The Quiet Girl

Film 2022 | Drammatico, +13 97 min.

Titolo originaleAn Cailín Ciúin
Anno2022
GenereDrammatico,
ProduzioneIrlanda
Durata97 minuti
Regia diColm Bairéad
AttoriCatherine Clinch, Carrie Crowley, Andrew Bennett, Michael Patrick Carmody Kate Nic Chonaonaigh, Joan Sheehy, Carolyn Bracken.
Uscitagiovedì 16 febbraio 2023
TagDa vedere 2022
DistribuzioneOfficine Ubu
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 3,35 su 34 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Colm Bairéad. Un film Da vedere 2022 con Catherine Clinch, Carrie Crowley, Andrew Bennett, Michael Patrick Carmody. Cast completo Titolo originale: An Cailín Ciúin. Genere Drammatico, - Irlanda, 2022, durata 97 minuti. Uscita cinema giovedì 16 febbraio 2023 distribuito da Officine Ubu. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,35 su 34 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento giovedì 16 febbraio 2023

Cáit, nove anni, viene inviata dai genitori a trascorrere l'estate da una coppia di lontani parenti. In loro troverà le uniche due persone capaci di amarla veramente. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, 2 candidature a BAFTA, Il film è stato premiato agli European Film Awards, In Italia al Box Office The Quiet Girl ha incassato 336 mila euro .

Consigliato sì!
3,35/5
MYMOVIES 2,50
CRITICA 3,79
PUBBLICO 3,77
CONSIGLIATO SÌ
Da un racconto breve di Claire Keegan, il ritratto di tre anime unite non dal sangue ma dalla vita.
Recensione di Roberto Manassero
martedì 27 settembre 2022
Recensione di Roberto Manassero
martedì 27 settembre 2022

Irlanda. Cáit è una bambina di nove anni che cresce in una famiglia di contadini impoveriti. Taciturna e trasandata, è malvista dalle sorelle, dal padre disattento e dalla madre che si occupa del fratellino e di un nuovo bambino in arrivo. Con l'arrivo dell'estate e il termine della gravidanza della madre, Cáit viene mandata dai Kinsella, coppia senza figli che si è offerta di badare a lei. Accolta in un ambiente pulito e rassicurante, la bambina lega con Eibhlín, donna dolce e premurosa, mentre mantiene le distanze con il cupo ma gentile Seán. Con il tempo la bambina fiorisce e impara ad avere rispetto per sé stessa, trovando il modo anche di comunicare con Seán. Prima di tornare a casa conoscerà il segreto dei Kinsella e stringerà un legame ancora più forte con le uniche persone che hanno saputo amarla.

Il film è l'adattamento di "Foster", un racconto breve della scrittrice Claire Keegan, pubblicato nel 2009 sul New Yorker e diventato in seguito un romanzo, qui adattato alla cultura e alla società dell'Irlanda del passato, tra la fine degli anni Settanta e l'inizio degli Ottanta.

The Quiet Girl è la storia di più incontri: della piccola Cáit con la donna che un giorno sarà, libera, bella, curiosa, anche velocissima nella corsa; della bambina con la madre che non ha mai avuto, la dolce Eibhlín, non più giovane, con un velo di tristezza negli occhi ma ancora pronta a concedere amore, e anche con il padre che la vita non le ha concesso, un uomo onesto come Seán, che dietro i modi spicci del contadino nasconde l'animo di chi sa cosa significhi prendersi cura di una persona, allevarla, guidarla, anche riprenderla.

Peccato che per apprezzarne la sottile costruzione narrativa del film, che comincia come il classico racconto drammatico sull'infanzia infelice di un'eroina degna di Dickens per poi virare in realtà su un racconto di formazione che non scade nel coming of age adolescenziale, bisogna superare l'ostacolo di una messinscena stucchevole, con cui il regista Colm Bairéad e del direttore della fotografia Kate McCullough hanno adattato le parole del racconto di partenza.

Se da un lato il film riesce per una volta a fuggire i cliché estetici legati alla rappresentazione del paesaggio irlandese, dall'altro si adagia su un uso altrettanto scontato e pigro di immagini freddamente composte, a cui la fotografia digitale dà un tono fasullo, tra riprese in controluce, sequenze in slow motion e un uso lezioso di particolari (i vestiti indossati da Cáit, l'attenzione per gli specchi d'acqua, i possibili pericoli del lavoro nella fattoria) dietro i quali si cela la svolta narrativa del finale.

