Living

Film 2022 | Drammatico, +13 102 min.

Anno2022
GenereDrammatico,
ProduzioneGran Bretagna
Durata102 minuti
Regia diOliver Hermanus
AttoriBill Nighy, Aimee Lou Wood, Alex Sharp, Tom Burke, Adrian Rawlins Hubert Burton, Oliver Chris, Michael Cochrane, Anant Varman, Zoe Boyle, Lia Williams.
Uscitavenerdì 23 dicembre 2022
TagDa vedere 2022
DistribuzioneCircuito Cinema
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 3,39 su 20 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Oliver Hermanus. Un film Da vedere 2022 con Bill Nighy, Aimee Lou Wood, Alex Sharp, Tom Burke, Adrian Rawlins. Cast completo Genere Drammatico, - Gran Bretagna, 2022, durata 102 minuti. Uscita cinema venerdì 23 dicembre 2022 distribuito da Circuito Cinema. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,39 su 20 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 20 dicembre 2022

Un uomo londinese degli anni '50 deve affrontare un'ultima pratica lavorativa prima di combattere con una malattia terminale. Remake del capolavoro di Kurosawa. Il film ha ottenuto 2 candidature a Premi Oscar, 1 candidatura a Golden Globes, 3 candidature a BAFTA, 9 candidature e vinto un premio ai British Independent, Il film è stato premiato a National Board, 2 candidature a Critics Choice Award, 1 candidatura a SAG Awards, 1 candidatura a NSFC Awards, In Italia al Box Office Living ha incassato 285 mila euro .

Consigliato sì!
3,39/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA 3,28
PUBBLICO 3,40
CONSIGLIATO SÌ
Con un duplice salto temporale e spaziale, un'opera che riesce nell'impresa di riproporre un capolavoro di Kurosawa.
Recensione di Giancarlo Zappoli
giovedì 1 settembre 2022
Recensione di Giancarlo Zappoli
giovedì 1 settembre 2022

Mr. Williams è il responsabile di un ufficio municipale londinese preposto a concedere o meno autorizzazioni di utilizzo di luogo pubblico. Un nuovo impiegato giovane impara a conoscerne i metodi impeccabili ma distaccati. Quando si presenta una pratica complessa la medesima viene posposta. Fino a quando un gruppo di mamme chiede che quello che era un parco giochi per bambini venga sottratto al degrado e restituito ai suoi piccoli utenti. Avendo scoperto di essere un malato terminale Williams inizia ad occuparsi della pratica.

Proporre un remake di un capolavoro di Kurosawa poteva essere un'impresa pretenziosa. Hermanus c'è riuscito.

Correva l'anno 1952 e Akira Kurosawa realizzava uno dei suoi capolavori che si trova nella classifica dei 100 più grandi film di "Time". L'impiegato comunale Kanji Watanabe rimane nella storia del cinema come una sintesi del pessimismo del Maestro giapponese che si traduce in un ottimismo della volontà. Hermanus si è assunto l'onere di rileggerlo con un duplice (se non triplice) salto temporale e spaziale. Perché l'azione resta negli anni Cinquanta ma si sposta a Londra. Soprattutto però si presenta al pubblico di oggi (e questo è il rischio maggiore) con uno stile, sia di ripresa che di montaggio nonché di recitazione, che si rifà decisamente al passato. Grazie innanzitutto alla presenza di Bill Nighy che offre a Mr. Williams tutto l'aplomb british d'antan necessario da cui deve progressivamente scaturire una sensibilità inattesa. 

Lo spettatore viene inserito nella vicenda grazie ad un nuovo impiegato  appena assunto che incontra, alla stazione del treno che dall'hinterland li porterà downtown, dei colleghi molto freddi che però lo preparano all'incontro con il non proprio affabile Mr. Williams. Insieme a lui impariamo a conoscere (almeno in parte) il protagonista e l'usura che il tempo ha operato sulla sua attività trasformandolo in un piccolo/medio burocrate apparentemente incapace di andare oltre la lettura dei dossier che si accumulano sulla sua scrivania. Anche quando questi si muteranno in persone ci vorrà una sentenza di scadenza a termine di carattere personale  per fargli mutare prospettiva.

