Enea |
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Un film di Pietro Castellitto.
Con Pietro Castellitto, Benedetta Porcaroli, Giorgio Quarzo Guarascio, Chiara Noschese.
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Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 115 min.
- Italia 2023.
- Vision Distribution
uscita giovedì 11 gennaio 2024.
MYMONETRO
Enea
valutazione media:
2,64
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Enea, dai vizi della Capitale all'insensatezza dell'essere
di Marco Lodoli La Repubblica
I film importanti sono quasi sempre divisivi, si pongono al centro delle serate e inevitabilmente creano due fazioni: i denigratori ostinati e gli accesi entusiasti. Si discute, si ragiona, si litiga ed è bello che sia così, che esistano ancora opere capaci di scaldare le emozioni. " La grande bellezza" è stato il caso tipico, tanti incontri con gli amici che diventavano dibattiti infiniti tra capolavoristi e bufalari. E lo stesso è accaduto con il film della Cortellesi, che ancora produce serate battagliere. E sono convinto che anche " Enea", il film di Pietro Castellitto appena uscito nelle sale, genererà i soliti due partiti e sarà motivo di tante infiammate discussioni. Io sono già tra quelli che sono stati conquistati dalle infinite invenzioni narrative e estetiche del film, che mi sembra davvero seguire la linea de " La dolce vita" e poi di Sorrentino, regalando agli spettatori un affresco vitale, caotico eppure coerente, della nostra città. E' stato presentato come un film sui giovani viziati e irresponsabili di Roma Nord, come una sorta di denuncia di uno stile di vita fatto di locali esclusivi, feste da sballo, sushi e cocaina, privilegi e dannazioni, ma in realtà a me è sembrato molto di più. Certo, ci sono i circoli esclusivi sul Tevere, le ville sulla Cassia, i capricci di ragazzi pariolini che pretendono di avere il mondo ai loro piedi, ma l'ambizione del regista è più vasta del territorio che racconta. Non conta solo il " cosa", ma soprattutto il " come": sono le immagini che danno forza e senso alla narrazione e la trasportano fuori dalla pura e semplice condanna di un mondo piccolo e corrotto. Le inquadrature, le luci che avvolgono e sfumano, le parole che a volte sono un fiume e a volte una rapida sentenza, il ritmo che misteriosamente corre o rallenta, tutto genera uno strano senso di irrealtà e di sospensione, come se la città si trasformasse in un sogno sbandato, in un teatro dove si rappresenta l'insensatezza dell'esistenza. Enea è il primogenito di una famiglia ricca e intellettuale, il padre è uno psicoterapeuta che prova a ricostruire la mente e la fiducia degli adolescenti, la madre conduce in televisione un programma sui libri: ma entrambi annaspano in una crisi totale, hanno buchi neri da cui esce una disperazione tremenda. Il figlio gestisce un ristorante giapponese, ma è soprattutto il re delle notti mondane, saluta e conosce tutti, e il suo romantico cinismo lo prepara a diventare uno spacciatore professionista, capace di piazzare chili di polvere bianca. Ha un amico che segretamente è innamorato di lui e che vola su un areoplanino nel cielo di Roma per provare a separarsi almeno per un poco dal suo dolore: e' Giorgio Quarzo Guarascio, in arte Tutti Fenomeni, musicista e cantante, e stavolta bravo attore, capace di muoversi e di salire tra le nuvole come un sonnambulo. Dalle feste dove ancora suona " Bandiera gialla" - vecchia e allegra canzone, ma forse anche segnale di malaria a bordo di una nave persa tra le onde - alla tragedia più crudele il passo è breve, dalla finta quiete dei campi da tennis alla violenza di una scelta malavitosa è un attimo, il tempo di una distrazione.
Ma quello che ci arriva è soprattutto un senso di spaesamento assoluto: tutto accade mosso da una forza inquieta, proprio come nei sogni. In una scena indimenticabile, la madre di Enea medita in giardino per diventare leggera e bianca come un lenzuolo, e d'improvviso una palma crolla accanto a lei, che resta immobile. Si ride, si vola, ci si agita invano, si bacia, si gira a vuoto per Roma, e intanto la catastrofe avanza, il sogno diventa un incubo e nulla sembra essere vero, solo illusioni che si sfasciano. " Enea" è spericolato e intenso, autentico e visionario, lieve e feroce. Un film che resterà nella storia del cinema italiano, che occuperà le nostre serate con litigate senza fine sul suo valore. Andatelo a vedere: è il film dell'anno.
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