Bairéad, che con il film ha vinto la sezione Generation Kplus dell'ultima Berlinale e fatto incetta di premi - ben sette - agli Irish Film & Television Academy Awards - si rivela così un bravo sceneggiatore più che un bravo regista, dal momento che proprio lo sviluppo del rapporto fra la protagonista e i suoi genitori acquisiti svela la finezza di una vicenda che sfiora tanto il film femminista (nel rapporto tra Cáit ed Eibhlín) quanto la possibile deriva della violenza domestica raccontata a tinte fosche.

The Quiet Girl ha inevitabilmente (e colpevolmente, vista la materia umana e narrativa a disposizione) la forma tradizionale del film per famiglie; nonostante ciò, grazie a una scrittura che lascia ai personaggi il tempo di crescere, offre allo spettatore il modo di abituarsi ai lori cambiamenti, riesce a comporre il ritratto dignitoso di tre individui - una bambina, una madre e un padre legati da un rapporto non di sangue, ma anche per questo vivissimo - colpiti dal dolore e dalla solitudine.

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THE QUIET GIRL disponibile in DVD o BluRay

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
venerdì 17 febbraio 2023
athos

Bellissimo film ambientato nella campagna irlandese. Una ragazzina vive in una famiglia dove manca l'attenzione verso gli altri. Viene spedita presso una lontana cugina per le vacanze estive, e qui ritrova il senso dell'attenzione che tanto le è mancato. Un film emozionante, con tanti piccoli tasselli he ne fanno un gioiello.

lunedì 6 marzo 2023
gabriella

 Ci sono film , sommessi, tenui, che parlano di cose semplici, autentiche che fotografano l'anima , ne accarezzano il dolore, l'ansia, le preoccupazioni in modo lieve ma profondo, non raccontano niente di clamoroso o sensazionale ma che riescono a emozionare e coinvolgono , piccoli fiori nascosti tra l'erba che spargono il loro profumo ovunque.

venerdì 11 agosto 2023
LUCIANO SIBIO

Film poetico e ben raccontato. Semplice storia che rappresenta persone semplici ma non sempre rappresentare cose semplici è facile e quindi va un bravo alla regia e agli interpreti. Io oserei definire film così, dei film senza tempo. Anche se visti tra cento anni questo film conserverà, vedrete, la sua carica emotiva e il suo messaggio d'amore e rispetto.

sabato 3 febbraio 2024
Peer Gynt

Film di silenzi, di rumori della natura e di parole, ma poche: e quando ci sono, sono ben scelte, soppesate con cura. Il pregio di un racconto così semplice (una bambina di 9 anni, trascurata da un padre rozzo e volgare, da una madre troppo impegnata e da tre sorelle invidiose, passa una dolce estate presso una coppia di lontani cugini che le mostrano un vero amore fatto di piccole cose) sta [...] Vai alla recensione »

martedì 9 maggio 2023
Anna Rosa

Il regista racconta sostanzialmente l'estate che una ragazzina estremamente introversa, nata da una famiglia numerosa in cui domina l'incomunicabilità, trascorre presso una famiglia di conoscenti (non è dato sapere cosa leghi le due famiglie) con cui fa esperienza dell'amore tra genitori e figli e, più in generale, della bontà: qui il silenzio non pesa, è segno di pace interiore.

giovedì 9 marzo 2023
angelo umana

 La protagonista di The quiet girl, Cait, è Catherine Clinch, 12 anni, dal viso troppo quiet e spesso inespressivo, che non tradisce mai emozioni, pur subendo in casa disattenzioni spiacevoli. Ci si può far l'idea che le istruzioni del regista la costringano troppo in quei panni. Film di lunghi silenzi e del fare quotidiano solito.

FOCUS
FOCUS
giovedì 16 febbraio 2023
Marzia Gandolfi

Se una bambina ha bisogno d’amore per sbocciare, la rinascita del cinema irlandese passa per la lingua irlandese. Interamente recitato in gaelico, The Quiet Girl è il ritratto di un’infanzia maltrattata nell’Irlanda rurale degli anni Ottanta. Prendendo a modello il cinema di Kelly Reichardt (Certain Women, First Cow), Colm Bairéad firma un (primo) film minimalista e pastorale, che fa sentire la terra e ricama i non detti.

I personaggi e il loro spirito parlano la lingua ancestrale dell’isola, una manciata di parole che restano sempre ad altezza di bambina. La bambina “tranquilla” del titolo, in difficoltà a scuola e in famiglia, dove ha imparato a non farsi notare per evitare rimproveri e scherno. Introversa e invisibile, sparisce agli occhi del mondo e dentro l’erba alta. A tradire il suo malessere silente, è l’enuresi notturna. Colpita e affondata con la sua autostima, viene spedita come un pacco a parenti lontani, consegnata a terzi senza ragione se non quella di alleggerire una madre incinta per l’ennesima volta del marito fedifrago.

