Tutto in un giorno

Film 2022 | Thriller, Drammatico, +13 105 min.

Titolo originaleEn los márgenes
Titolo internazionaleOn the Fringe
Anno2022
GenereThriller, Drammatico,
ProduzioneSpagna, Gran Bretagna
Durata105 minuti
Regia diJuan Diego Botto
AttoriPenélope Cruz, Luis Tosar, Font García, Adelfa Calvo, Christian Checa Aixa Villagrán, Nur Al Levi, Javier Perdiguero, Fabrice Boutique, Irene Bueno Royo.
Uscitagiovedì 2 marzo 2023
TagDa vedere 2022
DistribuzioneBim Distribuzione
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 3,53 su 20 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Juan Diego Botto. Un film Da vedere 2022 con Penélope Cruz, Luis Tosar, Font García, Adelfa Calvo, Christian Checa. Cast completo Titolo originale: En los márgenes. Titolo internazionale: On the Fringe. Genere Thriller, Drammatico, - Spagna, Gran Bretagna, 2022, durata 105 minuti. Uscita cinema giovedì 2 marzo 2023 distribuito da Bim Distribuzione. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,53 su 20 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 1 marzo 2023

Il conto alla rovescia di tre personaggi con tre storie intrecciate che cercano di rimanere a galla e sopravvivere alle 24 ore che potrebbero cambiare per sempre il corso delle loro vite. Il film ha ottenuto 5 candidature a Goya, In Italia al Box Office Tutto in un giorno ha incassato 221 mila euro .

Consigliato sì!
3,53/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA 2,88
PUBBLICO 4,21
CONSIGLIATO SÌ
Una storia di solitudini a confronto, ma anche di grande solidarietà. Con una Penelope Cruz in stato di grazia.
Recensione di Claudia Catalli
martedì 6 settembre 2022
Recensione di Claudia Catalli
martedì 6 settembre 2022

Tre persone devono fronteggiare la realtà di uno sfratto e hanno 24 ore di tempo per capire come fare. C'è Rafa, un avvocato attivista diviso tra lavoro e la relazione di coppia. C'è Azucena, una madre disperata dall'idea di perdere la propria casa. Infine Teodora, una madre dimenticata che tenta di mettersi in contatto con suo figlio.

In Spagna, ci sono circa 40 mila sfratti all'anno, più di 100 al giorno. Sceglie di focalizzarsi su questo fenomeno l'attore Juan Diego Botto, che debutta alla regia raccontando un intreccio di storie e un incrocio di disperate solitudini.

Sceglie, in altre parole, di spostare la cinepresa verso i margini, come il titolo stesso preannuncia, verso tutte quelle persone non abbienti che lottano per sopravvivere. Persone comuni, concrete, che si scontrano con i problemi di ogni giorno, a cui viene notificata un'ingiunzione di sfratto. Hanno ventiquattrore per capire come uscirne, o almeno come protestare. È quello che fa, convinta e disperata, Azucena, madre di famiglia infuriata con la banca che reclama la sua casa e terrorizzata alla sola idea di perderla.

È sposata con un operaio argentino, interpretato dallo stesso regista Juan Diego Botto, che guadagna quattro euro l'ora e non ha la più pallida idea di come uscire da una situazione tanto drammatica. La interpreta una Penelope Cruz in stato di grazia, che ricorda a tratti il personaggio di Italia in Non ti muovere e a tratti le grandi attrici del cinema italiano di ieri, su tutte Anna Magnani con cui condivide il taglio di capelli e un'espressività convincente e a volte commovente.

La vediamo tormentarsi, scoppiare in crisi di pianto, ribellarsi, protestare, confessare con le lacrime agli occhi che è pronta ad essere cacciata, pur di non lasciare la sua casa. Vive la sua stessa condizione Teodora, nonna e madre di un ex negoziante reinventatosi operaio dopo aver avuto una serie di problemi seri con il negozio. Roso dalla vergogna e dal senso di colpa conseguente al fallimento, si rifiuta di rispondere alle molteplici chiamate di sua madre. C'è poi Rafa, interpretato dal sempre superlativo Luis Tosar, un avvocato attivista che prova ad aiutare chi ha problemi altrettanto seri, come una ragazza araba a cui minacciano di togliere la custodia della figlia. È uno di quei pochi che considera il proprio lavoro come una missione in cui gettarsi a capofitto, a discapito del tempo per la vita privata e per una moglie alle prese con una gravidanza complicata, lasciata spesso da sola.

