,25 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 18 giugno 2025
Un docufilm sull'organizzazione non profit internazionale nominata al Nobel per la Pace nel 2023 e fondata da Nicolò Govoni. In Italia al Box Office School of Life ha incassato 350 mila euro .
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ASSOLUTAMENTE SÌ
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Nicolò Govoni descrive l'attività che, con passione e determinazione, lo ha visto intervenire in aree del mondo particolarmente deprivate per dare un futuro a dei bambini che sembravano non poterne avere. Le International Schools sono istituzioni che forniscono gratuitamente istruzione di alto livello a bambine e bambini che vengono da situazioni sociali e familiari spesso disastrose.
Un percorso virtuoso che descrive come dall'emarginazione si possa giungere all'eccellenza.
Nicolò Govoni ci conduce per tutto il documentario alla scoperta di una mission che a molti sarebbe sembrata realmente 'impossible'. Non si tratta di narcisismo o del desiderio da parte di Giuseppe Marco Albano di realizzare un ritratto agiografico. Chi abbia visto il suo Noi ce la siamo cavata (con al centro alcuni dei bambini che avevano recitato in Io speriamo che me la cavo ora divenuti adulti) sa bene che non è nel suo stile di narrazione.
La presenza costante in veste di narratore di Govoni è non solo utile ma necessaria. Perché non solo ci fa conoscere le realizzazioni da lui fortemente volute e portate a compimento ma soprattutto perché ce ne fa comprendere le ragioni profonde. Quando ci si sente fuori posto nella scuola e nel contesto in cui si vive (escluso quello familiare che è invece positivo) si possono maturare due reazioni. Una porta al rifiuto e a un desiderio di revanche che può condurre solo ad esiti negativi per sé e per gli altri. L'altro, purtroppo meno frequente, induce a comprendere che da quel mood si può uscire. Magari non da soli e anche aiutando altri a farlo.
È quanto accaduto a Nicolò che lo racconta senza edulcorazioni e mettendo in luce l'importanza di un'insegnante che, capendolo, lo ha aiutato a capirsi. Ne è nato un progetto che, a partire dal volontariato in India, si è progressivamente focalizzato fino a giungere agli esiti odierni.
Già dalla loro prima comparsa nelle aule scolastiche (che siano a Nairobi o a Bogotà) queste ragazze e ragazzi suscitano un'impressione particolare. Hanno divise da college up level britannici e vengono dalle periferie più degradate. Non è un contrasto legato solo ad una forma di apparenza. Assume un significato profondo: a chi non ha niente viene offerta gratuitamente l'eccellenza tanto da poter conseguire il diploma di Baccellierato internazionale.
Tutto ciò grazie ad impegno e donazioni e senza dover instaurare legami più o meno vincolanti con gli organismi statali. Nei volti di questi allievi, oltre che nelle loro parole, si legge il piacere del raggiungimento dell'istruzione vista come occasione di riscatto dalle condizioni di vita da cui provengono. Una reazione, come viene detto, ad altissima percentuale di adesione. Percentuale che si abbassa in misura esponenziale alle nostre latitudini e non solo per responsabilità degli studenti.
Di solito non apprezzo questi tipi di documentari ma School of life riesce nel suo intento, senza narcisismo e fuori dai facili e falsi buoni sentimenti.
Dolore, vita, amore, speranza, motivazione, coraggio, determinazione, ingegno, collaborazione, opportunità, rischio, umiltà, sacrificio, cura, avventura, passione, dedizione, amicizia... c'è tutto questo in "School of Life". Nicolò e tutta Still I Rise dimostrano che si può fare, si può tornare ad essere umani e il bene può vincere sul [...] Vai alla recensione »
Bel film pieno. Pieno di colore, di ritmo, di vita. Complimenti al regista. Film assolutamente da vedere per poi continuare a seguire questo sogno diventato realtà. 60 anni fa Ernesto Olivero, Maria sua moglie, la giovanissima Rosanna Tabasso e un gruppo di giovani hanno iniziato il miracolo del Sermig. Nicolò dice che nulla è impossibile se lo si vuole davvero.
Un film colmo di speranza in questi tempi bui. Ci insegna che la passione, la competenza, l'istruzione sono il motore del mondo, l'antidoto all'odio, alla violenza, alle guerre. Si esce dalla sala col desiderio di contribuire e la piena ammirazione per il lavoro straordinario di tutta Still I Rise. Complimenti!