Cáit sbarca il tempo di un’estate dai Kinsella, una coppia ‘senza figli’. Nella loro casa modesta, ma più spaziosa e curata di quella conosciuta fino allora, Cáit si gode finalmente le attenzioni di cui hanno bisogno tutti i bambini per crescere serenamente: compagnia, cura, affetto ma anche vestiti nuovi e puliti, pasti regolari e bagni caldi. Se la donna, Eibhlín, si mostra subito dolce e accogliente, il marito, Seán, mantiene inizialmente le distanze da quella bambina ‘di passaggio’. Non vuole farsi coinvolgere nella sua educazione ma col tempo finisce per mostrare segni di responsabilità e di interesse. La distanza tra lui e Cáit si accorcia e il legame matura come il grano a luglio. In questo nuovo focolare, la protagonista fiorisce, nutrita d’amore e d’acqua fresca.

Cáit si risveglia alla vita e alla parola, che resta tuttavia misurata perché The Quiet Girl compone col silenzio, una maniera più confidenziale di comunicare. I personaggi parlano poco ma le immagini dicono di più. Lo spettatore si lascia assorbire dal grande schermo e da quei grandi spazi mentali che solo le persone molto vicine e molto amate condividono e coltivano. Il film diventa allora un’esperienza meditativa, che permette di ascoltare la musica dell’anima quando il mondo tace e la gente fuori smette di fare rumore.

Per Colm Bairéad niente è più importante di quella quiete, conservata fino all’epilogo come un segreto. A un passo dai titoli di coda decide improvvisamente di muovere la m.d.p.: riconsegnata ai suoi e al suo ineluttabile destino, la protagonista si lancia in una corsa che farà cadere con un abbraccio l’ultima barriera di distinto pudore che esisteva ancora coi suoi genitori del cuore. La semplicità (apparente) conferisce al film un grande potere emozionale e cova un’idea altrettanto semplice sull’amore come sentimento fertile. Il primo che conosciamo, quello dei genitori e della famiglia, quello che naturalmente dovrebbe essere il più forte e importante.

Ma The Quiet Girl dice soprattutto del dolore di un’orfana, di come lontano da genitori negligenti, e fra le braccia di estranei familiari alla gentilezza che le era mancata, si possa lenire una ferita che non guarirà mai. La bontà di questi due adulti, sconvolti da una tragedia intima, tocca il cuore e polverizza ogni tentativo di cinismo.

Tutt’altro che inesistente sullo schermo, Catherine Clinch interpreta una bambina pallida come la luna che fatica a imporsi in una famiglia troppo grande per lei. Ma ne troverà una più accessibile e recondita. In un angolo segreto dell’Irlanda l’estate arriva e corregge la sua vita. Perché in quella stagione finalmente è stata amata. Forse quell’amore non cambierà le cose, forse non la salverà, forse la vita andrà altrimenti, a contare veramente è che Cáit e i Kinsella si siano incontrati, che il loro sentimento, per quanto breve, sia stato e sarà per sempre, ostinato e bellissimo. Non si esce indenni dal film ma si esce liberi da un peso che non pensavamo nemmeno di portare.

INCONTRI
martedì 14 febbraio 2023
Luigi Coluccio

Una novella apparsa per la prima volta sul New York Times e poi pubblicata da Faber and Faber. Un piccolo film indipendente finanziato da un fondo di sviluppo per il cinema recitato in irlandese. Un regista che lavora da venti anni tra corti e televisione ma che non ha mai fatto un film di finzione. 

Questo, e tanto altro, è The Quiet Girl (An Cailín Ciúin in gaelico irlandese), opera prima del regista/sceneggiatore/produttore Colm Bairéad, tratto dal libro di Claire Keegan “Foster", vincitore di vari premi in giro per il mondo e candidato come Miglior Film Internazionale alla notte degli Oscar del 12 marzo – prima volta in assoluto per un film in lingua irlandese.

Di tutto questo, e appunto tanto altro, ne abbiamo parlato con Colm Bairéad.

Partiamo da quello che c’è stato prima: sono quasi venti anni che lavori nell’audiovisivo, e uno dei punti focali di tutte le tue opere è sempre stata l’attenzione al mondo dei più piccoli, come dimostrato da The Quiet Girl ma anche dai corti His Father’s Son e Luck.
Sì, è interessante perché anche questi due corti hanno per protagonisti dei bambini. Qualunque sia la ragione per cui faccio film, di sicuro sono interessato a storie con al centro i giovani, almeno per il momento. Non so nello specifico cosa sia, però so di amare il cinema che mette in scena i più piccoli, forse fa parte dello stesso medium avere una certa facilità nell’esplorare quel punto di vista, quel periodo della vita. Le immagini ti rimangono addosso in un mondo profondo, e penso che il cinema sia in una posizione unica per far vedere il mondo attraverso gli occhi di chi ancora non ha compreso bene quello che gli sta attorno.