Anche il figlio di lei ce l'ha con lui, insieme si confronteranno duramente per imparare a volersi bene. È una storia drammatica di solitudini a confronto, ma anche di grande solidarietà, quella che spinge un'orda di persone a schierarsi accanto agli sfrattati, contro la polizia e le banche. A scendere in strada per protestare pacificamente ma con convinzione, a tendere la mano a chi è più in difficoltà.

Al suo primo film Botto si schiera dalla parte degli ultimi e dei più fragili, firmando un film le cui istanze ricordano da vicino cineasti impegnati alla Ken Loach, capace di inchiodare alla sedia nell'attesa di capire quale piega prenderà questo thriller sociale che racconta, in realtà, ciò che accade ogni giorno. In Spagna, ma non solo.

È un film che fa riflettere, che non si cura di compiacere lo sguardo di chi guarda né si sforza di essere consolatorio, va giù dritto a raccontare una realtà durissima, scomoda, saltando ogni tentazione di retorica e limitandosi a mettere in scena con  sobrietà, ma anche un tocco di grande umanità, storie di vita quotidiane. C'è di base l'intento dichiarato di mostrare come una situazione di grande stress economico possa mettere a repentaglio tutto: relazioni di coppia e familiari, certezze personali, persino la voglia di andare avanti. Cruz che grida "Vergogna" a fine film si fa portavoce di tutti coloro che, con estrema dignità, tentano di tirare avanti ogni giorno, come posso, meglio che possono, malgrado le immense difficoltà economiche e non solo che infestano le loro, le nostre, esistenze.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
venerdì 3 marzo 2023
athos

Un film di analisi sociale con il focus sugli sfratti che hanno dilaniato la Spagna negli anni scorsi. Tre storie che si sviluppano nell'arco di un giorno e che la mattina successiva trovano il loro epilogo. Le difficoltà economiche e di lavoro portano strascichi importanti nelle vite di questi nuclei familiari. Sono le donne a portare la croce, mentre gli uomini risultano impalpabili.

martedì 14 marzo 2023
herry

Che film avete visto?

FOCUS
FOCUS
giovedì 2 marzo 2023
Simone Emiliani

Circa 400.000 sfratti in dieci anni, più di cento al giorno. Sono questi i drammatici dati sull’emergenza-casa riportati sui titoli di coda di Tutto in un giorno, già presentato alla 79. Mostra di Venezia nella sezione Orizzonti.

Nel film s’incrociano tre storie. Azucena ha 24 ore di tempo per non farsi togliere la casa dalla banca e lotta contro le sue forze mentre il marito, che lavora come operaio, si è ormai rassegnato. Rafa è un avvocato che cerca di aiutare le persone in difficoltà. Va alla ricerca di una ragazza araba per impedire che venga sottratta dalla sua custodia la figlia. Per occuparsi degli altri però trascura la famiglia, a cominciare dalla moglie incinta. Germán è un operaio, che lavora con il marito di Azucena, che ha fatto scelte sbagliate che lo hanno mandato in rovina e non risponde alla madre che lo cerca disperatamente.

Tutto in un giorno è un’affannata corsa contro il tempo. Non sembra quasi esserci speranza, solo disperazione in personaggi che sembrano già sconfitti in partenza. La struttura con le storie incrociate rimanda al cinema di Paul Haggis, in particolare Crash - Contatto fisico, per come fa interagire parallelamente le situazioni. C’è già una dimensione apocalittica, di fine imminente. Per questo il ritmo, come nel cinema di Haggis, diventa nel film un elemento decisivo proprio per mostrare i disperati tentativi di salvezza da parte dei protagonisti.