Hermanus sa cogliere questi passaggi operando a un certo punto (come Kurosawa) sul flashback mostrandoci il lato nascosto della personalità del personaggio grazie al coinvolgimento in prima persona del personaggio che fa da tramite tra lo schermo e la platea (il giovane neoassunto). Tutto procede in maniera tradizionalmente 'tradizionale' ed è come se noi fossimo sottoposti ad una raffinata indagine di mercato che inizi con questa domanda: "Nell'Anno Domini 2022 a settanta anni dalla sua uscita nelle sale, si può riproporre (adattandola) una storia come questa? La risposta è, superando steccati ideologici e cinefili, la seguente: sicuramente SÌ.


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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
domenica 8 gennaio 2023
angelo umana

  Confesso che non conoscendo il film di Akiro Kurosawa del 1952 di cui Living è un rifacimento (a sua volta ispirato a una novella di Lev Tolstoj), mi ha tratto in inganno il trailer: mi attraevano le immagini del protagonista anziano e gentile che in un'altalena di notte e con la neve si dondolava piano e sussurrava a sé stesso che capiva finalmente cosa significasse vivere, [...] Vai alla recensione »

martedì 3 gennaio 2023
goldy

Quando si ha qualcosa da dire la soluzione narrativa è una sola: la linearità. E qui di cose da dire ce ne sono tante: le scelte di vita individuali, le responsabilità  verso sè stessi e gli altri, l'etica nel lavoro, la ricerca di senso,  l'obbligo della felicità. Tutto si tiene in questo film che sembra girato negli anni '50 e invece  [...] Vai alla recensione »

martedì 3 gennaio 2023
fabriziog

 “Living” del regista sudafricano Oliver Hermanus, sceneggiato dal Premio Nobel Kazuo Ishiguro, è un remake del film del 1952 di Akira Kurosawa “Vivere”, a sua volta ispirato alla novella di Lev Tolstoj “La morte di Ivan Il'ič”. Film bellissimo che certamente vincerà Premi cinematografici internazionali al pari dei Golden Globe e degli [...] Vai alla recensione »

venerdì 13 gennaio 2023
LorenzoPUD

Questo film è un remake britannico di un film giapponese. Un'operazione tutt'altro che banale e che non sembra riuscita. Nonostante la ottima interpretazione di Bill Nighy, il film è banalotto, lento in alcuni passaggi, superficiale in altri. I dialoghi hanno una impostazione irreale (lenti, troppo ossequiosi) per la cultura occidentale, anche quella britannica, probabilmente [...] Vai alla recensione »

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
mercoledì 11 gennaio 2023
Luca Baroncini
Gli Spietati

Il regista sudafricano Oliver Hermanus raccoglie l'eredità di Akira Kurosawa e, con la complicità dello scrittore e premio Nobel Kazuo Ishiguro in veste di sceneggiatore, gira, a settant'anni di distanza, il remake di Vivere, considerato uno dei capolavori del maestro giapponese. Cambia l'ambientazione, da Tokyo a Londra, ma non l'epoca, che rimane quella dei primi anni '50.

venerdì 6 gennaio 2023
Mark Kermode
The Observer

Sentimenti e understatement s'incontrano in questo malinconico dramma basato sulla piccola gemma del 1952 di Akira Kurosawa, Vivere. Ambientato negli anni cinquanta, elegantemente diretto dal sudafricano Oliver Hermanus, Living affronta in modo ingannevolmente gentile importanti questioni di vita e di morte con una semplicità vincente. Bill Nighy interpreta mister Williams, un pacato burocrate vedovo [...] Vai alla recensione »

mercoledì 4 gennaio 2023
Grazia Paganelli
Duels.it

Reinterpretare un film senza tempo come Vivere di Akira Kurosawa, trasposto nel dopoguerra inglese, diretto da Oliver Hermanus (Moffie, The Endless River), sceneggiato di Kazuo Ishiguro e interpretato da Bill Nighy. Una scommessa non facile quella di Living, vinta in partenza grazie all'attenzione e alla dettagliata ricchezza di particolari di cui questo film è portatore.

martedì 3 gennaio 2023
Giovanni Guidi Buffarini
Corriere Adriatico

Remake d'uno dei capolavori di Akira Kurosawa, Vivere, a sua volta ispirato al magnifico racconto di Tolstoj La morte di Ivan Il'i. Rifare Kurosawa e Tolstoj in una botta sola: operazione temeraria, sebbene compiuta con uno sceneggiatore di lusso, il Nobel Ishiguro. Ma, lasciando da parte paragoni certo non sostenibili sino in fondo, si può dire sia andata bene.

