Al loro quinto lungometraggio, i due registi, coppia anche nella vita, si muovono come di consueto sopra le righe sulle orme di Jacques Tati e Kaurismaki. Da giovedì 11 aprile al cinema.
di Marianna Cappi
Da più di trent’anni l’ex terrorista Boris si nasconde dietro l’apparenza del silenzioso e innocente barista del café L’Etoile Filante, insieme alla sua compagna, l’astuta e intraprendente Kayoko, e al fedele amico di entrambi, il buttafuori Tim. Una sera di pioggia torrenziale, però, un uomo si presenta al bancone pronto ad ucciderlo, poiché ha riconosciuto in lui il responsabile dell’attentato in cui è rimasto gravemente menomato tanto tempo prima. L’unica soluzione, per Boris, sembra essere la fuga, ma ecco che Tim incontra per caso Dom, un individuo solo e depresso, che assomiglia a Boris come una goccia d’acqua: il candidato ideale per pagare al suo posto.
Al quinto lungometraggio, il duo composto dal belga Dominique Abel e dalla compagna di vita e d’arte Fiona Gordon, australiana, si muove, come di consueto sopra le righe, nel territorio finora inesporato del noir, senza per questo rinunciare alla poesia.
La figura archetipica del sosia permette ai due autori-attori di duplicare tanto l’umorismo che la malinconia, portando in scena due coppie speculari e dunque opposte.