Juan Diego Botto, attore di origine argentina al primo lungometraggio che nel film interpreta anche Manuel, il marito di Azucena, carica la tensione al punto-limite. Si vede nei dettagli dove emergono il nervosismo (Azucena che non riesce ad avvitare la moka del caffè), la paura (la bambina lasciata sola in cada che parla appena ma non vuole lasciarsi portare via dai poliziotti), le incomprensioni familiari. Il rapporto che riesce a cambiare nel corso della giornata è quello tra Rafa e il figliastro Raúl. In conflitto sin dall’inizio perché l’uomo gli ha fatto perdere il pullman che lo doveva portare in gita, i due personaggi restano distanti per gran parte del film ma poi trovano una loro collaborazione più intima. 

Forse è l’unico squarcio di luce, assieme al finale, in un film spesso caratterizzato da colori grigi e dai piani sugli occhi di un’intensa Pénélope Cruz (anche produttrice del film) che ha la tragedia già stampata sul volto e può apparire come una reincarnazione di una delle protagoniste del Neorealismo italiano e di Luis Tosar in una prova tutto fisico, nervi e istinto, che combatte sempre per la causa giusta ma non riesce a gestire il proprio tempo. Una scena sotto questo aspetto, mostra come le sue intenzioni non corrispondono mai con le sue azioni. Nella corsa di Rafa in ospedale dove la moglie ha una visita importante per la gravidanza, c’è tutto il caos e il vortice della nostra quotidianità. 

Tutto in un giorno parla del nostro presente in un dramma corale che guarda anche verso il cinema di Ken Loach proprio nella lotta tra individuo e istituzioni, nel mettere in evidenza le ingiustizie sociali con scene dal forte impatto emotivo, nel modo di alternare il dramma privato con quello collettivo. 

I primi piani sembrano usciti proprio dal cinema del regista inglese. Per Juan Diego Botto forse è un modello di cinema a cui fare direttamente riferimento anche nel modo in cui far recitare gli attori, che devono dare l’illusione di essere i personaggi stessi per conservare la verità dei loro gesti e delle loro azioni. Per affrontare un tema come quello degli sfratti è probabilmente quello un punto di partenza dove la (nostra) quotidianità può avere delle zone thriller con gli oscuri presagi di tutta la parte finale. Prima si sente l’affanno e il tempo che corre

24 ore possono cambiare una vita. In una direzione o in un’altra. E in Tutto in un giorno sono molto condensate. Si, il (nostro) tempo non basta più. Il fermo-immagine finale sul volto di Pénélope Cruz al grido “vergogna” è un’istantanea da cui i protagonisti possono, forse, riprendersi in mano la loro vita.

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
martedì 28 marzo 2023
Ilaria Mainardi
Gli Spietati

Il cinema cosiddetto militante ha potenziali (solo potenziali!) limiti nell'ideologia che lo sottende, o meglio, nella necessità di (di)mostrare un assunto che l'autore reputa inconfutabile ipso facto. Oggi qualcuno parlerebbe forse della fallacia logica, chiamata cherry picking. Farebbe però un torto a quello che rimane dell'analisi sociale, che può non essere condivisa nelle strategie risolutive, [...] Vai alla recensione »

lunedì 13 marzo 2023
Enrico Danesi
Giornale di Brescia

Al debutto in regia, l'attore argentino Juan Diego Botto allestisce un dramma sociale di tipo corale, concentrato in una manciata di ore convulse, per mettere a fuoco il fenomeno degli sfratti, che in Spagna ha raggiunto l'incredibile cifra di 40mila sgomberi all'anno, quasi sempre forzosi. «Tutto in un giorno» ricorda da vicino le costruzioni di Paul Haggis, senza le ambizioni autorali dell'americano, [...] Vai alla recensione »

domenica 12 marzo 2023
Fausto Bona
Brescia Oggi

«Tutto in un giorno» è un film decisamente serio a realistico - per certi versi ricorda il cinema di Ken Loach -, ma non per questo meno intrigante, anche per il surplus di colore e temperatura drammatica che l'interpretazione di Penélope Cruz, che è anche produttrice, conferisce alla pellicola. Juan Diego Botto, attore argentino al suo esordio alla regia, prende le mosse dal problema degli sfratti: [...] Vai alla recensione »

venerdì 10 marzo 2023
Giammario Di Risio
Close-up

Dal titolo va a raccogliersi ciò che la narrazione comprime, condensa e fagocita. I pensieri e le ansie, l'incomunicabilità e le frustrazioni, i sacrifici vani e il fallimento, diventano le piccole omeomerie che descrivono tre traiettorie esistenziali alle prese con problemi che tolgono sonno e respiro. Al finale ciò che resta è il racconto di un tessuto sociale costantemente "aggredito" e la lieta [...] Vai alla recensione »

