Peter Von Kant

Film 2022 | Drammatico, V.M. 14 85 min.

Anno2022
GenereDrammatico,
ProduzioneFrancia
Durata85 minuti
Regia diFrançois Ozon
AttoriDenis Ménochet, Isabelle Adjani, Khalil Ben Gharbia, Hanna Schygulla, Stefan Crepon Aminthe Audiard.
Uscitagiovedì 18 maggio 2023
TagDa vedere 2022
DistribuzioneAcademy Two
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14
MYmonetro 3,19 su 30 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di François Ozon. Un film Da vedere 2022 con Denis Ménochet, Isabelle Adjani, Khalil Ben Gharbia, Hanna Schygulla, Stefan Crepon. Cast completo Genere Drammatico, - Francia, 2022, durata 85 minuti. Uscita cinema giovedì 18 maggio 2023 distribuito da Academy Two. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 - MYmonetro 3,19 su 30 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 10 maggio 2023

Una libera trasposizione del film Le lacrime amare di Petra von Kant. Il film ha ottenuto 2 candidature a Cesar, 1 candidatura a Lumiere Awards, In Italia al Box Office Peter Von Kant ha incassato 71,1 mila euro .

Consigliato sì!
3,19/5
MYMOVIES 2,50
CRITICA 3,41
PUBBLICO 3,67
CONSIGLIATO SÌ
Ozon rilegge Fassbinder attraverso il suo cinema in un esercizio di stile appassionato ma di nicchia.
Recensione di Tommaso Tocci
venerdì 11 febbraio 2022
Recensione di Tommaso Tocci
venerdì 11 febbraio 2022

Siamo nel 1972. L'esuberante e pluri-premiato regista Peter Von Kant si sveglia nel suo appartamento di Colonia e immediatamente inizia a dare ordini a Karl, assistente tuttofare che non parla mai ma osserva di continuo. Annoiato dal lavoro, Peter riceve la visita di Sidonie, la sua diva e musa, che porta con sé il giovane Amir. Peter ci mette un secondo a infatuarsi del ragazzo, lo ospita a casa sua e decide di farne una star. Un amore impetuoso che consumerà il regista fino a fargli perdere il controllo.

È insieme sincero e costruito il nuovo film di François Ozon, una cifra che ben si adatta alla filmografia di un regista eclettico e multiforme, da sempre abile nell'ingegnerizzare la poesia della materia cinematografica.

Peter Von Kant rappresenta il suo omaggio ultra-dichiarato al film originale e alla figura tutta di Fassbinder: da Petra a Peter, Ozon cambia il genere del protagonista e apre degli squarci nel tessuto di un cult del 1972, che i quattro atti teatrali e il singolo appartamento riempiva di melodramma lesbico.

Mettendo in primo piano il corpo esibito di Denis Ménochet e trasformando in regista la stilista dell'originale, Ozon usa il testo come un tramite per raggiungere Fassbinder stesso ed esplicitare quegli elementi personali che nel film erano sublimati dall'artificialità camp del contorno. Un'operazione, come al solito per Ozon, condotta con astuzia e superbo mestiere (e soprattutto con un amore genuino per Fassbinder, ritratto in foto oltre che in filigrana drammatica), ma che rappresenta giocoforza una chicca per gli appassionati, il cui complesso gioco di specchi e ammiccamenti si perde in un vortice di referenzialità agli occhi dell'ampio pubblico.

Rimane un divertissement ricco di spunti, primo tra tutti la performance di Ménochet che trova un ruolo in grado di mettere in discussione la sua intensa fisicità e trovare nuovi sfoghi al suo lato più vulnerabile. E poi, ovviamente, l'opulenza selvaggia dei costumi, del trucco e dei capelli, la volubilità cromatica della fotografia, e la location unica dell'appartamento in cui perfino i muri raccontano una storia. Come si può non divenire pazzi d'amore e desiderio in un contesto del genere? E come si può poi resistere al dolore e alla rabbia che ne consegue, e che non risparmia né madri né figlie?

"Sono una star, ma sono anche umana" dice la Sidonie di Isabelle Adjani, l'unico personaggio capace di rimanere al di sopra dell'ossessione e della schiavitù emozionale. Forse perché tanto costruita da risultare sincera, un'icona nel senso più puro e tecnico del termine. Una nota anche al silenzio mobile di Karl e del suo interprete Stefan Crépon, che già tra tv e cinema si era fatto notare per l'incredibile combinazione di fisico minuto e occhi esorbitanti. Ozon li sfrutta alla perfezione e Crépon crea un bozzetto di studio cinetico - tra postura ed espressione - di immediata presa.

