| Titolo originale | Sirocco et le royaume des courants d'air |
| Anno | 2023 |
| Genere | Animazione, |
| Produzione | Belgio, Francia |
| Durata | 81 minuti |
| Al cinema | 2 sale cinematografiche |
| Regia di | Benoît Chieux |
| Uscita | giovedì 16 ottobre 2025 |
| Tag | Da vedere 2023 |
| Distribuzione | Trent Film |
| MYmonetro | 3,79 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 10 ottobre 2025
Due sorelle entrano in un mondo fantastico dove verranno trasformate in gatte. Dovranno affrontare molte sfide per tornare alla realtà. Scirocco e il regno dei venti è 53° in classifica al Box Office, ieri ha incassato € 457,00 e registrato 6.529 presenze.
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CONSIGLIATO SÌ
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Juliette compie cinque anni. Insieme alla sorella Carmen, che di anni ne ha già 8, vengono ospitate da Agnès, un'amica della mamma che, essendo allenatrice di una squadra, sta partendo per una trasferta e gliele affida. Agnès è una scrittrice di una serie di romanzi fantasy che vedono al centro il temibile vento Scirocco. Mentre lei si riposa le due sorelline finiscono dentro i libri e vivono una complessa avventura trasformate in gatte.
Un film di animazione che può confrontarsi senza particolari timori con l'opera di Miyazaki.
Un essere misterioso di cui si scorge solo un occhio ma che può procurare gravi danni: Scirocco. Un altro che assomiglia a un goblin e che pretende di tiranneggiare tutti: il Sindaco. Due sorelle trasformate in gatte: Juliette e Carmen. Una cantante dalla voce sublime con una sensibilità materna: Selma. Questi, insieme a un giocattolo in legno che, smontato e rimontato, perde il senso della realtà, sono i protagonisti di un film di animazione in grado di affascinare sia adulti che bambini.
I bambini perché sicuramente attratti dalle personalità delle due sorelline (Carmen più tranquilla e Juliette un vero terremoto di cinque anni d'età) e dalla loro trasformazione in gatte. I rischi che corrono sono diversi ma anche il viaggio che si trovano a compiere è affascinante. Per gli adulti ci sono scelte grafiche di ottima qualità con alcune sequenze che, più che a portare avanti la vicenda, sono finalizzate ad appagare lo sguardo. C'è poi il lavoro della scrittrice Agnès che nel personaggio della cantante Selma ha trasferito il ricordo della sorella precocemente scomparsa.
C'è un tocco alla "Yellow Submarine" in queste immagini che però non omaggiano né copiano. Hanno una loro fresca autonomia sostenuta anche dalla presenza di Alain Gagnol in veste di sceneggiatore. Qualcuno ne ricorderà l'altrettanto originale Un gatto a Parigi diretto con Jean-Loup Felicioli, all'epoca gratificato da una nomination per l'Oscar.
Il mondo del regno del vento è presentato con una luminosità che favorisce un bel contrasto, sia con le bufere scatenate dal solitario Scirocco sia con la smania di potere del Sindaco che vorrebbe addirittura costringere Carmen a sposare il suo certo non attraente figlio. Su tutti finisce con lo stagliarsi nella memoria il personaggio di Selma, la straordinaria cantante al contempo fisicamente presente ed eterea.
Ci sono piccoli e grandi che, quando leggono un libro che gli piace, vi si immergono totalmente. Questo è un film che li rappresenta in modo efficace e originale.
Non mi ha preso mai. E pure credevo che prima o poi sarebbe accadutio qualcosa. Non mi piacciono le musiche.
Non mi ha preso mai. E pure credevo che prima o poi sarebbe accadutio qualcosa. Non mi piacciono le musiche.
Eravamo io, Gigo, Mella, Naira e Pavan, tutti rapiti dallo schermo dai titoli di inizio film alla sigla finale. Troppo carino
L'inganno è già nell'incipit. L'omaggio potrebbe sembrare a Woody Allen, magari a Irrational Man. Ma non siamo dalle parti della commedia degli attici. Il regista Luca Guadagnino cambia subito direzione in After the Hunt - Dopo la caccia. Siamo all'Università di Yale. La protagonista (una Julia Roberts in stato di grazia) insegna filosofia e sta per ottenere la tanto agognata cattedra.
Si conferma un grande osservatore di ciò che lo circonda, il cinema francese, capace di organizzare materiali eterogenei, di pescare a piene mani da spazi non scontati, di far andare di pari passo spunti apparentemente impossibili da conciliare. E questo sguardo così reattivo, affascinante, emerge soprattutto in contesti in cui sembra più difficile attecchisca, come in questo Scirocco e il Regno dei [...] Vai alla recensione »
Dalle Sacrebleu Productions di Flow, il secondo lungo del francese Benoît Chieux, scelto come titolo d'apertura al Festival d'Annecy 2023, dove ha vinto il premio del pubblico (i vicini di palmarès? Linda e il pollo di Malta & Laudenbach e il corto 27 di Flóra Anna Buda), ci conquista immediatamente, già dalla cornice, con la storia minuscola e struggente che inquadra l'Avventura.