mercoledì 8 marzo 2023
Giovanni Guidi Buffarini
Corriere Adriatico

Della serie, film di denuncia sociale, film col cartello: che in coda ci dice quanti sfratti vengono eseguiti ogni anno in Spagna (e fa Pubblicità Progresso, non cinema). Tutto in 24 ore, secondo titolo. Personaggi che rischiano di perdere la casa, più un avvocato che prende a cuore la vicenda di una immigrata cui vogliono sottrarre la figlia, l'han già portata in un centro.

domenica 5 marzo 2023
Tonino De Pace
Duels.it

Solitamente la presenza in scena del regista - eccezion fatta per i giochini enigmatici di Hitchcock e le esigenze narcisistico artistiche di Woody Allen - costituisce una sottolineatura che pone in evidenza l'appropriazione assoluta di un film, la condivisione totale dell'assunto. In Tutto in un giorno, il regista argentino Juan Diego Botto, ritagliandosi un ruolo, tutto sommato secondario, ma sicuramente [...] Vai alla recensione »

sabato 4 marzo 2023
Lucio D'Auria
La Gazzetta di Parma

Tre storie e 24 ore di tempo. Perché in questo film i numeri sono importanti, almeno quanto le parole. «Tutto in un giorno», opera prima dell'attore Juan Diego Botto passato dietro la macchina da presa racconta del drammatico fenomeno degli sfratti in Spagna (circa 40 mila all'anno, più di 100 al giorno recita il film sui titoli). E per uscire dal freddo conto numerico sceglie tre vicende che - è giusto [...] Vai alla recensione »

giovedì 2 marzo 2023
Alessandra De Luca
Ciak

Azucena è una madre disperata perché rischia di perdere la casa dove vive con il marito e il figlio, e ha solo 24 ore per trovare una soluzione. Rafa è un avvocato che ha deciso di aiutare chi è in difficoltà sacrificando tempo ed energie da dedicare alla propria famiglia ed è alle prese con una ragazza araba che rischia di vedersi togliere la figlia.

giovedì 2 marzo 2023
Marina Visentin
Cult Week

Azucena (Penelope Cruz) fa la cassiera in un supermercato, ha un figlio ancora piccolo, un marito (interpretato da Juan Diego Botto, che è anche il regista del film, Tutto in una notte), rimasto senza lavoro e costretto ad arrangiarsi con occupazioni umili che fruttano pochi euro al giorno. Una vita già tutt'altro che semplice, che presto si trasformerà in un vero e proprio incubo: Azucena sta per [...] Vai alla recensione »

giovedì 2 marzo 2023
Alice Sforza
Il Giornale

Tre personaggi, 24 ore e la corsa contro lo sfratto. Azucena lotta per non perdere la casa. Teodora spera di parlare con il figlio. Rafa è attento agli altri ma non alla famiglia. Se da una parte la sceneggiatura riesce ad approfondire ogni personaggio, è da matita rossa la regia. Il continuo ricorso ai lacrimanti primi piani finisce per sprofondare in un patetismo eccessivo.

giovedì 2 marzo 2023
Silvio Danese
Quotidiano Nazionale

Concitato e corale conto alla rovescia per salvare la casa dallo sfratto nella Spagna d'oggi. Tutti diranno Penelope! Ma Cruz, che ormai fa un po' la bulla col suo talento, è una dei tre protagonisti nel thriller di una bimba "sequestrata" dalla polizia. Esordio nella regia dell'attore Botto, iper dinamico sequenziatore d'ostacoli e ingiustizia. Ricalca Loach con carichi di retorica "caliente".

