Perfect Days |
|||||||||||||
|
Un film di Wim Wenders.
Con Kôji Yakusho, Tokio Emoto, Arisa Nakano, Aoi Yamada.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 123 min.
- Giappone 2023.
- Lucky Red
uscita giovedì 4 gennaio 2024.
MYMONETRO
Perfect Days
valutazione media:
4,05
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
|
|||||||||||||
|
|||||||||||||
|
|
|||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Elegia del bagno pubblico
di Fabio Ferzetti L'Espresso
Non tutti i grandi registi sono sen sibili all'arte altrui. Wim Wenders si, Come ha dimostrato più volte (i Buena Vista Social Club, Pina Bausch., Salgado, Anselm Kiefer). Anche "Perfect Days" nasce da una proposta esterna: girare di versi corti sulle toilettes di Tokyo, capolavori di architettura oltre che monumenti alla filosofia di vita giapponese. Ma per ché invece dei corti non fare un film? Detto fatto: ecco un protagonista potente, una storia tenuta sottotraccia e un film che procede per piccole epifanie, o -- come di cono i giapponesi - "komorebi". Il sorridente Hirayama (Koji Yakusho, palma come miglior attore a Cannes), casa semplice ma impeccabile, ogni mattina si alza, piega il materasso, bagna le piante e va al lavoro ascoltando capolavori anni 60-70 (Lou Reed, Patti Smith, Otis Redding, Nina Simone, i Kinks...), rigorosamente su cassetta. Un lavoro che altri troverebbero umiliante ma per lui è un'arte. La pulizia dei bagni pubblici. Secchio, stracci e attrezzi fabbricati in parte da sé, Hirayama lava, lustra, strofina, con tanto di specchietto per gli angoli nascosti. Nessuno sembra rendergliene merito, non il giovane collega lavativo né i clienti di quei luoghi più simili a templi che a toilettes. Ma Hirayama non ci fa caso. Per lui conta altro, la luce che danza tra i rami, il germoglio che brilla sotto un albero. quel senzatetto che nessune sembra vedere. Naturalmente un'esistenza così monacale nasconde qualcosa cui Wenders saggiamente accenna appena, preferendo giocare su variazioni di luoghi, incontri. momenti, per mostrare quanta libertà e quanto amore celi una vita a prima vista così limitata. E lo splendore del film, che perde smalto appena racconta" troppo, sta proprio nel nitore dei gesti, nel ritmo delle ripetizioni, nella grazia con cui Wen perse nel flusso incessante della metro poli. Che poi è un modo per trasformare il Tempo in spazio e viceversa, come ha sempre fatto. Oggi, del resto, nulla è più sacro del lavoro manuale. Wenders non è ii primo a ricordarcelo. Né l'ultimo.
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
| Recensioni & Opinionisti |
Premi |
Multimedia | Shop & Showtime |
|
Pubblico (per gradimento)
1° | writer58 2° | gabriella 3° | nino pellino 4° | clavius 5° | lucaguar 6° | lucmin 7° | francesca meneghetti 8° | figliounico 9° | mauridal 10° | giajr 11° | claudia grossoni 12° | nino raffa 13° | cinzia 14° | belliteam 15° | 16° | rumon 17° | angelo umana 18° | vittorio stano 19° | wendy 20° | vincenzo ambriola
Rassegna stampa
Valerio Caprara Claudio Fraccari Cristina Battocletti Filiberto Molossi Adriano De Grandis Clarisse Fabre Giovanni Guidi Buffarini Fabio Canessa Pietro Diomede Silvio Danese Alessandra De Luca Alice Sforza Cristina Piccino Laura Imai Messina Mariarosa Mancuso Federico Pontiggia Nicolò Barretta Enrico Danesi Maria Lombardo Marco Contino |
Premio Oscar (1) Festival di Cannes (1) David di Donatello (1) Critics Choice Award (1) Cesar (1) Articoli & News |
Link esterni
|