Un war movie in costume a tratti bizzarro e dissonante non adatto a chi si avvicina all'autore per la prima volta. Fuori Concorso nella sezione Cannes Première.
di Emanuele Sacchi
Lo sguardo di Kitano unisce il disincanto della maturità all’entusiasmo del progetto di un tempo, in un contrasto che risulta a volte stimolante e in altri casi semplicemente bizzarro e dissonante.
Trasponendo nel war movie in costume quanto visto in Outrage Beyond per il mondo yakuza, abbiamo la storia dell’improbabile ascesa di un uomo che si è fatto da solo, provenendo dalla campagna, e che non ha mai mostrato ambizioni in un mondo di squali disposti a tutto per raggiungere il potere. Mentre i capi si tradiscono e si scannano, a prevalere alla fine è il sempliciotto che irride le regole non scritte della comunità di appartenenza, la “scimmia” a cui nessuno dava importanza, e a cui Kitano infonde il suo inconfondibile humour bislacco.
Nonostante il gigantismo della messa in scena, comunque, il regista mantiene un tono quasi intimo e famigliare, riunendo attorno a sé tutti gli attori a cui si è più affezionato. I fan di Beat apprezzeranno incondizionatamente, ma è solo a loro che Kubi si rivolge. Il neofita deve rivolgersi altrove.