giovedì 2 marzo 2023
Alessandra De Luca
Avvenire

Azucena è disperata perché rischia di perdere la casa dove vive con il marito e il figlio, e ha solo 24 ore per trovare una soluzione. Rafa è un avvocato che aiuta chi è in difficoltà sacrificando tempo ed energie da dedicare alla propria famiglia, ed è alle prese con una ragazza araba che rischia di vedersi togliere la figlia. Teodora invece fa i conti con i fallimenti di suo figlio che per la vergogna [...] Vai alla recensione »

giovedì 2 marzo 2023
Michele Gottardi
Il Mattino di Padova

Esordio col... Botto per questo attore argentino, naturalizzato spagnolo, che passa dietro la macchina da presa per un film di impegno civile che richiama il cinema dei suoi connazionali, ma anche quello degli altri cineasti europei non riconciliati, alla Ken Loach. Grazie a lui scopriamo che in Spagna ogni giorno vengono eseguiti circa 100 sfratti esecutivi con la forza pubblica, spesso da abitazioni [...] Vai alla recensione »

giovedì 2 marzo 2023
Alessandra De Luca
Ciak

Arriva a partire dal 2 marzo nelle sale italiane con Bim Distribuzione Tutto in un giorno, opera prima dell'attore Juan Diego Botto con protagonista Penélope Cruz. Un film sulla famiglia, sull'amore e sulla solidarieta`, candidato a 5 premi Goya. Azucena e` una madre disperata perche´ rischia di perdere la casa dove vive con il marito e il figlio, e ha solo 24 ore per trovare una soluzione.

martedì 28 febbraio 2023
Maria Sole Colombo
Film TV

Alla base di Tutto in un giorno, prima prova da regista per l'attore argentino Juan Diego Botto, c'è un dispositivo drammaturgico elementare: è lo scorrere implacabile delle lancette dell'orologio, che come un timer minaccioso incombe sulle vite intrecciate dei protagonisti del film, presentato a Venezia 2022 nella sezione Orizzonti. Una donna rischia che i servizi sociali le portino via la figlia, [...] Vai alla recensione »

sabato 25 febbraio 2023
Marco Minniti
Asbury Movies

Tre personaggi, tre vicende intrecciate lungo 24 ore, che hanno come filo conduttore il tema della difficile e precaria realtà abitativa spagnola. Azucena (Penélope Cruz) è una madre di famiglia che rischia di perdere casa, dopo che la crisi economica ha reso lei e suo marito incapaci di far fronte al mutuo; quando la banca le notifica un'ingiunzione di sfratto, i tre si trovano di fronte al serio [...] Vai alla recensione »

lunedì 26 settembre 2022
Laura Bacchiega
Close-up

La città è Madrid. Ma questo resoconto tempestivo della crisi economica e del suo impatto su tre vite interconnesse potrebbe ugualmente svolgersi in qualsiasi altra città europea in questo momento storico. I tre personaggi principali sono Rafa (Luis Tosar), un avvocato e attivista i cui istinti altruistici vengono a scapito della stabilità nella propria vita e famiglia; una lavoratrice presso un supermerca [...] Vai alla recensione »

venerdì 9 settembre 2022
Giorgio Amadori
Sentieri Selvaggi

En los márgenes sviluppa, sul piano narrativo, tre vicende destinate ad intrecciarsi. La prima vede come protagonista Azucena, una donna (interpretata da una sontuosa Penélope Cruz) che non sa più cosa fare per non perdere la propria casa, nella quale vive con figlio e marito. Alla vicenda della donna si lega quella di Rafa, un avvocato attivista incapace di conciliare lavoro e vita privata.

mercoledì 7 settembre 2022
Elisa Battistini
Quinlan

Tutto in 24 ore, da quando la sveglia di Azucena (Penelope Cruz) suona, poco prima delle 7.30, fino alla mattina successiva quando la polizia arriverà a sfrattarla, buttandola con ogni probabilità per strada con il figlio di 7 anni. Altre tre storie si incontrano e incrociano nell'arco di tempo che il regista Juan Diego Botto (attore argentino naturalizzato spagnolo, qui al suo esordio nel lungometraggio [...] Vai alla recensione »

NEWS
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lunedì 13 febbraio 2023
 

Il conto alla rovescia di tre personaggi con tre storie intrecciate che cercano di rimanere a galla e sopravvivere alle 24 ore che potrebbero cambiare per sempre il corso delle loro vite. Vai all'articolo »

TRAILER
giovedì 9 febbraio 2023
 

Un conto alla rovescia per le storie intrecciate di tre protagonisti nel giorno che cambierà la loro vita. Dal 2 marzo al cinema. Guarda il trailer »

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