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Crimes of the Future, Cronenberg torna con un film inconsueto, spiazzante, dai contenuti radicali

Fondendo l’estetica dei suoi primi film e gli elementi psicanalitici dei suoi ultimi lavori, il regista ci invita a smarrirsi in un futuro remoto che è al contempo una verosimile prosecuzione del nostro presente. In Concorso a Cannes.
di Emanuele Sacchi

martedì 24 maggio 2022 - Cannes Film Festival

Fondendo l’estetica dei suoi primi film e gli elementi psicanalitici dei suoi ultimi lavori, David Cronenberg realizza un film di fantascienza inconsueto, spiazzante, in cui l’estetica vintage si pone in secondo piano rispetto a un contenuto radicale.

Crimes of the Future invita a smarrirsi in un futuro remoto che è al contempo una verosimile prosecuzione del nostro presente. Un mondo grigio e quasi inabitabile, in cui la sovrastimolazione del corpo, sollecitato ed eccitato anche durante il sonno o durante il pasto, ha portato a un’esasperazione e nel contempo a un annullamento del piacere e del dolore.

Cronenberg sembra suggerirci, provocatoriamente, che è giunto il momento di lasciarsi andare e assecondare il flusso. È impossibile fermare il progresso tecnologico, quand’anche questo comportasse la fine della nostra specie e la nascita di una nuova e non necessariamente migliore.
 

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