È il caso di The Quiet Girl, dove viene presentato un punto di vista che ancora non si è totalmente formato, ed è per questo, ad esempio, che a livello visivo il film ha delle immagini “limitate”, visto che abbiamo cercato di mettere il pubblico nella posizione di questa bambina, nella sua prospettiva sul mondo. Ci piaceva l’idea di far sentire che ci fossero delle cose giusto al di là dell’inquadratura, cose ancora non raggiungibili.

L’altro grande tema della tua filmografia è l’importanza della lingua. Tutti i tuoi lavori sono girati in irlandese, nel 2012 hai avuto una menzione da parte della Screen Director's Guild of Ireland per il tuo contributo ai prodotti audiovisivi in lingua irlandese e tu stesso hai parlato di come sei nato e cresciuto in una famiglia dove tuo padre si rivolgeva ai figli solo in irlandese.
Come hai detto l’irlandese ha sempre fatto parte della mia vita. Sono cresciuto a Dublino, la capitale d’Irlanda, che però non è una zona dove si parla irlandese. Quindi era abbastanza strano stare in una casa, una famiglia, dove invece si usava.

Ho avuto un rapporto complicato con l’irlandese durante la mia gioventù, mi sentivo in imbarazzo perché nessun altro nel nostro quartiere aveva un padre che gli parlava solo in irlandese, un padre che con noi usava l’irlandese anche in pubblico. Ed ero in imbarazzo perché gli altri mi chiedevano sul perché noi parlavamo in irlandese quando nessun altro lo faceva. Così sul finire della mia gioventù ho iniziato a rivolgermi a lui in inglese, anche se lui mi parlava in irlandese.

Ma è soltanto negli ultimi anni che ho capito che parlandoci in irlandese, e dando a noi la possibilità di parlare nella nostra lingua locale, mio padre ha fatto un grande dono a me e ai miei fratelli. Un dono che adesso sto passando ai miei figli, lo stiamo facendo assieme io e mia moglia, Cleona Ní Chrualaoí, che è anche la produttrice del film e parla irlandese come me. Praticamente sono diventato mio padre.

FOCUS
mercoledì 8 febbraio 2023
Simone Granata

Dopo essere stato premiato come Miglior Film nella sezione Generation Kplus dello scorso Festival di Berlino, The Quiet Girl correrà per l’Oscar al Miglior Film Internazionale. Ha potuto essere inserito nella short-list della categoria perché, pur essendo ambientato in Irlanda, la lingua parlata nel film è il gaelico (cioè quella diffusa nelle zone rurali irlandesi). È una delle particolarità di questo lungometraggio d’esordio del regista dublinese Colm Bairéad, adattamento cinematografico di "Foster", racconto breve della scrittrice Claire Keegan pubblicato nel 2009 sul New Yorker e divenuto in seguito un romanzo.

Il film di Bairéad colpisce per il modo in cui riesce a penetrare nell’età impenetrabile dell’infanzia, attraverso la storia della piccola Cáit, bambina di nove anni che cresce priva di affetto in una famiglia numerosa, impoverita e problematica, ed è considerata dai genitori solo “una bocca da sfamare”, e dalle sorelle maggiori una fastidiosa presenza. La vita di Cáit conosce una svolta quando, dopo la fine della scuola (dove pure è bullizzata) e con l'avvicinarsi del termine dell'ennesima gravidanza della madre, viene mandata da una coppia di parenti lontani, senza figli e disposta ad occuparsi temporaneamente di lei.

Lo scenario di fondo, ovvero la campagna irlandese all’inizio degli anni Ottanta, che potrebbe essere pressoché identica a quella di due decenni prima o dopo, è sì legato alla biografia del regista ma serve soprattutto a spogliare la storia (e i personaggi) di ogni sovrastruttura, ogni possibile riferimento alla contemporaneità, rendendola così atemporale e universale.

È un film fatto di piccole cose (come il primo bagno di Cáit nella sua nuova casa, finalmente in una vasca con acqua calda), di azioni quotidiane che si ripetono, di dettagli a cui prestare attenzione. Un cinema che va aspettato e richiede pazienza allo spettatore, anche a rischio di risultare stucchevole in alcuni passaggi, ma che nelle poche parole e nei gesti significativi, nella sua cifra minimalista e nel tempo sospeso di un’estate interminabile dove pare non succedere nulla, restituisce l’evoluzione dei suoi personaggi e delle loro dinamiche relazionali.