Mimo e mimetico, Ozon esprime amore attraverso la rilettura, in un atto di suprema auto-indulgenza che fa felici gli appassionati e lascia agli altri delle interessanti questioni aperte, ad esempio su quanto sia camp rivisitare il camp.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
domenica 2 luglio 2023
ralphscott

Notevole, sentita, riuscita opera del miglior Ozon. Il tributo a Fassbinder non necessita di uscire dalla routine di una stanza, anzi se ne compiace. Sotto l'occhio statico della macchina da presa, cambiano le piante - smaccatamente finte - che aggettano sulla vetrata, al cambiare delle stagioni. Lo strepitoso Denis Ménochet, con il suo Peter, accoglie ospiti fissi, come il servile, muto Karl, ed occasional [...] Vai alla recensione »

lunedì 12 giugno 2023
Phil

Partendo da un'opera di Fassbinder ("Le lacrime amare di Petra con Kant"), Ozon ci propone una vivida rappresentazione sull'amor fou che accende un affermato regista cinematografico e un bel giovane in cerca di fortuna. Sarà una passione divorante per il primo, mentre l'altro si prenderà gioco del partner e, dopo essersi affermato come nuova stella del cinema, se [...] Vai alla recensione »

sabato 20 maggio 2023
EFFEMME

Peter Von Kant, tra passione e possessività, stretto nella morsa della solitudine e del bisogno d’amore. Rivisitazione dichiarata del film del 1972: Ozon traferisce al maschile i protagonistie mette al centro il corpaccione di Menochet, registaanziché stilista come “Petra”, allusione cristallina a Fassbinder. Il gioco crudele delle parti resta, si aggiungono omaggi e [...] Vai alla recensione »

sabato 10 giugno 2023
GiovanniVestri

François Ozon mescola la sua oramai famosa regia molto teatrale con una storia d'amore tossica, Denis Ménochet è fenomenale.

martedì 30 maggio 2023

Mah ,  Io personalmente ADORO Ozon , ho amato molto film come "Giovane e bella " , "Nella casa " e "Franz" giusto per citarne qualcuno. quando è uscito Peter Von Knat speravo con tutto il cuore che il regista fosse riuscito a rialzarsi dopo l'orribile "Mon crime" , purtroppo però non è stato così .

FOCUS
FOCUS
martedì 16 maggio 2023
Marzia Gandolfi

Che conosciate un po’, molto o per niente Rainer Werner Fassbinder, che abbiate visto o no Le lacrime amare di Petra von Kant, non vedrete in ogni caso lo stesso film guardando Peter von Kant di François Ozon. Ma quello a cui assisterete è un teatro domestico altrettanto vertiginoso, attraversato dalle tempeste del desiderio e di un’invenzione creativa portata all’incandescenza. 

C’è (quasi) tutto nella replica di Ozon: il grande letto accogliente, il tappeto bianco a pelo lungo, la riproduzione ingrandita di “Bacco e Mida” di Nicolas Poussin, la macchina da scrivere e il ticchettio minaccioso dei suoi tasti, il telefono grigio lucido con la suoneria lacerante, l’alcool, le lacrime, il dramma. 

L’appartamento sembra proprio quello del 1972, a eccezione di Petra che è diventata Peter (Denis Ménochet), Marlene, l’assistente-schiava e muta, che è diventata Karl (Stefan Crepon) e Karin, la giovane modella oggetto del suo desiderio, che è diventata Amir (Khalil Ben Gharbia). 

Da Petra a Peter ma la trama resta la stessa, si tratta sempre di consumare una relazione distruttiva sotto lo sguardo di un factotum sottomesso. Si tratta ancora di mettere in scena lo spettacolo di un quotidiano trasformato in una performance estrema. Ma Peter von Kant non è un pastiche o una copia, è piuttosto una “bella infedele”, secondo la distinzione crociana, un esercizio di ammirazione riuscito che gioca tra osmosi e distanza. Una buona traduzione deve essere letta nella misura di una “approssimazione”, la rievocazione dell’opera originale secondo lo spirito del traduttore e la rivendicazione di una sua parziale autonomia. Primo grado: lei diventa lui, lei è una stilista in voga, lui un regista celebre in piena crisi creativa, lei una lesbica al vetriolo, lui un omosessuale isterico. 

