Il Maestro Giardiniere |
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Un film di Paul Schrader.
Con Joel Edgerton, Sigourney Weaver, Quintessa Swindell, Esai Morales.
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Titolo originale Master Gardener.
Thriller,
Ratings: Kids+13,
durata 107 min.
- USA 2022.
- Movies Inspired
uscita giovedì 14 dicembre 2023.
MYMONETRO
Il Maestro Giardiniere
valutazione media:
3,60
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Giardino di segreti
di Fabio Ferzetti L'Espresso
Si potrebbe dare conto del "Maestro giardiniere" parlando solo di fiori. Quelli che sbocciano come per incanto negli ipnotici titoli di testa. Oppure quelli che il protagonista Narvel (Joel Edgerton) cura con infinita dedizione e senso quasi filosofico del mestiere nella fastosa tenuta di Norma (sublime Sigourney Weaver), sfiorita "southern belle", erede e regina di quella proprietà («Fare il giardiniere significa aver fiducia nel futuro. Sapere che le cose a tempo debito accadono», annota Narvel nel diario che scrive ogni sera). Tanta bellezza però ha un solo vero scopo. Distrarci. Coprire le passate nefandezze del protagonista, varie e rigogliose come i tatuaggi che porta ancora sulla schiena. Nascondere la durezza che infornma i rapporti fra Norma e il suo uomo di fiducia, assai più che un semplice giardiniere naturalmente. Anche se affidargli una lontana e disprezzata nipotina («una mezzo sangue»), che nell'arte del giardinaggio potrebbe trovare ordine e disciplina, forse non è una grande idea... Se un autore è un regista che sembra fare sempre lo stesso film, Paul Schrader è l'autore più autore che ci sia. Educazione calvinista, primo film visto a 18 anni, ex-critico (celebre lo studio su Ozu, Dreyer e Bresson), Schrader è e resterà lo sceneggiatore di "Taxi Driver" anche se ha diretto film epocali come "American Gigolo". "Lo spacciatore", "Affliction", fino al recente "Il collezionista di carte". Lo schema si ripete - c'è un uomo che ha visto in faccia il Male e un percorso di redenzione che costringe a sporcarsi ancora le mani ma ogni volta cambia la griglia concettuale e visiva. Proprio la cornice "botanica" di "Master Gardener", con il suo corteo di metafore e suggestioni (i fiori tornano nella scena clou: Schrader è anche un virtuoso delle luci e dell'obiettivo) è il punto di forza e a tratti il limite di un film così ricco di spunti che quasi dispiace vedere Maya (l'ottima Quintessa Swindell) rubare la scena alla prozia. Il messaggio, per una volta di speranza, è chiaro. Ma la sensazione che il film non sfrutti a fondo i suoi tesori resta.
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