La danza classica per ricostruirsi la vita
di Nicolò Barretta La Voce di Mantova
In una dimensione femminile corale si delinea la storia di Houria, una promettente ballerina di danza classica che vive in Algeria, avviata verso una carriera da professionista. La giovane donna per racimolare i soldi e acquistare un'auto alla mamma, gioca alle scommesse sui combattimenti tra caproni (ironici e suggestivi i nomi dati ai "combattenti": Obama, Bin Laden e Trump), ma un giorno la sua vincita suscita l'ira di uno sconosciuto che la ferisce gravemente, interrompendo difatti la sua promettente carriera L'algerina Mounia Meddour (regista del pluripremiato "Non conosci Papicha"), per mezzo di una regia dinamica (che si concentra su angoli visivi incentrati sul corpo, sull'espressività dei gesti e dei volti e sull'opposizione tematica tra giorno e notte) mescola sapientemente sonorità e immagini, facendo emergere con grande forza espressiva la condizione femminile in una società patriarcale e ancora misogina come quella algerina, dove le tradizioni incombono, le possibilità di redenzione sono ridotte al lumicino e le libertà di espressione si annullano. [...]
di Nicolò Barretta, articolo completo (2080 caratteri spazi inclusi) su La Voce di Mantova 24 giugno 2023
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