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
sabato 25 febbraio 2023
Paolo Fossati
Giornale di Brescia

Concediamoci una frecciatina: di recente la quota-sopportazione per i film in formato 4:3 visti al cinema ce l'eravamo già giocata (a ragione, per coerenza e qualità artistica) con «Le otto montagne». Tuttavia, ora anche il fortunato esordio del dublinese Bairéad - premiato a Berlino e candidato all'Oscar - torna a ridurre il grande schermo sacrificandone svariati metri quadri, che restano al buio, [...] Vai alla recensione »

sabato 25 febbraio 2023
Claudio Fraccari
La Voce di Mantova

È introversa, o resa tale dalle circostanze. Cáit ha nove anni, sorelle maggiori e compagni di classe che la umiliano, una madre infelice e ancora in- cinta, un padre volgare e anaffettivo. Nell'Irlanda rurale dei primi anni Ottanta la povertà si fa sentire; dopo alcune intemperanze, Cáit viene affidata per i mesi estivi ai Kinsella, una coppia di lontani parenti che vive nella contea di Waterfall. [...] Vai alla recensione »

sabato 25 febbraio 2023
Filiberto Molossi
La Gazzetta di Parma

È un film pieno di colpi di spazzola, di silenzi in cucina, a colazione, che qualcosa bisognerebbe pur dire, di corse liberatorie anche quando al rallentatore, di bagni caldi e di biscotti, di tenerezze rare e inaspettate, di abbracci - definitivi - che ti restano nel cuore, «The quiet girl», l'elegiaco candidato all'Oscar irlandese che dentro si porta un dolore trattenuto, una difficoltà di dare un [...] Vai alla recensione »

giovedì 23 febbraio 2023
Giovanni Guidi Buffarini
Corriere Adriatico

È l'anno dell'Irlanda agli Oscar. "Gli spiriti dell'isola" corre per nove statuette, ed è un gran film. "The Quiet Girl" è in lizza per il miglior film straniero, è parlato in gaelico. Racconta la piccola storia (di formazione) della piccola Cáit (l'ottima Clinch). Siamo nei primi anni Ottanta e in casa non c'è più posto per lei. La madre è rimasta di nuovo incinta, i quattrini non abbondano (l'affetto [...] Vai alla recensione »

mercoledì 22 febbraio 2023
Luca Canini
Brescia oggi

Nelle sale italiane ci è arrivato in questi giorni, fresco fresco di nomination incassata con pieno merito e pronto a sfilare sul red carpet degli Oscar nella notte del 12 marzo. Ci sarà anche «The Quiet Girl» dell'irlandese Colm Bairéad in gara per la statuetta riservata ai lungometraggi in lingua straniera, perla tra le perle in una cinquina di pretendenti nella quale spicca assieme a «Close» del [...] Vai alla recensione »

lunedì 20 febbraio 2023
Ada Guglielmino
NonSoloCinema

Cáit ha nove anni e vive in una famiglia numerosa, povera e disfunzionale. Il suo unico modo per sfuggire a una realtà complicata è quello di rendersi invisibile, nascondendosi spesso non troppo lontano da casa, per trovare un po' di quiete dal caos che la circonda. Sta arrivando l'estate nell'Irlanda rurale degli anni Ottanta e si avvicina la data del parto per la madre di Cait, nuovamente incinta. [...] Vai alla recensione »

domenica 19 febbraio 2023
Roberto Escobar
Il Sole-24 Ore

Cáit (Catherine Clinch) è silenziosa, come dice il titolo originale di The quiet girl (An Cailín Ciúin, Irlanda, 2022, 94'). Stesa e nascosta nell'erba alta di un'estate al suo inizio, Cáit sente la voce lontana della madre (Kate Nic Chonaonaigh): Cáit... Cáit... Cáit... Ma non risponde, quasi fosse morta. In qualche modo potrebbe esserlo, con quella madre distratta dai troppi figli, incapace di liberare [...] Vai alla recensione »

domenica 19 febbraio 2023
Grazia Paganelli
Duels.it

Era alla Berlinale un anno fa e ora è candidato all'Oscar come miglior film internazionale. The Quiet Girl è l'opera prima del regista irlandese Colm Bairéad, adattamento di Foster, un racconto breve della scrittrice Claire Keegan, pubblicato nel 2009 sul New Yorker e diventato in seguito un romanzo. Nell'Irlanda rurale dell'inizio degli anni Ottanta vive Cáit, bambina di nove anni taciturna e malinconica, [...] Vai alla recensione »

sabato 18 febbraio 2023
Mariarosa Mancuso
Il Foglio

Potendo scegliere, l'Irlanda che preferiamo sta nel film di Martin Mcdonagh, "Gli spiriti dell'isola". Con colin Farrell e Brendan Gleason, amici che dopo il lavoro bevono una pinta al ben Finché Gleeson dice Colin. "Sei noioso, non ti voglio vedere più" (impresa quasi impossibile, nell'isolana minuscola in lontananza, gli spari della guerra civile, siamo negli anni 2o).