Petra von Kant, nata al principio degli anni Settanta dall’immaginazione di Fassbinder, fu l’eroina di una pièce e poi di un film: Le lacrime amare di Petra von Kant. Tutto lasciava credere che questa creatrice di moda, dispotica e travolta da una insana passione per la sua musa, fosse il doppio del regista tedesco, mostro di produttività ipersensibile e attivo su tutti i fronti. Da qui l’idea di Ozon di restituire mezzo secolo dopo a questo alter ego la sua identità maschile e la sua febbrile attività di regista e drammaturgo. Votato all’arte fino al midollo, il suo Peter von Kant, è una creatura singolare, una chimera aggrappata a una vecchia invenzione.

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
giovedì 29 giugno 2023
Luca Pacilio
Gli Spietati

Basta l'affiche a spiegare Peter von Kant di François Ozon, il senso dell'operazione, lo spirito che la anima. Perché il film affronta Fassbinder nello stesso modo in cui quel poster rivisita la famosa locandina di Querelle firmata da Andy Warhol: sapendo di profanare una sacra immagine e contando sulla spudoratezza di quel gesto per rivendicarne il carattere ludico.

sabato 3 giugno 2023
Mariarosa Mancuso
Il Foglio

La nicchia della nicchia. Un film di Rainer Werner Fassbinder - neanche il più "audience friendly" , era di sconvolgente disperazione - rifatto da François Ozon, regista francese che quando vuole sa piacere e incassare. Per esempio "Mon crime - La colpevole sono io", è un perfetto finto film retrò che strizza l'occhio al #Metoo di oggi. "Le lacrime amare di Petra von Kant" era un Fassbinder del 1972, [...] Vai alla recensione »

sabato 27 maggio 2023
Alessio Cossu
OndaCinema

Nell'ambito della sua nutrita produzione cinematografica, Francois Ozon ha dimostrato di trovarsi a proprio agio con i più disparati temi della società contemporanea e di saperli affrontare con equilibrio e originalità scevra da preconcetti o piglio censorio. "Peter von Kant" è già nel titolo una riproposizione de "Le lacrime amare di Petra von Kant", opera di Reiner Werner Fassbinder del 1972.

sabato 27 maggio 2023
Nicolò Barretta
La Voce di Mantova

Si immagina che Peter von Kant sia un celebre regista cinematografico tedesco che vive in compagnia del suo assistente Karl, un uomo che il cineasta vessa di continuo e che è costretto a sottostare impotente ai suoi ordini. Un giorno l'amica attrice Sidonie, in passato sua musa, fa conoscere a Peter un ragazzo attraente di nome Amir di cui il regista si innamora perdutamente fin dal primo istante. Vai alla recensione »

mercoledì 24 maggio 2023
Fausto Bona
Brescia Oggi

Operazione ardita, per quanto appassionata e riservata all'esclusivo club dei vecchi amanti del cinema che fu, quella di rimettere in scena «Le lacrime amare di Petra von Kant», testo teatrale scritto da Rainer Werner Fassbinder e portato sullo schermo dallo stesso regista nel lontano, preistorico 1972. Era la storia di Petra, una celebre stilista, e di Marlene, sua assistente e imperturbabile incassatrice [...] Vai alla recensione »

domenica 21 maggio 2023
Fabio Ferzetti
L'Espresso

Gennaio 1972: R.W. Fassbinder gira in 10 giorni "Le lacrime amare di Petra von Kant", tutto in un appartamento, per 325.000 marchi. Febbraio 2022: Ozon porta alla Berlinale un remake di quel film al maschile. Petra diventa Peter. L'affermata stilista sempre chiusa in casa ora è un regista talentuoso e tormentato, evidente alter ego di Ozon (come già Petra di Fassbinder).

