«Notte fantasma», solitudini svelate per le strade di Roma
di Luigi Abiusi Il Manifesto
Film ontologico, Notte fantasma di Fulvio Risuleo, se non fosse che si è portati a considerare il cinema, tutto il cinema, già di per sé come ontologia, dimensione veritativa, o come direbbe Pasolini, «lingua scritta della realtà». Insomma è l'origine cinematografica del mondo: la realtà che sorge dal cinema e non il contrario. Allora ontologia al quadrato il film di Risuleo, quando le parvenze che compaiono sullo schermo, che sono per loro stessa natura fantasmi (lo sono in un film di Loach così come in uno di Von Trier, in un'opera di Spielberg allo stesso modo di un film di Kechiche e così via), qualcosa che ogni volta s'incarna, disincarna nel limbo cinematografico; nel momento in cui interpretano spettri. [...]
di Luigi Abiusi, articolo completo (3919 caratteri spazi inclusi) su Il Manifesto 17 novembre 2022