
L'approccio femminista si attenua e risulta ancora in difetto di carisma e brillantezza rispetto all'originale. Da segnalare il personaggio di Mysaria, interpretata dall'ottima Sonoya Mizuno. Su Sky e NOW.
di Andrea Fornasiero
Ancora in lutto per la morte di Lucerys, Rhaenyra chiede vendetta e Daemon prende cerca di mettere in pratica la legge del taglione: occhio per occhio, figlio per figlio. Commissiona a due assassini di infiltrarsi nella fortezza di Approdo del Re, ma le cose non andranno secondo i piani e causeranno ulteriore animosità e incomprensioni in entrambe le corti. Tanto che Daemon partirà verso Harrenhall con l'obiettivo dichiarato di radunare truppe per Rhaenyra, ma forse con l'idea di conquistare il trono per sé con un proprio esercito e diventare qualcosa di più del Re consorte.
Ormai è guerra in House of the Dragon e mentre le alleanze si formano e si disfano, continuano gli intrighi, in una stagione più spettacolare della precedente ma ancora in difetto di carisma e brillantezza rispetto all'originale. L'approccio femminista alla scrittura, che la scorsa stagione sfociava nel manicheismo dove non c'era un maschio che non fosse da prendere a schiaffi, quest'anno si attenua un poco, ma rifiuta di svanire del tutto.
Va spezzata una lancia per Mysaria, interpretata dall'ottima Sonoya Mizuno, personaggio dal ruolo significativamente accresciuto rispetto ai libri. Ora che si è avvicinata a Rhaenyra ha assunto un ruolo speculare a quello di Larys.