sabato 20 maggio 2023
Giovanni Guidi Buffarini
Corriere Adriatico

Ozon venera Fassbinder, è cosa nota. Ne portò sullo schermo la pièce "Gocce d'acqua su pietre roventi", qui si azzarda a rifare "Le lacrime amare di Petra Von Kant". Che diventa Peter ed è il grande Denis Ménochet, corpulento come Fassbinder, e gli occhiali sono gli stessi e i baffi pure. E la giacca di pelle. Per il resto trattasi di remake rigoroso, filologico, ritorno di Hanna Schygulla incluso, [...] Vai alla recensione »

venerdì 19 maggio 2023
Murielle Joudet
Le Monde

In questo libero adattamento dell'opera teatrale Le lacrime amare di Petra von Kant, che Fassbinder tradusse sontuosamente in un film nel 1971, Ozon esce dal mondo della moda per tornare in quello del cinema: il famoso regista Peter von Kant vive con il suo assistente muto Karl, che esegue ogni suo ordine. Quando incontra Amir, un giovane di modeste origini che vuole fare l'attore, Peter cade sotto [...] Vai alla recensione »

venerdì 19 maggio 2023
Michele Gottardi
Il Mattino di Padova

Nel 1972, Rainer Werner Fassbinder firmava uno dei suoi film più duri e tristi, "Le lacrime amare di Petra von Kant" sull'impossibilità e la passione dell'amore, di qualsiasi genere essa sia. Oltre cinquant'anni dopo François Ozon decide di trasportare al maschile la vicenda e di renderla più autobiografica (la stilista diventa un regista), tributando così un doppio omaggio a Fassbinder, anche grazie [...] Vai alla recensione »

venerdì 19 maggio 2023
Adriano De Grandis
Il Gazzettino

Nella seduzione che il cinema di Fassbinder opera in un regista eclettico come François Ozon c'era già stato anni fa "Gocce di pioggia su pietre roventi", tratto da un'opera teatrale del regista tedesco. Ora il regista francese ha riportato sullo schermo "Le lacrime amare di Petra Von Kant" claustrofobica storia di possessione femminile, qui ribaltata in una versione maschile.

venerdì 19 maggio 2023
Maria Lombardo
La Sicilia

Omaggio a Fassbinder, il film di François Ozon "Peter von Kant" è la rivisitazione di "Le lacrime amare di Petra von Kant" cultmovie del regista tedesco, datato 1972. E' sempre impresa complicata quella di un regista che vuole rendere omaggio al tipo di cinema che ama. Non mancano le buone intenzioni ma a volte i remake o gli olmaggi sono deludenti.

venerdì 19 maggio 2023
Nicola Falcinella
La Provincia di Como

Un paio di settimane dopo l'uscita della commedia gialla "Mon crime - La colpevole sono io", arriva nelle sale un altro lungometraggio firmato dall'eclettico francese François Ozon. "Peter von Kant", che lo scorso anno ha inaugurato il 72° Festival del cinema di Berlino, è il rifacimento, in chiave maschile, di "Le lacrime amare di Petra von Kant" di Rainer Werner Fassbinder, che fu presentato proprio [...] Vai alla recensione »

giovedì 18 maggio 2023
Alessandra De Luca
Ciak

Esce finalmente in sala con Academy Two il 18 maggio Peter von Kant, il film in cui François Ozon rilegge la parabola umana del grande regista tedesco Rainer Werner Fassbinder. Colonia, 1972. Un regista di successo, Peter Von Kant, vive con il suo fedele assistente Karl, quotidianamente umiliato. Grazie alla grande attrice e musa Sidonie conosce e si innamora di Amir, un giovane con poche risorse. [...] Vai alla recensione »

giovedì 18 maggio 2023
Stefano Radice
Sentieri del Cinema

Nel 1972 il venticinquenne Reiner Werner Fassbinder realizzò Le lacrime amare di Petra Von Kant, ispirandosi alle opere drammatiche e sentimentali del regista americano Douglas Sirk, da cui era rimasto profondamente colpito. Il film era un dramma claustrofobico, ambientato interamente in un appartamento e interpretato da sole donne. La protagonista era una stilista che aveva una relazione emotivamente [...] Vai alla recensione »

giovedì 18 maggio 2023
Marina Visentin
Cult Week

Colonia, 1972. Il sipario si apre ed ecco apparire l'appartamento di Peter von Kant (Denis Ménochet), regista ricco e famoso dall'ego ingombrante e dall'indomabile narcisismo. Un uomo colmo di talento e di ossessioni, abituato a comandare a bacchetta il suo arrendevole assistente, Karl (Stefan Crepon), e a disporre in piena e capricciosa libertà del proprio tempo, della propria vita e dei propri desideri. [...] Vai alla recensione »