sabato 31 dicembre 2022
Mariarosa Mancuso
Il Foglio

Le ricche credenziali garantiscono nobiltà letteraria e cinematografica. Assicurano, da sole e variamente accoppiate, lentezza e solennità. Ha scritto la sceneggiatura Kazuo Ishiguro (il suo romanzo "Quel che resta del giorno" fu adattato per il cinema 30 anni fa da James Ivory). "Living" riprende il film giapponese "Ikiru" diretto nel 1952 da Akira Kurosawa che a sua volta si era lasciato ispirare [...] Vai alla recensione »

sabato 31 dicembre 2022
Enrico Danesi
Giornale di Brescia

Il signor Williams è responsabile di un ufficio municipale di Londra che si occupa di lavori pubblici. È un burocrate dai modi gentili ma distaccati, che non si sbatte troppo per le pratiche classificate «problematiche»; cosa che succede pure di fronte alla richiesta di un gruppo di mamme di trasformare in parco un'area urbana degradata. Nel momento in cui scopre di essere malato terminale, Williams [...] Vai alla recensione »

sabato 31 dicembre 2022
Claudio Fraccari
La Voce di Mantova

Non è da considerare a priori un'eresia il rifacimento di un capolavoro di Akira Kurosawa. Del resto, la filmografia del maestro giapponese ha già prodotto echi nel cinema occidentale (si pensi ai casi famosi di "Per un pugno di dollari" da "Yojimbo" o "I magnifici sette" da "I sette samurai"). Qui il regista Oliver Hermanus, di origine sudafricana ma formatosi alla London Film School, si misura con [...] Vai alla recensione »

sabato 31 dicembre 2022
Valerio Caprara
Il Mattino

Rifare un capolavoro come "Vivere" di Kurosawa (1952) ha comportato un notevole azzardo ma il sudafricano Hermanus, supportato dalla nuova sceneggiatura firmata dal premio Nobel Ishiguro, ottiene con "Living" un alto risultato anche se il pessimismo del film originario ne risulta intensificato sino a trasmettere al pubblico un senso di mestizia insostenibile.

giovedì 29 dicembre 2022
Silvio Danese
Quotidiano Nazionale

La sUna storia semplice: scoperto un cancro, un riservato bancario decide di occuparsi di una pratica bloccata, il finanziamento d'un parco giochi. Curiosa combinazione di culture, epoche, autori e cinema: è un film anglo-nipponico di oggi sull'uomo solo davanti alla morte, sceneggiato dal Nobel Ishiguro, ambientato però nella City londinese anni '50 rivisitando il capolavoro di Akira Kurosawa Vivere [...] Vai alla recensione »

giovedì 29 dicembre 2022
Alessandra Levantesi
La Stampa

Living è la preziosa operazione di remake di Ikiru (Vivere, 1952), unanimemente considerato uno dei capolavori di Akira Kurosawa; e il fatto che a distanza di 70 anni, un romanziere del calibro di Kazuo Ishiguro abbia accettato di riscriverne la sceneggiatura, la dice lunga sulla forza di impatto di questo classico che parla di una morte annunciata solo per ribadire il valore della vita.

martedì 27 dicembre 2022
Francesca Pistocchi
Close-up

È un viaggio nel tempo e nello spazio, l'ultima avventura cinematografica del regista sudafricano Oliver Hermanus: il film s'intitola Living, l'eroe è un impiegato comunale giunto all'epilogo della sua esistenza, il triste monologo qui messo in scena ha origine nella Russia di Tolstoj. Quello del congedo, del resto, è un tema di universale importanza e, forse proprio per questa ragione, la storia qui [...] Vai alla recensione »

sabato 24 dicembre 2022
Michele Anselmi
Cinemonitor.it

Un altro cine-consiglio per questo Natale? Be' non avrei dubbi: "Living" di Oliver Hermanus, sudafricano, 39 anni. Non è partito bene, ieri ha incassato solo 3.500 euro, ma è anche vero che è uscito in pochi cinema e che tutti erano presi da altro in vista della vigilia. Passato alla Mostra di Venezia e adesso nelle sale con Lucky Red, "Living" è un remake, tratto, a partire dal titolo, dal classico [...] Vai alla recensione »

