Coldplay - Music of the Spheres: Live At River Plate

Film 2023 | Musicale, 138 min.

Regia di Paul Dugdale. Un film Da vedere 2023 con Chris Martin (III), Will Champion, Jon Buckland, Guy Berryman, Golshifteh Farahani. Cast completo Genere Musicale, - Gran Bretagna, 2023, durata 138 minuti. Uscita cinema mercoledì 19 aprile 2023 distribuito da Nexo Digital. - MYmonetro 4,25 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 14 aprile 2023

Una speciale edizione cinematografica dello spettacolare concerto della band Music Of The Spheres World Tour, filmato alla fine dello scorso anno durante le dieci serate sold out allo stadio River Plate di Buenos Aires. In Italia al Box Office Coldplay - Music of the Spheres: Live At River Plate ha incassato 90,1 mila euro .

Consigliato assolutamente sì!
4,25/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA
PUBBLICO 5,00
ASSOLUTAMENTE SÌ
Lo spettacolare e imperdibile live di ottobre 2022 a Buenos Aires, più un mini doc extra: Chris Martin e soci danno tutto.
Recensione di Raffaella Giancristofaro
venerdì 14 aprile 2023
Recensione di Raffaella Giancristofaro
venerdì 14 aprile 2023

A fine ottobre 2022 lo stadio River Plate è stracolmo di corpi e di schermi di smartphone accesi. La temperatura, dei corpi e delle emozioni in gioco, è altissima. Non è un caso che la band britannica abbia deciso di aprire e chiudere il tour mondiale Music of the Spheres proprio nella capitale argentina, dove le dieci date previste hanno fatto il tutto esaurito: il calore, la risposta entusiasta dei fan superano quelli di ogni altra data. È il grande ritorno dal vivo dopo la risaputa pausa pandemica. La voglia e l'energia del tornare in contatto con il pubblico, di abbracciarlo con ogni senso, è palpabile.

E così Music of the Spheres, spettacolo programmaticamente improntato alla sostenibilità ecologica e all'inclusività, adotta ogni mezzo possibile per raggiungerlo: i voli accelerati delle macchine posizionate su bracci e soprattutto dei droni che ruotano vorticosamente attorno all'enorme arena esaltano al massimo le proiezioni in 3D, i massicci effetti speciali, i fuochi d'artificio e la partecipazione degli spettatori.

Alla regia Paul Dugdale e la sua crew tecnica filmano un concerto (summa di diversi momenti presi dalle dieci date, sullo stesso palco, la prima mezz'ora è una festa frenetica) che è già pensato per essere trasmesso in diretta e visto in contemporanea nelle sale di 81 Paesi. È un entusiasta Chris Martin, motore instancabile dello show, a elencarli in ordine alfabetico. Tutto il film concerto, per oltre due ore, è improntato a questo slancio verso l'Altro, l'amore per il Mondo e la Vita che caratterizzano una band che ha ormai scavalcato il traguardo dei venticinque anni di attività.

A dare il ritmo e la direzione è la continua, eccitata interazione del frontman con il pubblico: "muchisimas gracias, estamos felices y agradecidos de estár aquí estas noches!". Il suo dialogo in spagnolo con il pubblico, bandiera argentina infilata alla cintura come un trofeo indossato con orgoglio, è qualcosa di più di una conquista di benevolenza. È un ringraziamento, il credo di una "feel good band", dal pop vitaminico, antidepressivo. C'è una precisa strategia cromatica nello show, che a turno riprende tutti i colori fluo delle sneakers di Martin, tra olé da finale di calcio mondiale e energia da ritrovo ludico di massa. La solidità sta nel fraseggio del basso imponente e implacabile di Guy Berryman e delle percussioni tonanti di Will Champion, l'obiettivo è trasmettere un messaggio di positività, facendo festa.

Il repertorio parla da sé: aiuto reciproco, accettazione della fragilità, sprone a non buttarsi giù, a credere nell'umanità. In un afflato di amore universale, veicolato a ogni occasione ("believe in love" il mantra che campeggia nel finale) e introdotto nel prologo addirittura dal "Flying Theme" di John Williams, da E.T. - L'extraterrestre, perfettamente coerente all'estetica spazial-stellare della band. Una trentina i pezzi, quasi senza soluzione di continuità, in una tessitura invisibile e trainante.

Il menu è ricco, la performance è di quelle in cui il gruppo non si risparmia, vuole dare tutto. E anche di più: oltre le hit, ci sono ospiti eccellenti chiamati a partecipare: H.E.R. (Let Somebody Go), la star del k pop Jin (The Astronaut) ma soprattutto l'attrice iraniana Golshifteh Farahani: l'esecuzione di Baraye, inno alla libertà delle donne e di ogni oppresso nel suo Paese, fatta in prossimità fisica con la band, è l'apice emozionale del film e insieme il segnale pacifista che i Coldplay vogliono lanciare al mondo.

Una formazione che riesce miracolosamente a tenere insieme il politico al fortemente ludico/escapista: presenza scenica atletica, con la naturalezza degli artisti più sicuri Chris Martin duetta ben due volte con Angie Moon, la cantante dei The Weirdos, quartetto pop di muppets, pupazzi colorati. La t-shirt con la scritta "Everyone is an alien somewhere" assume un senso pieno quando a fine concerto, in coda, questa diventa il titolo di un bonus di backstage, il cortometraggio di Steve Ray Gibbs. Per i cultori, un live imperdibile.

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