mercoledì 17 maggio 2023
Chiara Zuccari
Sentieri Selvaggi

Era il 2000 quando François Ozon girava Gocce d'acqua su pietre roventi, adattamento dell'opera teatrale omonima di Rainer Werner Fassbinder. Un regista a cui Ozon è sempre stato devoto, quasi ossessionato, e dal cui cinema quello del regista francese è stato da sempre fortemente influenzato. Ora Ozon torna a confrontarsi con il mito di Fassbinder. Ma lo fa con una consapevolezza e un approccio totalmente [...] Vai alla recensione »

mercoledì 17 maggio 2023
Giulia Massara
Cinematographe

François Ozon in Peter Von Kant, sviluppa una pellicola cinematografica rendendo omaggio al grande Rainer Werner Fassbinder, regista, produttore, attore, drammaturgo tra i massimi rappresentanti del cinema tedesco degli anni '70, precursore di un nuovo stile concettuale, un nuovo linguaggio artistico e progressista, una nuova avanguardia. In questa pellicola Ozon, riprende ed interpreta Le Lacrime [...] Vai alla recensione »

mercoledì 17 maggio 2023
Fabio Vittorini
Duels.it

Che François Ozon abbia una sorta di venerazione nei confronti di Rainer Werner Fassbinder lo sappiamo fin dai tempi del suo quarto lungometraggio, Gocce d'acqua su pietre roventi (Gouttes d'eau sur pierres brûlantes, 2000), adattamento della pièce teatrale Tropfen auf heisse Steine di Fassbinder mai messa in scena fino ad allora. In apparenza soprattutto la venerazione di un cineasta omosessuale nato [...] Vai alla recensione »

martedì 16 maggio 2023
Giulio Sangiorgio
Film TV

Che il cinema di François Ozon sia attraversato dalla passione per Rainer Werner Fassbinder (e dunque Douglas Sirk) lo dicono i suoi film, anche direttamente. L'adattamento della pièce scritta dal tedesco a 19 anni, Gocce d'acqua su pietre roventi. La gabbia melodrammatica e barocca Angel (in cui porta Sirk a coincidere con RWF, via Effi Briest). Il video-essay ante litteram Quand la peur dévore l'âme, [...] Vai alla recensione »

lunedì 15 maggio 2023
Michele Anselmi
Cinemonitor.it

Mi chiedo se abbia senso fare uscire nelle sale, in meno di un mese, due film di François Ozon: lo scorso 25 aprile "Mon crime - La colpevole sono io" (Bim) e giovedì prossimo, 18 maggio, "Peter von Kant" (Academy Two). Dice: sono film totalmente diversi, il secondo risale al 2022, nel senso che fu girato prima dell'altro e poi rimase senza distribuzione italiana dopo aver inaugurato la Berlinale. Vai alla recensione »

sabato 6 maggio 2023
Federico Pontiggia
Il Fatto Quotidiano

Se Petra diventa Peter tutto cambia affinché - gattopardescamente tutto resti uguale, o quasi. L'omaggio al genio di Rainer Werner Fassbinder valeva la sfida, con i rischi annessi di un clamoroso scivolone da profanazione del grande classico. Ma se una cosa si è appresa dall'ormai corposa carriera di François Ozon è che il 55enne regista parigino ha coraggio da vendere, che nutre di affronti e confronti [...] Vai alla recensione »

sabato 1 ottobre 2022
Luca Pacilio
Rumore

Ozon torna ancora una volta a Fassbinder, dopo Gocce D'acqua Su Pietre Roventi e Quand La Peur Dévore Lame, cortometraggio in cui, confrontando Secondo Amore di Douglas Sirk e la rilettura che ne aveva dato il tedesco, creava una terza opera ibrida. Peter Von Kant si colloca su un piano simile, essendo anch'esso il frutto di una contaminazione teorica: la rivisitazione di Le Lacrime Amare Di Petra [...] Vai alla recensione »