giovedì 22 dicembre 2022
Roberto Nepoti
La Repubblica

Ci vuole del coraggio a mettere in cantiere il remake di un capolavoro come Vivere, del maestro Akira Kurosawa, parabola esistenziale ispirata alla corte di lvan Il'ic di Tolstoj. Eppure il giovane sudafricano Oliver Hermanus ha vinto la scommessa; cominciando con l'assicurarsi l'adattamento del premio Nobel Kazuo Ishiguro. Il quale sposta la scena dal Giappone alla Londra del 1953, per raccontare [...] Vai alla recensione »

giovedì 22 dicembre 2022
Gabriele Porro
Cult Week

Alla base di Living di Oliver Hermanus c'è un film di Akira Kurosawa Vivere (1954), un vero capolavoro dell'ultima produzione giovanile del maestro giapponese, il punto d'arrivo di quell'insieme di drammi e racconti neri che compongono l'affresco impietoso del Giappone del dopoguerra, sconvolto dalle distruzioni belliche - olocausto nucleare in testa - e dalla miseria diffusa, materiale e morale, in [...] Vai alla recensione »

martedì 20 dicembre 2022
Roberto Manassero
Film TV

Visto ciò che in passato è stato fatto con Kurosawa da registi di ben altra caratura, non c'è alcuna lesa maestà nella decisione di Oliver Hermanus (ma soprattutto della produttrice Elizabeth Karlsen e dello sceneggiatore e premio Nobel Kazuo Ishiguro) di rifare un capolavoro come Vivere (1952). Il problema, semmai, è averlo fatto in un modo tanto ingegnoso quanto scontato, mantenendo cioè la medesima [...] Vai alla recensione »

lunedì 19 dicembre 2022
Marina Pavido
Asbury Movies

Nel 1952 il Maestro Akira Kurosawa ha diretto quello che sarebbe diventato uno dei suoi massimi capolavori: Vivere, ispirato alla novella di Lev Tolstoj La morte di Ivan Il'ic. Data la portata di tale opera, dunque, sarebbe oltremodo rischioso tentare di realizzarne un remake. Eppure, a cimentarsi in tale arduo compito ha pensato il regista sudafricano Oliver Hermanus, il quale, appunto, ha realizzato [...] Vai alla recensione »

venerdì 16 dicembre 2022
Lorenzo Ciofani
La Rivista del Cinematografo

Più che un'operazione cinefila, Living ci sembra un atto di mediazione e riposizionamento di un testo classico, Vivere di Akira Kurosawa (1952), secondo lo sguardo di uno scrittore, il premio Nobel Kazuo Ishiguro, che vi porta dentro il suo orizzonte culturale. Autore britannico di origini giapponesi, Ishiguro riprende esattamente quel film, ne asciuga la durata (102 minuti contro i 143 originali) [...] Vai alla recensione »

venerdì 2 settembre 2022
Simone Emiliani
Sentieri Selvaggi

C'è un primo piano di Mr. Williams mentre il medico gli sta dando il responso. Non si sentono le parole ma il suo volto imperturbabile diventa ancora più gelido. La faccia di Bill Nighy qui è l'esempio di una recitazione invisibilmente efficace. Una scena del genere, nella sua teatralità, ha un impatto cinematografico proprio nella sua mancanza di dialogo.

venerdì 2 settembre 2022
Giovanni Stigliano Messuti
NonSoloCinema

ha certamente brillato per originalità nel panorama contemporaneo ma che, nel tentativo di riportare sul grande schermo il capolavoro umanista di Kurosawa del '52, cambiandone le coordinate temporali e scenografiche senza con ciò azzardarsi a tentarne una personale rilettura - operazione per cui è lecito dubitare avesse sufficiente caratura intellettuale -, è riuscito a portare a casa la sua prova [...] Vai alla recensione »

NEWS
TRAILER
martedì 20 dicembre 2022
 

Regia di Oliver Hermanus. Un film con Bill Nighy, Aimee Lou Wood, Alex Sharp, Tom Burke, Adrian Rawlins. Da venerdì 23 dicembre al cinema. Guarda il trailer »

MOSTRA DI VENEZIA
giovedì 1 settembre 2022
Giancarlo Zappoli

Con un duplice salto temporale e spaziale, torna al cinema una storia che ha segnato il cinema. Fuori Concorso a Venezia 79. Vai all'articolo »

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miglior scenogr.
British Independent
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migliori film indipendenti
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