sabato 18 febbraio 2023
Marco Contino
Il Mattino di Padova

È uno dei canditati all'Oscar nella categoria "miglior film internazionale". L'irlandese "The quite girl", diretto da Colm Bairéad, è l'adattamento di un racconto breve di Claire Keegan, poi diventato romanzo. Il pubblico italiano troverà più di qualche assonanza (sebbene la storia sia, in un certo senso, "invertita") con "L'arminuta", scritto da Donatella Di Pietrantonio, diventato anch'esso un film [...] Vai alla recensione »

venerdì 17 febbraio 2023
Wendy Ide
The Observer

L'esordio di Colm Bairéad, tratto da un racconto di Claire Keegan e candidato all'Oscar come miglior pellicola internazionale, a prima vista può sembrare un piccolo film, ma è realizzato in maniera magnifica. Siamo in Irlanda, nei primi anni ottanta. La giovane silenziosa è Cáit (Catherine Clinch), che i genitori poveri e incasinati spediscono da lontani parenti, Eibhlin (Carrie Crowley) e Scán (Andrew [...] Vai alla recensione »

venerdì 17 febbraio 2023
Andrea Chimento
Il Sole-24 Ore

Tra le novità della settimana si segnala anche "The Quiet Girl", esordio alla regia di un lungometraggio per il cinema dell'irlandese Colm Bairéad.Al centro della trama c'è Cáit, una "tranquilla bambina" di nove anni, che proviene da una famiglia problematica, povera, con molti figli e in attesa di un altro bambino. Data la situazione, i genitori decidono di allontanarla durante l'estate e affidarla [...] Vai alla recensione »

venerdì 17 febbraio 2023
Mazzino Montinari
Il Manifesto

Presentato un anno fa alla Berlinale (miglior film nella sezione Generazione Kplus) e candidato al Premio Oscar per il miglior film internazionale, The Quiet Girl è un'opera prima eccentrica, un piccolo caso che richiama alla memoria uno degli altri titoli in lizza per la celebre Statuetta hollywoodiana, Eo di Jerzy Skolimowski. Allo stesso modo dell'asino pedinato dal regista polacco, pure Cáit, [...] Vai alla recensione »

giovedì 16 febbraio 2023
Silvio Danese
Quotidiano Nazionale

Pulcino nero di una famiglia di contadini irlandesi poveri, dimenticata tra campi di frumento e sorelle ingrate in una prima parte un po' studiata per commuovere, Cait scopre l'amore genitoriale quando il padre giocatore d'azzardo la costringe a passare l'estate da parenti che hanno perso un figlio. Dal racconto The Foster di Claire Keegan, si salva (non sempre) dai luoghi comuni "infanzia infelice" [...] Vai alla recensione »

giovedì 16 febbraio 2023
Lidia Saller
Il Giornale

Una bambina vittima di una famiglia disfunzionale viene «affidata», durante l'estate, ad una coppia di parenti. Grazie alle loro attenzioni, Cáit fiorisce. Un segreto nascosto minerà le basi di questo rapporto speciale. Le parole hanno un ruolo marginale in questo film fatto di silenzi, sguardi e gesti densi di significato. Less is more. Lo spettatore percepisce il mondo attraverso gli occhi della [...] Vai alla recensione »

giovedì 16 febbraio 2023
Giorgio Amadori
Sentieri Selvaggi

Irlanda, primi anni Ottanta. Cáit (Catherine Clinch) si nasconde in mezzo all'erba alta. Le sorelle la chiamano ma non riescono a trovarla. A casa il letto diventa il nuovo nascondiglio, forse più adatto per sfuggire ai rimproveri di una madre che la cerca solo per redarguirla. Il silenzio e l'introspezione sono le armi con cui risponde inconsciamente all'apatia e alla noncuranza di genitori e sorelle. [...] Vai alla recensione »

giovedì 16 febbraio 2023
Massimo Lastrucci
Cineforum

Sgombriamo subito il campo da un equivoco, semmai fosse venuto in mente a qualche cinefilo. The Quiet Girl con The Quiet Man (ovvero: Un uomo tanquillo), uno dei capolavori di John Ford, in comune ha essenzialmente solo l'ambientazione geografica, anche se sicuramente agli autori sarà venuto in mente, almeno per il titolo. Si tratta altresì di un ritratto, acquarellato ma senza sbavature, di una ragazzina [...] Vai alla recensione »

giovedì 16 febbraio 2023
Marina Visentin
Cult Week

Cáit, la protagonista di The Quiet Girl, esordio nel lungometraggio dell'irlandese Colm Bairéad (il film è nella cinquina dei candidati all'Oscar come miglior film internazionale), ha dieci anni e sembra incapace di trovare il proprio posto nel mondo. A scuola è disattenta, timidissima, solitaria; a casa è taciturna, selvatica, tiranneggiata dalle sorelle più grandi, ignorata dai genitori.

