Una serie thriller cospirativa ben sopra la media sui temi della sicurezza, della privacy e dei big data. Su Paramount+.
di Andrea Fornasiero
John Weir lavora nello spionaggio industriale e non si fa scrupoli a danneggiare multimilionari, che probabilmente si rifaranno fin troppo presto di quello che hanno perso. Ha però un passato di grave sindrome paranoica, che gli rende difficile riconoscere ciò che è reale da ciò che non lo è. L'unica persona di cui sente di potersi fidare è l'amico d'infanzia Valence, che dopo anni di separazione lo contatta per affidargli un nuovo lavoro sporco. Tutto sembra andare bene, ma poco dopo il completamento della missione John si ritrova accusato dell'omicidio di un uomo che ha solo fatto fotografare, inoltre il suo studio esplode in una palla di fuoco e anche Valence non può aiutarlo...
Thriller cospirativo sui temi della sicurezza, della privacy e dei big data, Rabbit Hole è ingegnoso nel costruire un intricato mosaico tra presente e passato e soprattutto è interpretato da alcuni ottimi attori e accompagnato da un tema musicale elettronico di grande livello.
Rabbit Hole non è l'ennesimo thriller televisivo con un complotto sopra le righe e una squadra di eroi geniali e muscolari che lo sventa, bensì una produzione sopra la media per qualità estetiche e in particolare ritmiche.