Un mosaico di storie articolato e ricco di sfumature, capace di abbracciare le tematiche più disparate senza scadere nella superficialità. Plauso speciae a Gillian Anderson. Su Netflix.
di Silvia Guzzo
È l'inizio di un nuovo anno a Moordale ed Eric e Otis si trovano a fare i conti con una scuola molto diversa dalla precedente. Al Cavendish Sixth Form College gli studenti si autogestiscono, le giornate cominciano con una sessione di yoga nel giardino comune, la popolarità va di pari passo con la gentilezza e tutto è all'insegna della sostenibilità e dell'inclusione. Eric non ha nessun problema ad ambientarsi e tuttavia deve fare i conti con un profondo conflitto interiore; mentre Otis si sente minacciato dalla presenza di una misteriosa terapista di successo. Nel frattempo, Maeve sta iniziando gli studi in America ed Aimee è alla ricerca di un'ispirazione artistica. Anche tra i genitori i problemi non mancano, a cominciare da Jean, che dopo la nascita di Joy non si sente più la stessa.
Per la sua ultima stagione Sex Education regala al pubblico un mosaico di storie articolato e ricco di sfumature, capace di abbracciare le tematiche più disparate senza scadere nella superficialità. A tratti didascalica e retorica, la serie riesce comunque a chiudere in modo coerente le sue molteplici linee narrative.
La serie è un manuale di buone pratiche per le relazioni con sé stessi e con gli altri che gode di un comparto tecnico di qualità e di cast sempre all'altezza della situazione. Un plauso speciale va alla performance di Gillian Anderson, che ha donato al personaggio di Jean sfumature inedite e commoventi.