Il film ripercorre gli episodi chiave della vita di Nicolò Govoni, dai difficili anni di scuola all'esperienza di volontariato in India, che getta le basi per la fondazione di Still I Rise, la ONG che offre scuole gratis ai bambini più dimenticati del mondo. Riprese favolose, interviste emozionanti a Nicolò, ai suoi collaboratori e soprattutto ai suoi studenti in Kenya.
Ho avuto la fortuna di assistere alla prima di School of Life al Biografilm di Bologna, andata in sold out in poche ore e devo dire che il regista ? riuscito a trasformare l'impresa di Nicol? e di Still I Rise, gi? di per s? appassionante, in un film emozionante e coinvolgente . ? un film molto dinamico, che alterna tempi e luoghi diversi, ma anche emozioni e riflessioni diverse.
Torna al cinema il 22 luglio il documentario School of Life di Giuseppe Marco Albano. Per l'occasione abbiamo contattato al telefono Nicolò Govoni, il fondatore della Onlus Still I Rise. La chiamata arriva da Nairobi in Kenya dove si trova la sede dell’International School da lui fondata. Già dal tono della voce si percepisce di trovarsi davanti a una persona disponibile sia al racconto che all’ascolto.
Come è nato il documentario?
Devo confessare che ho avuto da sempre il sogno di poter raccontare la realtà di Still I Rise in un filmato. Nel 2022 la mia agente letteraria è stata contattata da Matteo Rovere di Groenlandia. A maggio 2023 sono iniziate le riprese dopo che ci erano state richieste storie di bambini delle nostre scuole che potessero essere portate sullo schermo. Una volta arrivati sul campo Albano e il suo sceneggiatore Nicola Vicinanza hanno scelto i bambini di cui occuparsi. Inizialmente avrebbe dovuto trattarsi di una serie in quattro episodi ma poi si è trasformata in un film.
Sapevi che Giuseppe Marco Albano si era già occupato dei bambini, ora divenuti adulti, del film Io speriamo che me la cavo?
Mi è stato detto quando mi è stata spiegata la scelta della sua persona come quella di qualcuno già sensibile nei confronti della realtà scolastica.
Quanto c’era di scritto nella sceneggiatura e quanto è stato dettato dall’incontro diretto con i bambini e con le scuole?
Non posso affermarlo con certezza ma secondo me almeno la metà si è originato in loco. Programmate probabilmente erano le interviste con i miei familiari ma per il resto (ivi compresa la scelta dei bambini) molto è nato in Kenya e in Colombia.
Il film dura 87 minuti ed evidentemente passano diversi messaggi. Ce n’è uno a cui tieni in modo particolare?
Per me è ‘si può fare, si possono cambiare le cose’. Me ne sono reso conto in modo particolare dopo le proiezioni perché molti mi dicevano che uscivano dalla sala sentendosi in grado e con la voglia di realizzare un loro obiettivo. Ciò che Albano ha fatto molto bene è stato il catturare una storia che magari ha anche dei connotati straordinari ma realizzati da persone normali. C’era il rischio opposto ovviamente: mostrare una realizzazione inarrivabile per i più ma invece è accaduto il contrario.
Questa è la storia di Nicolò Govoni, classe 1993, che da Cremona è arrivato in India e poi tra i profughi di Samos, a Nairobi e a Bogotà. Con alle spalle un'adolescenza scolastica poco felice, si occupa di infanzia nelle zone più ardue del mondo, dove porta una scuola di alta qualità con il progetto Still I Rise (da una poesia di Maya Angelou). Non l'ennesima ONG, ma un centro di ricerca che scommette [...] Vai alla recensione »
School of Life, prodotto da Rai Cinema e Groenlandia, è un docufilm sulla vita di Nicolò Govoni e sull'associazione umanitaria no profit da lui fondata Still I Rise, che punta ad offrire gratuitamente un'istruzione d'eccellenza ai bambini vulnerabili delle aree disagiate del globo e ai rifugiati. È firmato da Giuseppe Marco Albano che per due anni ha pazientemente seguito con la troupe Nicolò nei suoi [...] Vai alla recensione »