giovedì 16 febbraio 2023
Davide Turrini
Il Fatto Quotidiano

Più che duro racconto di formazione, The quiet girl è un racconto di involontaria e sognante fuga. Un po' come nella sequenza in cui la decenne protagonista Cait (Catherine Clinch), prima di addormentarsi, legge qualche pagina di Heidi, il romanzo poi cartone animato in cui una bimba orfana viene accudita e cresciuta dal nonno tra pascoli alpini e caprette.

giovedì 16 febbraio 2023
Marco Minniti
Asbury Movies

Ha suscitato molta curiosità, l'uscita in sala di questo The Quiet Girl, insolito esempio di film di produzione irlandese arrivata agli Oscar (dove concorrerà come miglior film internazionale) nonché opera prima per il regista Colm Bairéad; un lavoro affermatasi a sorpresa come il film in lingua irlandese di maggior successo di sempre. La vicinanza temporale della sua uscita con quella di Gli spiriti [...] Vai alla recensione »

mercoledì 15 febbraio 2023
Fabrizio Croce
Close-up

Come una creatura proveniente da qualche antica leggenda rurale, la piccola Cait emerge dall'erba di un prato immerso nella verdeggiante campagna della profonda Irlanda, richiamata allo stato presente dalla voce non soave ma ruvida della madre. Comincia cosi The Quiet Girl, che il regista e sceneggiatore Colm Bairead ha adattato dal romanzo Foster di Claire Keegan, girandolo completamente in dialettico [...] Vai alla recensione »

martedì 14 febbraio 2023
Mauro Gervasini
Film TV

Irlanda 1981, in un contesto rurale cresce Cáit, nove anni, introversa forse suo malgrado, genitori distanti e la mamma di nuovo incinta. Soldi pochi, per gestire i mesi estivi prima del parto si decide di mandarla nella fattoria di Seán e Eibhlín, lontani cugini. Cáit parla poco, è scombussolata dalla nuova realtà famigliare, Seán all'inizio sembra brusco poi cambia atteggiamento e tra i due nasce [...] Vai alla recensione »

sabato 4 febbraio 2023
Teresa Marchesi
Huffington Post

Caso vuole che i due film più sottilmente affascinanti selezionati per gli Oscar profumino entrambi di Irlanda. The Quiet Girl di Colm Bairéad non ha lo stesso calibro di Gli spiriti dell'isola di Martin McDonagh, con le sue nove nomination, ma è in lizza come miglior film internazionale (dopo il premio del pubblico ottenuto alla Berlinale 2022 nella sezione Generation Kplus e il titolo di 'miglior [...] Vai alla recensione »

venerdì 3 febbraio 2023
Emanuele Di Nicola
Cinecritica

A volte, ci sono film che ottengono un equilibrio perfetto, miracoloso. In teoria non dovrebbero averlo, perché non sono frutto di "grandi autori", non vengono attesi e ci cadono nello sguardo all'improvviso, in modo quasi preterintenzionale. È il caso di The Quiet Girl, l'esordio al lungometraggio del regista quarantaduenne Colm Bairéad, candidato all'Oscar per l'Irlanda come miglior film straniero. [...] Vai alla recensione »

venerdì 3 febbraio 2023
Alessandro De Simone
Ciak

Irlanda, 1981. Cait ha nove anni, vive in una famiglia numerosa e problematica. La madre, incinta per la sesta volta, decide di mandare la piccola a passare l'estate da una sua lontana cugina e suo marito, una coppia non più giovane, ma con tanto amore da dare a questa bambina che vivono come una benedizione e che aiutano a uscire dal suo guscio. Presentato alla Berlinale 2022, The Quiet Girl è molto [...] Vai alla recensione »

martedì 31 gennaio 2023
Elisa Battistini
Quinlan

Esordio nel lungometraggio di finzione del regista irlandese Colm Bairéad, The Quiet Girl è uno di quei film che nel corso di un anno hanno fatto una piccola ma inesorabile scalata fino ad arrivare a essere la prima opera parlata in irlandese candidata all'Oscar come miglior film internazionale della storia. La sua fortuna nasce un anno fa, quando è stato presentato nella sezione Generation KPlus - [...] Vai alla recensione »