venerdì 18 febbraio 2022
Davide Oberto
Cineforum

Peter von Kant, ossia una vertigine tra feticcio, amore e amore per la citazione feticista. François Ozon è esplicito, nudo e senza vergogna in questa ridicola, commovente, divertente, dichiarazione d'amore per (il cinema di) Fassbinder. Quasi più audace del suo alter-ego, il suo doppelgänger fassbinderiano nel film, Denis Ménochet che interpreta Peter von Kant, regista di Colonia che sta per raggiungere [...] Vai alla recensione »

sabato 12 febbraio 2022
Giulio Sangiorgio
Film TV

Che il cinema di Ozon sia attraversato dalla passione per Fassbinder (e dunque Douglas Sirk) lo dicono i suoi film, anche frontalmente: l'adattamento Gocce d'acqua su pietre roventi, l'omaggio Angel (in cui porta Sirk a coincidere con RWF) e il videosaggio Quand la peur dévore l'âme. Pure questo piccolo Peter Von Kant (di cui è anche produttore) è, se vogliamo, un critofilm: finge un rifacimento di [...] Vai alla recensione »

venerdì 11 febbraio 2022
Marina Pavido
Cineclandestino

Non tutto è bianco o nero. Blanco, però, è bianco. O almeno vuole esserlo: vuole essere un capo perfetto, anzi un buen patrón, da titolo originale, come il "buon selvaggio" di rousseauiana memoria, ossia il mito dell'uomo primitivo non corrotto dal progresso sociale, che qui diventa un dirigente d'azienda non corrotto dal mondo intorno e accogliente verso i dipendenti.

venerdì 11 febbraio 2022
Cristina Piccino
Il Manifesto

Le Lacrime amare di Petra Von Kant era un melò «senza ipocrisia» - come diceva Fassbinder parlando dell' adorato Sirk e dei suoi melodrammi e delle ragioni per cui lo amava tanto. La Petra del titolo, stilista famosa e nobile (Margit Carstensen) chiusa nella sua casa piena di arte e bellezza, coi Poussin alle pareti e il corpo magrissimo e ingioiellato, ha accanto un' assistente, Marlene, di cui non [...] Vai alla recensione »

venerdì 11 febbraio 2022
Matteo Galli
Close-Up

Questo 2022 è un anno denso di anniversari per il glorioso Nuovo Cinema Tedesco: i due patriarchi Alexander Kluge e Edgar Reitz compiono novant'anni (Kluge fra pochi giorni, il 14 febbraio), ricorrono quattro decenni dalla morte del più grande di tutti, ossia Rainer Werner Fassbinder, e sempre a proposito di RWF sono trascorsi cinquant'anni da quando il regista bavarese presentò proprio qui al Festival [...] Vai alla recensione »

venerdì 11 febbraio 2022
Giampiero Raganelli
Quinlan

Le immagini di un cortile, in cui campeggia un grande albero: siamo a Colonia nel 1972, ci dice una scritta. Così comincia Peter von Kant, l'adattamento molto libero di François Ozon al testo fassbinderiano Le lacrime amare di Petra von Kant. Sono passati cinquant'anni da quell'opera fondamentale, come molte altre del regista tedesco, che venne presentata alla Berlinale.

venerdì 11 febbraio 2022
Paolo Bertolin
La Rivista del Cinematografo

A ventidue anni da Gocce d'acqua su pietre roventi (2000), François Ozon torna a confrontarsi con il lascito cinematografico e culturale/iconico di Rainer Werner Fassbinder. Peter von Kant, film d'apertura della settantaduesima Berlinale (presentato ieri sera con un'interruzione tecnica dovuto ad un corto circuito al Berlinale Palast), non è solo una rilettura al maschile di Le lacrime amare di Petra [...] Vai alla recensione »

NEWS
TRAILER
lunedì 1 maggio 2023
 

Regia di François Ozon. Un film con Isabelle Adjani, Denis Ménochet, Hanna Schygulla, Stefan Crepon, Khalil Ben Gharbia. Da giovedì 18 maggio al cinema. Guarda il trailer »

TRAILER
mercoledì 29 giugno 2022
 

Regia di François Ozon. Un film con Isabelle Adjani, Denis Ménochet, Hanna Schygulla, Stefan Crepon, Khalil Ben Gharbia. Prossimamente al cinema. Guarda il trailer »

BERLINALE
venerdì 11 febbraio 2022
Tommaso Tocci

Un esercizio di stile appassionato ma di nicchia. Presentato alla Berlinale e prossimamente al cinema. Vai all'articolo »

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