lunedì 30 gennaio 2023
Margherita Fratantonio
TaxiDrivers

Il film irlandese The quiet girl, dopo aver vinto alla Berlinale nella sezione Gran Prix on the Generation Kplus International Jury, e altri importanti premi internazionali, e dopo il grande successo in patria, arriva nelle nostre sale il 16 febbraio. È stato candidato all'Oscar 2023 come Miglior Film Internazionale. Ottimi i risultati per il regista Colm Bairéad, che esordisce nel cinema di finzione, [...] Vai alla recensione »

mercoledì 14 dicembre 2022
Michele Faggi
Indie-Eye

Colm Bairéad si è formato realizzando una serie di prodotti eterogenei per la televisione, il cui denominatore comune è il documentario sociale legato alla Storia irlandese. The Quiet Girl è il suo primo film di finzione e ha riscosso una notevole considerazione in patria, dopo il premio del pubblico ottenuto alla scorsa Berlinale nella sezione Generation Kplus.

mercoledì 28 settembre 2022
Jessica Kiang
Variety

There are different types of quiet. There's the quiet of peace and serenity, and the quiet of repression and shame. There's the quiet of contented, absorbing work. And there's the quiet of fear, the kind of lonely silence a bullied child might retreat into when she hears the heavy tread of an impatient adult on the stairs, or the catcalling of other, brasher kids.

lunedì 12 settembre 2022
Davide Abbatescianni
Cineuropa

Basato sul libro Foster di Claire Keegan, il film dello sceneggiatore e regista irlandese Colm Bairéad The Quiet Girl [+] è uno dei titoli più sorprendenti della Berlinale di quest'anno. Proiettato nella sezione Generation Kplus, il film è il primo titolo in lingua irlandese mai selezionato dal prestigioso festival tedesco. La trama è estremamente semplice: Cáit (la dolce e affascinante esordiente [...] Vai alla recensione »

sabato 14 maggio 2022
Wendy Ide
The Observer

It seems a modest little story at first, a cinematic wallflower content to cling to the corners of its tight, boxed-in aspect ratio, rather than thrust itself on to the audience. But while The Quiet Girl, Colm Bairéad's multi-award-winning Irish-language drama, might be small in scale, it's one of the most exquisitely realised films of the year. There's a kinship with Céline Sciamma's Petite Maman [...] Vai alla recensione »

giovedì 12 maggio 2022
John Nugent
Empire

The Quiet Girl is, not unexpectedly, a quiet film. With dialogue almost entirely in Irish, a language still woefully underrepresented on screen, the film follows Cáit, played by newcomer Catherine Clinch with a tiny whisper of a voice and hugely impressive understatement. She's a shy, sad schoolgirl in an unhappy family, sent away to spend the summer with her mother's cousin; there, she's shown a simple, [...] Vai alla recensione »

mercoledì 11 maggio 2022
Peter Bradshaw
The Guardian

This beautiful and compassionate film from first-time feature director Colm Bairéad, based on the novella Foster by Claire Keegan, is a child's-eye look at our fallen world; already it feels to me like a classic. There's a lovely scene in which the "quiet girl" of the title, 10-year-old Cáit (played by newcomer Catherine Clinch), is reading Heidi before bedtime, and this movie, for all its darkness [...] Vai alla recensione »

NEWS
TROVASTREAMING
venerdì 25 agosto 2023
 

Una delicata storia di incontri tra tre anime unite dalla vita. Vai all'articolo | Guarda il film »

GUARDA L'INIZIO
venerdì 10 febbraio 2023
 

Su MYmovies i primi minuti di un delicato racconto di formazione con la giovanissima Catherine Clinch. Dal 16 febbraio al cinema. Guarda l'inizio »

TRAILER
giovedì 26 gennaio 2023
 

Il film di Colm Bairéad candidato all'Oscar come miglior film internazionale. Dal 16 febbraio al cinema. Guarda il trailer »

TRAILER
lunedì 23 gennaio 2023
 

Vincitore alla Berlinale e in corsa per gli Oscar 2023, il film di Colm Bairéad tratto da 'Foster' di Claire Keegan sarà nei cinema italiani a partire da giovedì 16 febbraio. Guarda il trailer »

NEWS
giovedì 29 dicembre 2022
 

Una giovane ragazza viene inviata dai genitori a trascorrere l'estate da una coppia di lontani parenti. In loro compagnia rifiorirà, ma scoprirà anche un segreto. Vai all'articolo »

winner
miglior direttore della fotografia europeo
European Film Awards
2022
Con Catherine Clinch nella parte di Cáit
Carrie Crowley nella parte di Eibhlín Cinnsealach
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